Titolo: Briciole di polvere
Autrice: Tabata (
melting_lullaby )
Beta/Gente che se l'è sciroppata prima:
lisachanoando Capitolo: 1/1
Riassunto: Un pensiero fisso che si ripete uguale a se stesso giorno dopo giorno e che non lo lascia mai veramente in pace: sono anch'io tanto importante?
Wordcount: 2127 (FDP)
Fandom: Originale
Personaggi: David Maier, Noël LeFevre
Generi: Introspettivo, Romantico
Rating: PG 13.
Avvertimenti: Slash
Note: Scritta per la prima settimana del
F3.U.CK.S. Fest di
fanfic_italia ispirata al set Epsilon di
1frase. I personaggi utilizzati sono originali ma, come da regolamento della community, sono già ampiamente comparsi nella loro serie personale (Paranormal Parisienne), reperibile
qui.
BRICIOLE DI POLVERE
#1. Gelosia
Per quanto si sforzi, Noël non si ricorda più com'era stare con David senza la gelosia costante che gli morde lo stomaco e gli fa pensare di essere meno importante di un uomo morto almeno cinque anni prima.
#2. Lenzuola
Quella notte, la sensazione che ci fosse anche il passato di David a dividerli fra quelle lenzuola, che sia stato quello e non altro ad impedire all'uomo di fare l'amore con lui, è stata così forte che non lo ha fatto dormire.
#3. Caffè
David compare sulla soglia a fare da sveglia con una tazza di caffè e mille cose buone da mangiare, ma Noël è sempre arrabbiato per quel cadavere che occupa ancora tanto spazio nei pensieri del suo fidanzato.
#4. Interrogatorio
“Ti va il latte o la cioccolata? La brioche o la torta?” David lo conosce troppo bene per non sapere quali corde toccare, soprattutto se sono allentate da tutte le ore di sonno di cui ha bisogno per rimettersi in piedi.
#5. Melodia
Dalla cucina arrivano le note ruvide e un po' sporche di un Bruce Springsteen prima maniera: la sua musica piace ad entrambi ed è un ponte sulla voragine generazionale che li divide.
#6. Lavoro.
“Sbrigati a mangiare,” dice David, scompigliandogli i capelli con un sorriso, “Una signora è convinta di avere in giardino un branco di gnomi e ci conviene andare a controllare.”
#7. Denti
David ha viziato Noël al punto che il ragazzino può permettersi altri dieci minuti per lavarsi i denti svogliatamente, anche se sono già molto in ritardo e David ha bussato alla porta del bagno almeno tre volte.
#8. Libro
Prima di uscire di casa, Noël ha cercato nella libreria dell'ufficio una soluzione per debellare gli gnomi che infestano un giardino, se mai la signora non fosse pazza come invece credono, ma non c'era nessun libro sull'argomento e così dovranno improvvisare.
#9. Chiave
Mentre chiude la porta della Paranormal Parisienne, Noël pensa alle cose di cui l'altro potrebbe essere geloso se fosse ancora vivo - lui non ha mai condiviso un mazzo di chiavi con David, ad esempio - ed è felice di trovarne almeno una; è un gioco stupido, se ne rende conto.
#10. Sguardo
Gli occhi di David lo osservano anche nelle piccole cose e non si allontanano mai davvero da lui, come avessero paura di perderlo di vista, e Noël sa che dovrebbe godere di quelle premurose e costanti attenzioni invece di irritarsi per l'innocuo ricordo che David ancora conserva del suo rivale, ma non riesce, è più forte di lui.
#11. Biancheria
Alla fine il giardino era davvero invaso dagli gnomi, creature infide, dispettose e puzzolenti che giocavano a nascondino tra i panni della signora stesi ad asciugare al sole.
#12. Massaggio
David si rilassa sotto le dita di Noël che sciolgono uno per uno i muscoli tesi del suo povero collo e pensa che ormai è troppo vecchio per dare la caccia alle creature sovrannaturali nell'erba umida: ha i reumatismi.
#13. Sete
“Vuoi che ti porti qualcosa da bere?” Chiede Noël, avvicinando le labbra al suo orecchio, intendendo mille altre cose con quel tono, come fa sempre.
#14. Regalo
David scuote la testa e se lo tira addosso, lo abbraccia e bacia, gli morde le labbra e spera che questo possa bastargli ancora qualche mese, ancora fino al suo compleanno, quando gli regalerà quello che vuole, ossia la loro prima volta insieme; anche se forse, a ben pensarci, quello è un regalo che Noël farà a lui.
#15. Fotografia
Ridono e giocano finché gli occhi di Noël non si posano di nuovo sull'unica fotografia dell'altro che David conserva incorniciata e, come se la vedesse per la prima volta, ecco che il suo sguardo si rabbuia di nuovo e il malumore torna di prepotenza.
#16. Istante.
La foto non è bella come quelle che David sa fare, ma è una frazione di tempo molto speciale - quel sorriso, quello sguardo, il modo in cui l'uomo ha piegato la testa verso chi lo guardava - cristallizzato nel tempo tra le pareti di una cornice e a Noël fa rabbia non poterne far parte.
