Allora, post Masterlist copiato pari pari dall'anno scorso forever and ever perché non volete sapere da dove sto postando sì.
E subito subito la Masterlist così poi si può pensare a p0rnare invece che a postare \O/
Postate nei commenti a questo post il vostro fanwork, indicando in grassetto nella prima riga il prompt utilizzato e nel corpo ogni
(
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- Ti ho messo a disagio. -
- Sì. - Replicò. Non un attimo di pausa.
- Non era mia intenzione. Mi dispiace. -
Oikawa lo fissò. Era ancora sbilenco, forse appena più sobrio di prima.
- Ma. - Proseguì Ushijima; fece un passo avanti. - Penso davvero ciò che ho detto. -
Oikawa non si mosse. Sembrava fosse inutile; non perché la sua stazza lo intimorisse, ma perché qualcosa nel suo comportamento lo faceva sentire come se ogni tentativo di ritrarsi fosse inutile. Ushijima non stava imponendo la propria presenza: lo stava bloccando sul posto con le proprie parole. Oikawa realizzò che nonostante tutto voleva sentirlo parlare, voleva sapere cosa stesse pensando.
- Ho sempre pensato che fossi molto bello. - Mormorò Ushijima. Gli era di fronte; Oikawa trattenne il fiato, nel sentire nuovamente la sua mano sollevargli il volto. - Che avrei voluto le tue mani sul mio corpo. Ogni volta che ti vedevo giocare. -
Forse, se Oikawa fosse stato un attimo più paziente, Ushijima l'avrebbe baciato. Sarebbe stato un bacio dolce e tenero, il coronamento di un pensiero ossessivo. Sfortunatamente per Ushijima, però, Oikawa era tutto tranne che paziente - e superato il momento di smarrimento iniziale afferrò il bavero della maglia di Ushijima per trascinarselo contro e baciarlo per primo, con violenza. I loro musi cozzarono per un istante confuso, prima che entrambi aprissero le labbra per accogliere la lingua dell'altro. Le mani di Oikawa lasciarono rapidamente il bavero della maglia per correre tra i capelli di Ushijima e tirarli, qualcosa che aveva sempre desiderato fare; e mugolò sorpreso, aprendo gli occhi che aveva chiuso d'istinto, quando le mani di Ushijima si posarono sulle natiche nei suoi jeans stretti, pizzicandole e palpandole come non avessero desiderato altro per molto tempo.
- Non... - Annaspò. Ushijima gli morse il labbro e Oikawa sentí il gesto far defluire il sangue dritto nei punti migliori. Premette istintivamente il bacino contro la gamba di Ushijima, senza alcun ritegno, alla ricerca di una frizione piacevole; solo allora Ushijima lo lasciò andare, ansimando rapidamente. Oikawa lo fissò rosso in viso.
- Dimmelo ancora. - Sospirò. - Lo pensi davvero? -
- Che cosa? -
Non roteò gli occhi solamente perché non ne aveva le energie. - Quello che hai detto. Che sono bello e tutto. -
Ushijima annuí senza esitare per un'istante. Fu in quel momento che Oikawa prese una decisione che andava contro ogni sua morale, contro dieci anni di rivalità. - Usciamo di qua e andiamo a casa mia. - Mormorò, incapace di concepire ciò che stava dicendo. La gamba di Ushijima tra le sue gli impediva di pensare chiaramente. - Svelto. Prima che cambi idea. -
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La fic è stata prolungata per rientrare nel regolamento, trovi il resto qua sotto, spero sia all'altezza delle aspettative :')
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Er, ci spiace ma la tua storia viola LA regola del pornfest, ossia... non c'è il porn ''XD Nel regolamento è ben chiaro che 1) la gente deve FARE sesso e non ne deve solo parlare e 2) il rating dev'essere come minimo R.
L'amministrazione consiglia: visto che ti sei per così dire interrotta sul più bello, perchè non continuare e renderla porn a tutti gli effetti? Così sarebbe in regola e ci sarebbero più zozzate da leggere /o/
Per il momento abbiamo cancellato la segnalazione nella masterlist; facci sapere se ti va di continuarla (e in quel caso potrai segnalarla di nuovo), altrimenti anche la storia verrà cancellata nelle prossime ore.
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Buffo.
Aveva sempre creduto che la passione fredda che Ushijima metteva in ogni suo gesto lo rendesse quanto di più lontano da un essere umano esistente; ma era un sentimento simile a muovere i suoi gesti, ora - a chiudere con violenza la porta del suo appartamento, e bloccare Ushijima contro la parete dell'ingresso per riprendere a mordere il suo collo e le clavicole nascoste dalla polo nera. Lo voleva, ma per ragioni che non gli erano chiare; ragioni nascoste nello sguardo confuso di Ushijima, in anni di insulti mai detti e odio mai sfogato. Lo voleva perché credeva fermamente che il desiderio di Ushijima nei suoi confronti corrompesse come acido la parete perfetta di superiorità che aveva sempre sentito tra loro; e voleva che Ushijima alimentasse quella convinzione con le parole, con i gesti.
- Cosa hai detto che vorresti facessi con le mie mani? - Ansimò. Fu il suo turno di premere con la coscia tra le gambe dell'altro, strappando un mugolio roco alla sua gola. - Wakatoshi... -
Ushijima non rispose; forse aveva perso la capacità di farlo, troppo confuso dall'alcool e dall'eccitazione per parlare. Afferrò il suo polso e condusse la sua mano verso sé; da lì, Oikawa sapeva come proseguire. Prese a toccarlo attraverso i jeans stretti, godendo della sensazione inebriante di potere che quel semplice tocco gli donava, di ogni gemito e del rossore sul viso di Ushijima. Tendeva a mordersi il labbro, a limitare l'esibizione delle proprie reazioni. Non era ciò che Oikawa desiderava; voleva si sciogliesse contro le sue dita, voleva che perdesse del tutto la capacità di essere razionale - qualcosa che non era del tutto certo Ushijima fosse in grado di fare. Fu immensamente soddisfacente vederlo sgranare gli occhi quando abbassò la cerniera dei suoi pantaloni e si inginocchiò di fronte a lui, rivolgendogli un sorriso furbo. "Sono ancora al comando", pensò; poco importava che lo scenario non fosse quello in cui si sfidavano abitualmente.
- Wakatoshi... - Ripetè, prolungando ogni sillaba con tono infantile. Ushijima deglutí; lasciò che Oikawa prendesse le sue mani e le conducesse sulla propria testa, e affondò le dita tra i suoi capelli soffici con attenzione venerante. - Non so cosa vuoi da me. Cosa vuoi che faccia? -
Era una domanda così stupida - ma ancora più stupida era l'espressione inebetita di Ushijima, piacevolmente confuso dalla piega che la situazione aveva preso. Oikawa stava ancora sorridendo quando la sua presa si era fatta più rigida - ma perse presto la facoltà di esprimere qualcosa che non fosse un dolore improvviso, mentre le dita di Ushijima tiravano i suoi capelli e lo premevano contro i propri boxer e l'erezione intrappolata in essi con un tocco privo di gentilezza. Esattamente come lui desiderava.
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- Voglio che tu mi prenda in bocca. - Mormorò. Oikawa si irrigidí completamente. Ushijima torse i capelli che stringeva, strappandogli un gemito dolorante. - