Titolo: Ficus Strangolatore
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Parte: 2/16
Rating: da R in su.
Conteggio Parole: 3036
Beta: Nuki
Riassunto: Da quando Harry ha visto Malfoy in quelle vesti, non riesce a togliersene l'immagine dalla mente. Quando troppo potere ed ossessione si concentrano nelle mani di una sola persona, i risultati possono essere pericolosi.
Note: Sequel di
Narciso. Per questo capitolo ho dovuto fare ricerche su siti di nudo, sul serio XD non sono posti dove mi aspettavo di andare a fare ricerche.
Avvertimenti: Stavolta abbiamo un bel pout-pourri di Non-con, Angst, Molestie, Umiliazione, Violenza Psicologica, pseudoslash, crossdressing e credo che Harry vada abbastanza OOC ma potrebbe anche essere un'Alternative Character Interpretation (o potrei star solo cercando di pararmi il culo). É leggermente AU per una questione di praticità (niente Umbridge).
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1
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3
Draco ascoltava i minuti ticchettare, i pugni stretti contro le lenzuola e lo sguardo puntato sulle proprie scarpe.
Un altro pacco era posato sul tavolino di vetro, ma stavolta era l'ultima cosa a cui stava pensando.
“Maledetto..., pensò con rabbia.
Ma l'ultima cosa a cui avrebbe voluto pensare era il fatto di essere seduto lì, nella Stanza delle Necessità, ad aspettare che Potter arrivasse.
“Vuole usare questa cosa per umiliarmi!”, pensò, affondando le dita nella stoffa.
Il dannatissimo San Potter, paladino della giustizia.
Prima di allora non lo avrebbe mai ritenuto capace di quel ricatto.
Prima di allora probabilmente non ne sarebbe mai stato capace davvero.
“Si dice che l'occasione renda l'uomo ladro...”, pensò.
Potter si era trovato dal nulla ad avere quel potere su di lui, naturale che volesse sfruttarlo.
Draco sapeva che avrebbe fatto lo stesso nella sua situazione...no, forse avrebbe fatto anche di peggio.
Quante volte aveva sognato di poter umiliare Potter, con l'Imperius o tramite ricatto?
“Forse non verrà”, sperò, sollevando lo sguardo verso l'orologio a pendolo che ormai segnava dieci minuti in più dell'orario previsto.
Gli tornò in mente il suo primo anno, ed il primo...no, il secondo incontro con Potter.
Forse non si era sbagliato a vedere in lui qualcosa di diverso da ciò che vedevano gli altri...
Forse Harry aveva davvero un qualcosa da Serpeverde...
Il ragazzo che aveva rifiutato di stringergli la mano, rifiutato il suo aiuto e l'appoggio del nome della sua famiglia, rifiutato di associarsi con i Serpeverde, ora si comportava come uno di loro.
Draco storse un angolo della bocca in un sorriso amaro.
-Oh, meraviglioso- mormorò, a denti stretti.
“Un momento splendido per risvegliare il lato oscuro di Potter”
A questo punto, avrebbe di gran lunga preferito che fosse rimasto San Potter a vita.
Harry raggiunse la stanza delle necessità con un ritardo di venti minuti.
“Sarà ancora lì, si disse, nervoso.
Si fermò per qualche istante davanti alla porta, allungando lentamente una mano verso la maniglia.
“Sarà davvero lì?”
Non sapeva se sperare che lui ci fosse o no.
Non aveva la più pallida idea di cosa gli fosse saltato in mente, con quella richiesta.
Dovevano essere stati quei maledetti sogni...
No, incubi!
Quei maledetti incubi lo stavano facendo diventare pazzo.
“Dev'essere stato lo shock”, si disse.
Doveva smettere di sentirsi così nervoso quando ci pensava.
“Non sono io quello deviato, qui”.
Non era forse stato Draco a scatenare tutto, con il suo stupido hobby da pervertito?
Non era forse stato lui a vestirsi da donna...e per cosa poi? Aveva davvero certe tendenze, come aveva sentito insinuare da alcuni studenti?
“É stata colpa sua. Mi ha confuso. Ma questo chiarirà le cose”
Era sicuro che rivederlo di nuovo avrebbe calmato i suoi incubi.
Quella volta l'aveva visto solo per un attimo, e nell'agitazione del momento la sua mente doveva avergli giocato un brutto tiro.
Non era possibile che Draco Malfoy gli facesse quell'effetto.
