[HARRY POTTER] - NAUGHTY BOY!

Oct 02, 2009 12:05



Fandom: Harry Potter

Titolo: Naughty Boy! (di julesmonster)

Personaggi: Harry Potter, Severus Snape

Rating: NC17

Riassunto: Harry ha aspettato impazientemente le sculacciate che gli erano state promesse…
Generi: Erotico

Avvertimenti: Esibizionismo/Voyeurismo, PWP, relazione adulto/minore, BDSM, spanking

Note: #2 della Kinky Harry Series (segue "Exhibitionist" ma può essere letta indipendentemente)
Storia originale: qui

Permesso dell'autrice:  http://pics.livejournal.com/vilandra_black/pic/00004897/s320x240


NAUGHTY BOY!

Quattro lunghissimi giorni e quattro lunghissime notti erano già passate da quando Harry era stato beccato dal Professor Severus Snape a masturbarsi nel corridoio del terzo piano. Quattro giorni di occhiate infuocate e dolorosa eccitazione, con nessun'altra forma di sollievo a parte quella data dalla propria mano; Harry era pronto a ricorrere a rimedi estremi.

Quella era stata una notte spettacolare. Severus l’aveva trovato, proprio come Harry aveva programmato, e aveva guardato il giovane uomo che aveva sconfitto Voldemort darsi piacere da solo, uscendo allo scoperto per unirsi a lui quando Harry, preso dalla passione, aveva accidentalmente urlato il nome di Severus.

Da quel momento, le cose si erano ben presto scaldate e, prima che uno dei due potesse anche solo pensare di andare in un luogo più riservato, Severus aveva finito per prenderlo con forza contro il muro. Naturalmente alla fine avevano trovato il modo di arrivare alla stanza di Severus e trascorrere quel che restava della notte a scopare come se non dovesse esserci un domani.

Ad ogni modo un nuovo giorno era arrivato; e con esso la realtà della loro situazione. Harry era uno studente di Severus - anche se solo per qualche altra settimana ancora - e lui aveva categoricamente negato ogni possibilità di portare avanti la loro relazione fino a quando Harry non si fosse diplomato.

Harry sospirò mentre seguiva un’altra lezione di Incantesimi incentrata esclusivamente sul ripasso per i loro ormai prossimi NEWT*, e cercava di auto-convincersi che, davvero, tre settimane non erano così lunghe. No davvero.

Ma poi il flash di qualcosa detto da Severus echeggiò nella mente di Harry per la millesima volta, e lui seppe che l’attesa l’avrebbe sicuramente ucciso.

“Ti sei davvero comportato come una puttana da quando hai ucciso Voldemort. Dovrei sculacciarti per le tue trasgressioni, ma penso che questo possa essere rimandato ad un altro momento.”

Harry gemette quando il suo uccello si ingrossò al ricordo. Un altro momento, aveva detto, ma non aveva specificato che avrebbe dovuto aspettare quattro settimane, dopotutto.

Beh, non c’era nient'altro da fare… avrebbe dovuto spingere Snape all’azione, proprio come l’ultima volta.

Harry tirò fuori una pergamena pulita e iniziò a scrivere una lettera per il suo amante.

***

Caro Professore,

Sono passati quattro lunghi, durissimi giorni dall’ultima volta che ho sentito il tuo uccello dentro di me, a spazzare via ogni pensiero razionale, mentre mi prendevi con tanta passione. Non avrei mai pensato di potermi sentire così vuoto o sofferente per qualcosa, come lo sono stato in questi ultimi giorni. Mi hai fatto una promessa quella notte e io non riesco a togliermi dalla testa quelle parole e le immagini che mi scatenano.

So che avevi detto che non avremmo potuto stare insieme nelle prossime settimane, ma io semplicemente non riesco a contenere il mio bisogno. Mi sta distruggendo. Ti guardo nella Sala Grande e mi domando come sarebbe farlo lì e subito, con l’intera scuola a guardarci. Sono ad una tua lezione e immagino di succhiarti l’uccello nascosto sotto la tua cattedra mentre fai lezione, cercando di non mostrare alcun segno di quel che sta accadendo. Ti vedo nei corridoi e ricordo la sensazione di te che ti spingi dentro di me mentre la mia faccia era premuta contro le pietre dure del muro, che lasci il tuo marchio su di me e mi possiedi completamente.

È semplicemente più forte di me. Temo che presto impazzirò dal desiderio.

Solo tuo

***

Si trovavano a cena in Sala Grande, quando il gufo della scuola consegnò la lettera di Harry. Severus era seduto fra Hagrid e Madama Hooch, e stava cercando di ignorare entrambi i suoi colleghi quando arrivò la posta.