#17. Cane
Quella notte, Noël ha dormito male ma la mattina in ufficio è il caos più totale: sua sorella ha incontrato un cucciolo di labrador per strada e non ha trovato niente di meglio da fare che consegnarlo a loro in un cestino di vimini con un bel fiocco azzurro.
#18. Rossetto
“Non può stare con me, ho tre gatti in casa,” ha detto, prima di scappare via e lasciare l'impronta rossa di un bacio sulla guancia di un Noël ancora addormentato.
#19. Orologio
Il campanile suona le undici meno un quarto e come al solito sono in ritardo per il lavoro: David è già sul piede di guerra perché dovevano uscire un'ora e mezzo fa, Noël non è ancora vestito e adesso hanno anche un cane a cui badare.
#20. Computer
Noël cerca sul portatile l'indirizzo esatto della chiesa infestata che ha richiesto il loro aiuto mentre David continua a borbottare che quel trabiccolo non è altro che uno strumento del demonio.
#21. Salato
Nell'arcata centrale c'è un odore intenso e strano, anche il cucciolo lo sente, ma quando Noël si volta a dirlo a David lo trova intento a discutere col prete per i prezzi troppo alti dell'agenzia.
#22. Pelle
E' solo una sensazione, un brivido lungo la schiena, ma c'è davvero qualcosa di strano in quella chiesa, qualcosa di brutto a cui Noël in qualche modo non vuole provare a dare un nome.
#23. Dolce
Dal fondo della navata l'organo inizia a suonare una musica triste e dolce insieme, ma seduto di fronte ai tasti non c'è nessuno e il cane si mette ad abbaiare.
#24. Maglia
Il labrador si agita violentemente, così Noël lo lascia andare e quello abbaia, abbaia, abbaia finché un cavaliere in cotta di maglia non si stacca dal gruppo di statue che lo circonda e avanza verso di lui, minaccioso.
#25. Gelo
“Vieni via!” Urla David, subito al suo fianco per impedire che rischi la sua vita per quella del cane mentre l'aria nella chiesa si fa gelida come se fosse d'improvviso tramontato il sole.
#26. Pallone
Il cavaliere mena fendenti e sembra ringhiare da sotto l'elmo rotondo come un pallone; a Noël ricorda la maschera di Jack O'Lantern ma questo spirito non è innocuo come quello di Halloween.
#27. Alba
“Stai dietro di me!” Grida di nuovo David, facendogli scudo con il proprio corpo mentre nei suoi occhi albeggia la consapevolezza che non sanno che cosa hanno davanti e che, per questo, non ha la minima idea di come affrontarlo.
#28. Oscurità
David ha spinto via Noël un attimo prima che il cavaliere abbassasse la spada, ha sentito il guaito del cane e l'urlo del fidanzato e poi sui suoi occhi è calata un'oscurità densa e priva di suoni.
#29. Lacrime
Noël non piange da quando era bambino e si sbucciava le ginocchia nel parco dell'orfanotrofio, non piange perché piangere non serve a niente e non piangerà adesso, anche se David non si muove e per questo, forse, potrebbe anche morire.
#30. Tatuaggio
David non ha mai voluto che si facesse tatuare, così Noël glielo urla in faccia: “Apri gli occhi, Dada! Non morire o giuro che la prima cosa che farò uscendo di qui sarà tatuarmi tutta la schiena, tanto tu non potrai più fermarmi!”
#31. Occhiali
“Che diavolo è successo?” mormora David che, dopo la morte, si aspettava di vedere un paradiso di nuvole bianche - banale, forse, ma rassicurante - e non gli occhiali da sole che Noël tiene appuntati sopra la testa, a tenergli indietro i capelli come un cerchietto.
#32. Latte
“Hai preso in testa la statua che era mossa da un poltergeist che io e il prete abbiamo esorcizzato” riassume di fretta Noël che è chino su di lui e beve latte e cioccolata con la cannuccia, come se un attimo prima non avessero rischiato tutti e due la morte per mano di un soldato di pietra in una chiesa che, tra l'altro, David non sa dove sia finita, visto che si trova in ospedale.
#33. Taglio
Da quest'avventura David ha ricavato un taglio sulla nuca e quindici punti di sutura che, adesso che la cicatrice è rossa e gonfia, lo fanno assomigliare al mostro di Frankestein e Noël storce il naso ogni volta che si avvicina per baciarlo: “Sei antiestetico,” sbuffa.
#34. Anniversario
“Non potevo piangere il tuo cadavere proprio oggi,” esclama Noël, battendo piano il suo calice di spumante contro quello di David: è il loro anniversario, sarebbe stato uno scherzo troppo infame anche da parte del destino far coincidere la celebrazione di una storia che a David ha salvato la vita con il giorno di lutto per la sua morte.