“É solo Malfoy. Non c'è nulla di attraente in Malfoy.
Ed era un ragazzo.
E ad Harry i ragazzi non piacevano, non in quel modo.
“Nella confusione del momento, la mia mente l'ha scambiato per una ragazza, ecco tutto.”
Una bella ragazza bionda.
Naturale che non fosse rimasto impassibile.
Ma era sicuro che rivedendolo si sarebbe ricreduto, e che in realtà Malfoy non assomigliava affatto così tanto ad una ragazza.
Di sicuro non ad una bella ragazza.
Quando la porta si aprì, Draco alzò lo sguardo di scatto, sentendosi gelare.
“Oh no. É venuto davvero
Aveva iniziato a sperare che fosse tutto uno scherzo, e che più tardi Potter l'avrebbe schernito per esserci cascato come un idiota.
Ma davanti alla porta c'era davvero Potter, che la richiuse di scatto, tanto bruscamente da trasalire da solo per la sorpresa.
Draco guardò il ragazzo negli occhi.
Non aveva più quel sorriso inquietante, né quella stessa fermezza nello sguardo.
Sembrava nervoso.
“Bene...”, pensò “se è nervoso, probabilmente si farà scrupoli.
Si sforzò di trattenere un sogghigno.
“Probabilmente si sente in colpa”
Se c'era una cosa che Draco aveva imparato nella sua lunga esperienza da ruffiano, era a manipolare le persone, specialmente giocando sul senso di colpa.
Saper fare la vittima era un talento decisamente sottovalutato, a suo parere. In fondo, poteva rivelarsi fondamentale in situazioni del genere.
-Sei venuto- commentò Harry, sforzandosi di non sembrare sorpreso.
Quella situazione gli sembrava così dannatamente irreale che per un attimo aveva creduto di essersi immaginato tutto, e che nella stanza non ci sarebbe stato nessuno.
Malfoy lo fissava risentito, ed incrociò le braccia a quelle parole.
-Avevo scelta?- sibilò
“No, non ne aveva” .
Di nuovo si sentì sopraffare da un'immensa sensazione di potere.
Malfoy era lì perché l'aveva voluto lui, perché lui poteva farglielo fare.
E lui poteva fargli fare quasi qualsiasi cosa.
-Immagino di no.- ammise, sogghignando.
Vide Draco rabbrividire, e dentro di sé il suo sorriso si allargò ancora di più.
“Ben ti sta. Te la meriti un po' di paura”
Notò il pacco posato sul tavolo, spostando lo sguardo da esso al ragazzo.
-É quello...?- domandò, sentendosi d'un tratto più agitato.
Ora non poteva più tirarsi indietro.
-Si- rispose Draco, abbassando di nuovo lo sguardo.
Faceva sul serio. Stava facendo dannatamente sul serio.
“Maledizione...”
Sperò di riuscire a giocare la carta del senso di colpa a suo vantaggio.
Potter rimase in silenzio per un po', come aspettando una sua reazione, poi si schiarì la voce.
Sembrava nervoso.
Faceva sul serio, ma era nervoso, perché non aveva mai ricattato nessuno.
“Bene. Ho l'inesperienza dalla mia”
-Allora...- iniziò Potter, esitando.
Era difficile riuscire ad essere decisi quando non si aveva mai sfruttato quel genere di situazioni a proprio vantaggio, Draco lo sapeva per esperienza.
Se non riuscivi ad essere abbastanza deciso, dovevi bluffare.
Ed Harry a quanto pareva faceva abbastanza schifo in materia.
-Allora- ripeté il ragazzo -Co...comincia. Comincia pure.-
Draco risollevò la testa, esibendosi nel suo miglior sguardo ferito.
Si curò di distogliere lo sguardo, con ostentato imbarazzo, prima di alzarsi dal letto ed iniziare a togliersi i vestiti.
Il tremito contribuiva a rendere il tutto più credibile, ma non era del tutto simulato.
E non aveva nemmeno mai avuto l'abilità di arrossire a comando.
Potter era forse l'ultima persona al mondo al quale avrebbe voluto mostrarsi in quel modo, nudo e vulnerabile.
Ma l'unica arma che aveva in quel momento era proprio quella, la sua vulnerabilità.
E se l'avesse aiutato a muoverlo in compassione e a convincerlo a lasciarlo stare, valeva il prezzo di spogliarsi davanti al suo peggior nemico.