Harry osservò avidamente il suo amante scorrere le parole su cui aveva lavorato sodo. Severus alzò lo sguardo e i suoi occhi colsero Harry intento a fissarlo. Il ragazzo si rifiutò di abbassare lo sguardo; invece, permise all’intensità del suo bisogno di trasparire attraverso la stanza affollata. Bruciava e sapeva che Snape ne era consapevole, perché i suoi occhi iniziarono a riflettere quel fuoco, mentre entrambi immaginavano la scena descritta nella lettera. Harry si leccò deliberatamente le labbra e continuò a fissarlo fino a quando il Professore di Pozioni dovette distogliere lo sguardo.

***

Severus resistette per ben due giorni dopo aver ricevuto la lettera, prima di perdere del tutto la propria compostezza durante la lezione di Pozioni. Harry li aveva passati a rendere la vita dell’uomo un inferno, riservandogli sorrisi d’intesa e carezze furtive quando nessun altro poteva vederli. Severus si era ritrovato in uno stato quasi costante di eccitazione, da quando aveva ricevuto quella dannata lettera.

La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era arrivata quando Harry aveva “accidentalmente” premuto il sedere contro l’uccello di Severus, mentre l'uomo cercava di dare alla puttanella consigli su come preparare la sua pozione. Non aiutava il fatto che lui fosse già duro e che il moccioso lo sapesse.

“Punizione Potter! Stasera alle otto!” ringhiò Severus allontanandosi a lunghe falcate, per nascondere la propria erezione sotto la sua scrivania. Non si perse le occhiate compassionevoli che gli amici indirizzarono al moccioso, né il luccichio trionfante negli occhi del ragazzo.

Bene. Severus avrebbe certamente dovuto rispondere a quella sfida sfacciata.

***

Harry era un po’ nervoso quando entrò nell’aula di Pozioni quella sera. Sì, era riuscito ad ottenere una reazione da parte del suo severo amante, ma era ancora da vedere se fosse una cosa positiva oppure no. Severus Snape poteva rivelarsi un uomo oltremodo imprevedibile. Dopotutto, Harry non avrebbe mai immaginato che una persona riservata come lui avrebbe potuto scoparlo in un corridoio.

Quello che Harry trovò, guardandosi intorno nella stanza, lo sorprese. Severus era tranquillamente seduto alla sua scrivania, intento a leggere dei temi, e ignorava completamente la sua presenza. Harry spostò nervosamente il peso da un piede all’altro, mentre aspettava che Snape facesse cenno di averlo notato. Ci vollero quasi cinque minuti prima che il Professore di Pozioni lo degnasse della sua attenzione.

“Ora, io credo sia necessario discutere di alcune cose, Harry. Il tuo comportamento, in questi ultimi giorni, è stato totalmente inaccettabile; non solo sei stato completamente disubbidiente, opponendoti alla mia decisione di posticipare la nostra relazione, ma sei stato assolutamente indiscreto nelle tue azioni. Ci sarebbero delle terribili ripercussioni per entrambi se la nostra relazione diventasse di dominio pubblico.” Mentre Severus parlava, Harry iniziò a farsi piccolo piccolo, mentre la veridicità di quelle parole penetrava dentro di lui. Questa volta si era davvero comportato come un’idiota. “A cosa stavi pensando?”

“Io… non stavo pensando affatto,” ammise Harry imbarazzato. “Mi interessava soltanto farti cambiare idea. Mi… mi dispiace, Severus.”

“Signor Potter,” disse Snape con tono freddo e distaccato guardandolo dall’alto in basso. “Ti sei comportato in maniera eccezionalmente disobbediente, ultimamente. Cosa credi che dovrei fare per aiutarti a capire dov’è che hai sbagliato?”

“Signore, io… um…” balbettò Harry, mentre visioni di essere sculacciato sfrecciavano nella sua mente. Questo era esattamente ciò che voleva, ma come poteva chiedere una cosa del genere?

“Nessuna risposta?” sogghignò Snape alzandosi dalla sedia. “In tal caso dovrò escogitare da solo una punizione. Seguimi.”

Harry seguì Snape oltre la porta del suo ufficio privato, ma non si fermarono lì. Continuarono verso un’altra che conduceva alla camera privata di Severus. Harry era già stato lì prima, ma in quell’occasione era stato troppo occupato a raggiungere il letto per poter notare qualsiasi altra cosa.