#35. Quadro
Seduti al tavolo ben apparecchiato del soggiorno, a guardarsi teneri negli occhi, David e Noël sono un quadretto ben dipinto e delizioso, per nulla disturbato da quella cornice, da quella foto, da quel passato che forse non ha così tanto peso dopo che hanno rischiato di perdersi a vicenda.
#36. Ripetere
“Dillo di nuovo,” sorride Noël, con gli occhi che brillano per l'emozione e il vino, così David lo bacia e lo rassicura ancora una volta che non lo lascerà per nessuna ragione al mondo.
#37. Sfumature
Ti amo è una frase che David dice spesso ma non sempre allo stesso modo e adesso che è vivo - e poteva non esserlo -, che ha tremato nel primo abbraccio dopo il risveglio - di paura, non di emozione -, quel ti amo ha una sfumatura diversa, più profonda, più vera e sincera.
#38. Significati
Il significato di questo ti amo nuovo di zecca Noël lo ha intuito subito e ci si è aggrappato con violenza, come gli mancasse l'aria, lo ha respirato dalle labbra dell'uomo e ha fatto scorta del suo ossigeno per i futuri momenti di apnea.
#39. Ossessione
Noël si lascia abbracciare e baciare, lascia che David affondi le dita fra i suoi capelli e se lo tiri addosso, spera che le sue carezze spazzino via quel pensiero fisso che si ripete uguale a se stesso giorno dopo giorno e che non lo lascia mai veramente in pace: sono anch'io tanto importante?
#40. Sabbia
Come l'onda che erode la spiaggia, il pensiero gli porta via un po' di sicurezza ogni giorno: più ci pensa, più se ne convince, più né è certo, meno sabbia resta sulla battigia.
#41. Aereo
La prima volta che David si è davvero sentito responsabile per Noël è stato su un aereo per Leipzig e Noël aveva quattordici anni; da allora non ha mai smesso ed è per questo che quando lo bacia, lo accarezza e lo stende tra le lenzuola, è ancora perfettamente consapevole di quello che sta facendo e di quello che ha promesso di non fare e non farà.
#42. Viaggio
David ha smesso di chiedersi come la loro storia possa essere arrivata così lontano viste le premesse - la differenza di età, la sua difficoltà a lasciarsi alle spalle il passato e il futuro in potenza che Noël ha davanti e che lui ha così tanta paura di limitare - e ora pensa solo a proseguire lungo questa strada, ovunque li porti, perché né la partenza né l'arrivo hanno più importanza quando il percorso è così meraviglioso.
#43. Bosco
Noël sorride, gli occhi luminosi e furbi, per niente innocente come dovrebbe essere, come lui lo vede, come si è convinto che sia: in questo bosco oscuro in cui si è infilato, non è David il lupo.
#44. Bracciale
Noël infila una mano sotto la sua camicia e i suoi braccialetti di pelle gli fanno il solletico sull'ombelico, così David è costretto ad afferrargli il polso e a riportargli la mano sopra il cuscino, lontano da posti in cui riuscirebbe a far crollare tutte le sue difese e i bei muri portanti che con grande fatica tiene su da quasi due anni.
#45. Sesso
Se David non vuole ancora fare sesso con lui non è perché non lo voglia e non è perché ritenga che Noël non sia pronto, ma forse la parte più egoista, nascosta e spaventata di lui non vuole la responsabilità di essere il primo, forse l'unico, di sicuro il più importante.
#46. Polvere
“David, fai l'amore con me,” mormora Noël, ma è imbarazzato e non lo guarda, fissa la luce che filtra dalle persiane e forma un cono in cui danzano briciole di polvere.
#47. Penna
“Presto,” risponde David e scrive qualcosa sul palmo della mano di Noël, anche se lui, imbronciato e deluso, non vuole davvero seguire i volteggi di quella penna immaginaria.
#48. Lingua
Ogni volta che David deve esprimere un concetto complesso, è costretto ad usare la propria lingua madre perché il francese - pur nella sua bellezza - è ancora troppo difficile per lui, così quello che Noël stringe nella mano è un ti amo tutto tedesco.
#49. Note
Con i suoi poemi di lettere invisibili David gli sta facendo il solletico sulle dita, così Noël sorride e pensa agli gnomi, al cavaliere, alla morte sfiorata, all'anniversario, allo spumante e a David che scrive in tedesco pensando di non essere capito: le note a margine di questa giornata sono che la gelosia non se ne andrà mai, ma non è così negativa finché David troverà modi di fargliela dimenticare.
#50. Manette
Passata la tristezza, passata anche la voglia, forse, a Noël non resta che prenderlo in giro e dirgli: “Quando lo faremo, però, voglio che mi leghi con le manette” e restare a guardarlo mentre sgrana gli occhi, sconvolto.
Note:
Il set è stato scelto perché aveva belle parole. Il pairing perché con gelosia - fotografia - sesso non potevano altro che essere David e Noel per me. E' stata un esperimento interessante, questo, ma l'ho odiato ogni minuti dall'inizio alla fine. Mai più. Credo.
Grazie a
lisachanoando che lo ha betato.