“Vuole solo guardarmi, per farmi sentire umiliato, e forse per una qualche sua strana fantasia personale. Puah. Guardarmi non mi consuma. Posso lasciarglielo fare benissimo, nessun problema”
Il groppo in gola che faticava a mandare giù non era certamente simulato.
E nemmeno la paura che non riusciva ad impedirsi di sentire.
Harry lo fissò, avvampando, forzandosi a non distogliere lo sguardo.
Doveva togliersi dalla testa quell'immagine fasulla.
Doveva stamparcisi bene il fatto che il vero Malfoy non era per niente femminile né attraente.
Questo non rendeva il fatto che il suo nemico si stesse spogliando davanti ai suoi occhi meno imbarazzante.
Aveva visto ancora il corpo di altri ragazzi, ovviamente, nel dormitorio e a casa di Ron (era inevitabile, con tutti quei fratelli, imbattersi di tanto in tanto in qualcuno di loro in biancheria o sotto la doccia o seduti al water...o qualche volta impegnati in altre attività strettamente personali), ma non vi aveva mai prestato granché attenzione, ed immaginava che fosse un po' come vedere un ipotetico fratello nudo, niente di cui scandalizzarsi tanto.
Ma nessuno di quei ragazzi era stato una persona con cui non aveva la minima confidenza, e nessuno di quei ragazzi gli aveva mai fatto l'effetto che Malfoy gli aveva fatto quel giorno.
E nessuno di loro era mai stato forzato da lui a mostrarsi in quel modo, spaventato e a disagio.
Malfoy si era spogliato con lentezza, le mani che tremavano rendendogli più difficoltoso il compito, lo sguardo fisso a terra ed il volto rosso per l'imbarazzo.
Aveva ripiegato ogni vestito con cura quasi maniacale, posandoli sul letto, ed aveva tenuto una mano fra le gambe per coprirsi mentre si sfilava le mutande - strane mutande maschili, dall'aria costosa e raffinata, di un qualche tessuto lucido.
-D...devi proprio fissarmi?- sibilò il ragazzo nudo, tremante e leggermente ricurvo su sé stesso come per nascondersi al suo sguardo, le mani incrociate sul bassoventre per coprire i propri genitali.
Harry si sentì un po' meglio.
Draco non era decisamente il ragazzo più virile della scuola, ma non era nemmeno dotato di un'eterea bellezza femminea. Era pallido e magro, con i muscoli poco sviluppati ed una peluria bionda al momento ritta per la pelle d'oca, che gli copriva braccia e gambe e parte del ventre.
Gli ritornò in mente l'immagine del ragazzo che rimbalzava sotto forma di furetto, e sogghignò.
Si, gli ricordava proprio quella piccola creatura, più di qualunque altra cosa.
Di certo non una bella ragazza.
-Togli le mani-
Draco sollevò lo sguardo, allarmato.
-Cosa?-
-Togli le mani- ripeté Potter, continuando a fissarlo.
Draco già aveva la pelle d'oca così, ma ora iniziava seriamente a preoccuparsi.
-Cosa sei, una specie di maniaco?!?- cercò di schernirlo, ma la sua voce venne fuori stridula e malferma, e la risatina che ne seguì fu una risatina nervosa ed isterica.
-Io, il maniaco? E tu cosa saresti allora, per vestirti in quel modo!?!- esclamò l'altro, sarcastico -Forse vuoi che l'intera scuola lo venga sapere, così vedremo chi é davvero il maniaco qui?-
-No!- replicò Draco, prima di voltare la testa e chiudere gli occhi, togliendo le mani.
Non si era mai sentito tanto umiliato in vita sua, nemmeno quando quel pazzo di Malocchio Moody lo aveva trasformato in furetto davanti a tutti.
Strinse le mani a pugno, portandole ai propri fianchi, ed il nodo che aveva alla gola parve farsi più stretto.
Si costrinse a convincersi che non sentiva le lacrime premere per uscire.
Si costrinse a convincersi che non importava, che non gli avrebbe permesso di farsi sentire debole.
Harry non distolse lo sguardo quando il ragazzo spostò le mani.
Non aveva mai guardato con attenzione i membri degli altri ragazzi, ma quella gli sembrava una lunghezza alquanto modesta.
Anche perché era completamente ritirato e flaccido.
-Sei soddisfatto adesso?- la voce di Malfoy era debole e malferma, e teneva gli occhi serrati come anche i pugni.