Sorprendentemente, era un ambiente piuttosto rilassante, con un mobili vecchi ma confortevoli e libri ovunque. C’era un grande divano e due poltrone, sistemati intorno ad un camino che stava scaldando la fredda stanza sotterranea. Harry voleva sedersi sul divano, ma qualcosa gli diceva che in quel momento non era la cosa più appropriata da fare. Per cui si fermò semplicemente al centro della stanza, mentre Snape si accomodava su una delle poltrone.

“Spogliati.”

Harry trasalì all’ordine brusco. Il suo corpo si coprì istantaneamente da pelle d’oca, ma non osò disobbedire. Tenne lo sguardo basso, mentre rimuoveva lentamente e cautamente gli strati di vestiti che componevano la sua uniforme scolastica, fino a che non fu completamente esposto allo sguardo del suo amante.

Severus non si mosse e non disse nulla per molto tempo, tanto che Harry iniziò a contorcersi per il disagio.

“Resta immobile,” ordinò Severus e Harry ubbidì immediatamente, forzando il suo corpo irrequieto a rimanere fermo. Severus si alzò e fece scivolare lievemente un dito lungo il suo braccio, provocando lievi brividi lungo tutto il corpo del ragazzo. Poi si allontanò di un passo e uscì dal campo visivo di Harry. “Credo di doverti chiarire un punto. Tu mi appartieni. Sono io che decido quel che succede in queste stanze, non tu. In ginocchio.”

Queste parole ebbero l’effetto di far indurire incredibilmente l’uccello di Harry. Il ragazzo arrischiò uno sguardo da sopra la spalla, mentre si posizionava come gli era stato ordinato. Severus non lo stava neanche guardando; si stava versando un drink.

“Metti le braccia dietro la schiena e afferra i gomiti opposti. Adesso non muoverti finché non te lo dico io.”

Con questo, Severus tornò a sedersi e raccolse un libro di Pozioni e tornò ad ignorare completamente Harry.

Beh, pensò Harry, se stava cercando di attirare l’attenzione, era stato un totale fallimento. Non ci volle molto prima che il giovane diventasse sempre più consapevole del freddo che filtrava attraverso il tappeto e fin dentro le sue ginocchia. Non solo quello, ma le pietre del pavimento gli si conficcavano senza pietà nella pelle attraverso la trama del tappeto. Harry cercò di trovare una posizione più comoda, beccandosi però un’occhiataccia da parte di Snape; quindi cercò di stare perfettamente immobile.

Harry non era molto sicuro di quanto a lungo stette in quella posizione, ma gli sembrò un'eternità. D’altra parte, però, dopo qualche tempo la sua mente si svuotò e, parallelamente, il tempo sembrò volare. Quando finalmente Severus si alzò, Harry quasi saltò per la sorpresa.

“Puoi alzarti,” disse Severus, mentre rimuoveva il mantello, restando solo con i pantaloni e la camicia.

Ad Harry ci volle un minuto per riuscire a convincere muscoli e articolazioni a rispondere, ma alla fine riuscì a rimettersi in piedi, le gambe traballanti, e rimase al centro della stanza, ancora una volta in attesa di istruzioni.

“Appoggia le braccia contro lo schienale del divano e allarga bene le gambe. Hai bisogno di mantenere l’equilibrio,” lo istruì Severus con voce fredda e neutrale, come se stesse spiegando ad un ragazzino del primo anno come dissezionare dei Vermicoli.

Una volta che il ragazzo fu in posizione, Severus continuò. “Sto per sculacciarti, Harry. Ti darò cinque colpi per ogni offesa ricevuta. Sono cinque per aver messo in pericolo le nostre rispettive posizioni, cinque per la disobbedienza e cinque per l’incapacità di controllare i tuoi desideri. In tutto fanno quindici. Hai capito?”

“Sì, signore,” rispose Harry senza fiato. La sua erezione, che incredibilmente non era mai scemata durante l’intera durata della punizione, alla promessa di una sessione di sculacciate sembrò diventare ancora più dolorante. “Quindici.”

“Tu conterai ad alta voce dopo che avrò assestato il colpo.”

Con la coda dell’occhio, Harry colse un lampo di una lunga paletta di legno nella mano del suo amante. Fu scosso da un tremito, una combinazione di anticipazione e paura.

Severus passò una mano fredda sui fianchi e sul sedere di Harry. Il ragazzo si spinse indietro per approfondire il contatto, ma la mano sparì.

CRACK!

“Oh cazzo!”

“Signor Potter, mi sembrava di averti dato delle istruzioni. A meno che non desideri aggiungere altre sculacciate alla tua punizione farai meglio ad obbedire.”

“U-uno!”

CRACK!

