Titolo: Uno strano San Valentino
Fandom: You’re my love prize in viewfinder
Personaggi: AsamiXTakaba
Parte: III capitolo
Rating: PG13
Prompt: vuoto (15 febbraio)
Conteggio Parole: 339
Betareader:
michiru-kaiou7Riassunto: Takaba ha un suo modo originale per vedere Asami e Asami ha un suo modo originale per festeggiare la festa degli innamorati.
Note: Accenni di rapporti omosessuali e bondage. La fic si colloca più o meno dopo il capitolo 9 (Love Surprise)
Akihito riaprì gli occhi che la luce del giorno filtrava già attraverso le tapparelle abbassate della stanza da letto. Ebbe un leggero capogiro quando cercò di tirarsi a sedere e ripiombò tra le lenzuola arrotolate, odorose di sesso. Le braccia erano libere dalle manette, che penzolavano ancora alla sponda del letto, ma i polsi erano segnati da leggeri lividi circolari. Le mani vagarono nel letto e non trovarono nessun segno della presenza di Asami; il materasso, dal lato dove aveva dormito, era freddo, segno che era partito da tempo; anche il suo odore era ormai svanito, né c’era traccia dei suoi vestiti. Un fantasma, che appare di notte, fa cose indicibili, e al mattino non è altro che un ricordo sbiadito. Brividi scuoterono Takaba, aveva di certo una febbre da cavallo, per più di dodici ore non si era curato, permettendo così ad un semplice malore di diventare un febbrone da manuale. Naturalmente, quel dannato aveva fatto i suoi porci comodi e poi lo aveva abbandonato infischiandosene se si sarebbe preso una polmonite oppure no. Il letto vuoto, la stanza silenziosa, la casa sconosciuta, tutto era così alieno e freddo. Akihito si vergognò della sua nudità, scioccamente, visto che nessuno poteva vederlo. Fece uno sforzo per raggiungere il bagno e farsi una doccia; voleva lasciare quel luogo il prima possibile. Si accorse in breve tempo che quello non era lo stesso appartamento dove era stato altre volte, non era il bagno dove Asami lo aveva… Beh, lo aveva legato e poi… Come sempre i ricordi del periodo in cui aveva conosciuto Asami lo travolsero con violenza, tanto che dovette accucciarsi sul piatto della doccia per cercare di controllare i battiti del cuore.
Alla fine, nonostante la febbre e il mal di testa che lo attanagliava, Takaba lasciò l’appartamento vuoto in cui Asami lo aveva segregato per il giorno di San Valentino: uno strano modo di festeggiare, si disse reprimendo un moto di stizza. Si diresse al suo monolocale, ma senza fretta, tanto ad attenderlo c’era solo una casa vuota.