La peluria che si estendeva ai suoi testicoli era più scura dei suoi capelli platinati, ma non era più di una sorta di aureola dorata attorno al suo membro; a differenza della folta peluria scura di Harry, non copriva veramente nulla.
Non solo i suoi peli, anche la sua pelle era molto chiara; quella e del suo scroto era rosata, quasi rossa, così come la punta del suo membro ed i suoi capezzoli.
Harry notò che il ragazzo continuava a tremare, e che aveva ancora la pelle d'oca.
Probabilmente aveva freddo.
“Non starò esagerando?”, si chiese all'improvviso.
Forse avrebbe dovuto interrompere la cosa adesso, e lasciar perdere.
Però...valeva la pena di lasciargliela passare liscia?
Malfoy non sarebbe stato altrettanto generoso, se fosse stato nei suoi panni.
“Io non sono lui!”
Però forse si meritava una lezione.
E lui doveva andare fino in fondo, o non si sarebbe più liberato di quegli incubi.
“Che diamine, non è che lo sto uccidendo o danneggiando o che altro...”
Poteva benissimo sopportare un po' di freddo.
Ricordava ancora il modo in cui aveva messo nei guai Hagrid e Fierobecco.
E quella volta che aveva insultato Hermione, e Ron era finito a vomitare lumache nel tentativo di fargliela pagare.
E la volta che era corso via nella Foresta Proibita, lasciando Harry in pericolo.
Si, decisamente un po' di freddo non gli avrebbe fatto troppo male.
Draco rimase immobile, ascoltando il ticchettio che segnalava il trascorrere dei secondi, il solo altro suono nella stanza oltre al suo respiro agitato.
Continuò a tenere gli occhi chiusi, concentrandosi su quel suono e cercando di ignorare lo sguardo di Potter.
Riusciva quasi a sentirlo sulla propria pelle, come un contatto fisico.
Gli faceva profondamente schifo.
-É lì dentro?-
Draco riaprì un occhio.
Quando vide che lo sguardo di Potter era stato attirato dal pacchetto sul tavolo fece un sospiro di sollievo.
-Si-
Potter riportò lo sguardo su di lui, guardandolo (grazie a Merlino) in faccia, e non tra le sue gambe.
Draco aprì anche l'altro occhio, sforzandosi di sostenere il suo sguardo.
“Ti odio!”
Questo era il messaggio che cercava di trasmettergli ora, con tutto sé stesso.
Non credeva più che tentare di impietosirlo sarebbe servito a qualcosa.
Il maledetto probabilmente ne godeva anche.
“Sadico schifoso.”
Si stava divertendo, il dannato.
Naturale: in quella situazione, lui avrebbe fatto lo stesso.
Questo non glielo faceva di certo odiare meno.
Avrebbe dovuto essere lui, Draco, ad avere il controllo.
Avrebbe dovuto esserci Potter al suo posto, umiliato ed impossibilitato a ribellarsi.
“Troverò il modo di fartela pagare, stanne certo...”
Harry aprì il pacchetto, esaminandone il contenuto con più interesse del necessario.
Biancheria intima femminile, che mostrava più di quanto coprisse.
Il genere di cose che aveva visto indossare solo dalle ragazze in certe riviste che suo cugino Dudley custodiva gelosamente, e che lui aveva ogni tanto sfogliato con trepidazione, temendo ogni secondo di venire scoperto e punito.
“Perché?”
Non era la prima volta che se lo chiedeva.
Non vedeva un senso dietro a quella mascherata, non ne capiva il fine.
Che fosse veramente omosessuale? Che fosse semplicemente un pervertito?
Non capiva che cosa mai potesse trovarci nell'indossare qualcosa del genere, piuttosto che nel vederlo indossare a qualche ragazza.
Draco fece una smorfia vedendolo trafficare con i suoi indumenti, spostandoli senza cura, spiegazzandoli e mettendoli in disordine.
-Non toccare la mia roba con quelle sudicie mani!-
Potter si voltò, ritraendo di scatto le mani dal pacchetto, come rendendosi conto solo in quel momento del modo in cui vi stava rovistando.
-Perché lo fai?- gli chiese, con un'espressione confusa.
Draco sorrise mestamente, scuotendo la testa.
Sapeva che Potter non avrebbe mai potuto capire le sue ragioni.
Sapeva che pensava che era un disgustoso pervertito, che era un deviato, e probabilmente lo credeva effeminato ed omosessuale.
Sapeva che non avrebbe mai compreso come il proprio corpo potesse trasformarsi in qualcosa di bellissimo e al contempo spaventosamente volgare.