“Due!”

CRACK!

“T-tre!”

Harry credeva che sarebbe morto per il dolore. Il bordo della paletta colpiva le parti più sensibili, là dove le natiche incontravano le cosce, e gli lasciava addosso la sensazione che la sua pelle stesse andando a fuoco. C’era più del semplice lieve pizzicore che si era aspettato. Era stato lui a desiderare tutto questo?

CRACK!

“Quattordici!”

CRACK!

“Quindici!” Harry quasi svenne per il sollievo. Era finita. Ma adesso c’erano delle mani gentili che sfregavano la pelle rossa e infiammata. Faceva male ma allo stesso tempo era così piacevole. La sua mezza erezione iniziò a ingrossarsi ancora una volta.

“Il comportarti male per attirare l’attenzione te ne farà ottenere solo della peggior specie, Harry,” gli mormorò Snape all’orecchio, piegandosi sul ragazzo, ancora chino. Mentre parlava, Harry poté sentire le sue dita prepararlo con del lubrificante e gemette per la sensazione. “Imparerai che se vuoi qualcosa, devi chiedere. Se non capisci qualcosa, io te la spiegherò. A volte potrai non essere d’accordo con le mie decisioni, ma mi aspetto che tu le rispetti.”

Harry annuì ciecamente, “Si, qualsiasi cosa! Finché potrò avere questo stupendo uccello dentro di me!”

“Sei una puttana affamata di cazzo, non è vero?” ronzò Severus e lo penetrò, seppellendosi in un’unica spinta. Harry urlò per il piacere e il dolore. Non solo era stato penetrato senza alcuna gentilezza, in più la pelle calda di Severus gli faceva bruciare il culo ogni volta che i loro corpi si scontravano. Fu un atto quasi brutale, ma Harry ne trasse piacere. Severus lo afferrò per i fianchi e iniziò a tirare Harry contro di sé mentre si spingeva dentro il suo stretto canale.

Harry non avrebbe mai creduto di poter venire senza essere nemmeno toccato, ma la stimolazione costante e l'eccitazione, seguite da questa scopata incredibilmente animalesca, furono troppo. Dopo solo pochi secondi, sentì i testicoli contrarsi e formicolare appena prima che il suo mondo esplodesse; e poi stava venendo con forza.

Severus continuò a spingersi nel suo corpo abusato, ma a quel punto Harry era diventato completamente insensibile a qualsiasi cosa. Il suo intero mondo era focalizzato su un singolo punto di luce dietro le sue palpebre. Presto, in ogni caso, venne anche Severus, urlando rocamente mentre spandeva il suo seme dentro Harry.

Harry non era certo di aver perso conoscenza, ma davvero non ricordava di aver raggiunto il divano. Semplicemente, divenne lentamente consapevole di mani che gli accarezzavano gentilmente le braccia e la schiena. La sua testa era posata sul petto di Severus e per parecchio tempo rimase ad ascoltare il battito del cuore che pulsava ritmicamente lì dentro.

“Ti sei ripreso?” chiese Severus quietamente.

“Si,” sospirò Harry felicemente. “Non sono svenuto o altro, vero?”

Severus ridacchiò, “No. Avevi semplicemente bisogno di un minuto per tornare sulla Terra.”

Rimasero accoccolati in silenzio per molto tempo, godendosi semplicemente la sensazione di abbracciare e essere abbracciati. Dopo un po’, Harry sbadigliò e l’incantesimo si ruppe.

“Dovresti avviarti verso il tuo dormitorio,” disse Severus gentilmente.

“Devo proprio?” si imbronciò Harry.

Severus ridacchiò e gli pizzicò una coscia. “Si, razza di demonietto. Ma penso che potremo trovare un modo per rivederci. Ma solo se prometti di essere perfettamente discreto.”

“So essere discreto,” assicurò Harry ansiosamente.

“Molto bene,” Severus annuì. “Allora programmerò una punizione con te nel giro di qualche giorno. Dubito che avrò problemi a trovare una scusa accettabile. Sembri ficcarti continuamente in una buona quantità di guai.”

“Deficiente,” disse Harry imbronciato. “Hey, mi è appena venuta in mente una cosa. Abbiamo realizzato due mie fantasie, adesso. Cosa ne pensi di occuparci di una delle tue, la prossima volta?”

“Credi di poter gestire le mie fantasie?”

“Hey, me la sono cavata bene finora,” protestò Harry. “E poi, quanto potrà essere perversa?”

“Vedremo.”

*NEWT: M.A.G.O.

traduzione, traduttore: vilandra, harry potter, fanfiction

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