Titolo: Con tutto ciò che si ama
Autore:
el_defePre-reader:
juuhachi_go,
chia25Fandom: Mitologia Greca
Personaggi: Afrodite/Hermes
Rating: VM14
Warning: nada
Conteggio Parole: 348 (Word), citazione esclusa
Note:
F3U.C.K.S. Fest @
fanfic_italia, quinta settimana &
settenote, Venus - Bananarama. Visto che sono ancora con connessione singhiozzante al mondo, l'unica cosa che potevo scrivere era una simil-drabblina. E poi tenterò l'impresa impossibile, scrivendo le 4000+ parole rimaste per l'ultimo punto da giovedì a sabato. (AHAHAH.)
Disclaimer: Che abbiano copulato è mito, l'antefatto dello stesso è tutta roba mia.
Con tutto ciò che si ama
the summit of beauty and love
and Venus was her name
Chiunque, dio o mortale, avesse spiato l’arrivo della divina Afrodite presso uno dei molti rifugi di Hermes, di certo non avrebbe sospettato degli intenti della dea della bellezza, che al giovane dio era pure molto affezionata. Né tantomeno fu Hermes a temere il suo arrivo, accompagnato dal soave profumo di rose e di mirto; ciononostante, quando la vide stagliarsi contro il frontone di ingresso, vestita di un leggerissimo peplo rosa che lasciava scoperti il ventre flessuoso e la sua magica cintura dorata, quasi rovesciò in terra il vassoio ricolmo di ambrosia e le coppe traboccanti di nettare dorato. Hermes attese che la dea si rifocillasse prima di rivolgersi a lei.
«O Afrodite dalle forme armoniose,» la salutò, inchinandosi appena di fronte al suo scranno, «la tua presenza nei miei alloggi è fonte di gioia e di bellezza, e perfino l’aria sembra essere più profumata e salubre da quando sei arrivata.»
Afrodite sorrise al giovane dio, lusingata, e si alzò dalla poltrona che Hermes le aveva offerto e allentò una sottile fettuccia del suo peplo, che ricadde a terra in un morbido tonfo; poi accarezzò il suo viso imberbe con le sue mani e lo baciò teneramente sulle labbra, assaporando il nettare che ancora insisteva su di esse in piccole gocce. La sua sublime bellezza, decuplicata dai magici poteri della sua cintura, ebbe effetti notevoli sul giovane Hermes, che si lasciò sfuggire un sospiro di rimpianto quando Afrodite smise di baciarlo; il dio cominciò a respirare a fatica quando la dea slacciò la sua tunica, spogliandolo lentamente con abili gesti.
«O dio dalle molteplici risorse,» disse, baciando la sua spalla nuda, «non ho dimenticato il desiderio intriso nelle tue parole quando mio marito Efesto decise di mostrare il mio adulterio con Ares a tutto l’Olimpo.» Afrodite percorse un cerchio completo, girando intorno a lui e ammirando il suo aitante corpo nudo.
«Se le mie parole imprudenti ti hanno offesa, io-» balbettò terrorizzato Hermes, senza però poter nascondere ulteriormente la propria eccitazione, ma la dea lo interruppe, baciandolo ancora sulle labbra.
«Nessuna offesa» sussurrò maliziosa, e lo condusse nel talamo.