Sapeva che non avrebbe mai capito che non lo faceva per nessun se non per sé stesso.
Per lui era solo un'assurdità, una perversione disgustosa.
E sapeva che se chiunque altro l'avesse scoperto, l'avrebbe pensata allo stesso modo.
Quella era l'unica cosa che lo tratteneva dal mandare al diavolo Potter e tornarsene nel proprio dormitorio.
-Allora?-
Harry continuò a guardarlo fisso negli occhi, aspettando una risposta.
Malfoy lo guardava con un sorrisetto strano, come malinconico, e alla sua domanda abbassò lo sguardo.
-É inutile. Non capiresti-
Probabilmente era vero.
Harry non volle insistere.
Non importava.
Aveva qualcosa di molto più importante da confermare...o meglio, da escludere.
-Mostramelo- gli disse (gli ordinò) -Mostramelo di nuovo-
Malfoy non disse niente.
Si avvicinò in silenzio, sfilò ogni indumento dal pacchetto e lo sistemò in ordine sul tavolo.
Lentamente raccolse le mutandine, rosso ciliegia e nero inchiostro, e se le infilò.
Lentamente fece lo stesso con le calze, a righe rosse e nere.
Con i polsini neri lunghi fin oltre i gomiti.
Con qualcosa di cui Harry non conosceva nemmeno il nome, simile al corsetto dell'altra volta ma semitrasparente; reggeva le calze con fili sottili provvisti di gancetto, e si reggeva con un paio di spalline che pareva tendessero a scivolare leggermente dalle sue spalle, probabilmente per l'assenza di seno.
Harry rimase a sua volta in silenzio, fissando con stupore la trasformazione in atto davanti ai suoi occhi.
Era sorprendente quanto i dettagli potessero cambiare una persona.
“Oh, maledizione!!!”
Si scoprì a reagire di nuovo, trattenendo il fiato mentre Malfoy si chinava per allacciarsi le scarpe.
Si scoprì a scrutare il tendersi dei muscoli delle cosce, ad ammirare la definizione dei glutei esposti dalle mutandine.
Distolse lo sguardo di colpo, colpevole, confuso.
“Non è così che doveva andare!!!”
Avrebbe dovuto fissarlo stranito, anche un po' disgustato, e scoprire con sollievo che quelle gambe non avevano nulla in comune con quelle che aveva accarezzato in sogno, che quella schiena bianca semiscoperta non assomigliava per niente a quella che aveva sognato di baciare.
“Perché lui!?!”
Come poteva pensare che Draco Malfoy fosse attraente conciato in quel modo?
Come poteva pensare che il suo secondo nemico mortale fosse desiderabile in quel senso?
Lo guardò dirigersi verso lo specchio con un sacchettino più piccolo in mano, trafficare con qualcosa sul suo volto.
Lo sentì imprecare occasionalmente, e mormorare un incantesimo di pulizia puntandosi la bacchetta in faccia, e sospirare.
Trattenne il fiato quando il ragazzo si voltò.
“Oh no”
Quelle erano le labbra rosse come il sangue che avevano tormentato le sue notti.
Quelli erano gli occhi grigi contornati di nero che avevano catturato il suo sguardo.
“No...”
-Bene, adesso sei soddisfatto, Potter?-
“No...”
Si rifiutava di crederlo.
La sua visione notturna, il suo personale incubus lo scrutava furente.
”NO!”
Sbatté la porta con violenza quando uscì, slanciandosi nel corridoio e correndo diretto al proprio dormitorio.
Draco rimase per qualche istante a fissare la porta, sorpreso.
“Oh beh”, pensò “Devo averlo scandalizzato.”
Non se ne stupiva; si sarebbe preoccupato piuttosto se non lo fosse stato, se avesse avuto strane intenzioni.
Ma non riusciva proprio ad immaginarsi lo Sfregiato con certe cose per la mente.
Dopotutto, era solo un pivello, una sorta di santarellino.
”E con questo, dovrei essermelo levato di torno.” si disse, contemplandosi compiaciuto allo specchio.
Non aveva la minima idea del fatto che, non molto più tardi, Harry Potter si fosse svegliato di soprassalto, bagnato fradicio di sudore e con una macchia che andava espandendosi nelle mutande, in mente i frammenti ancora vividi di un sogno in cui baciava labbra color sangue, stringendo a sé una ragazza magra e priva di curve, che lo fissava con occhi grigi colmi di rancore.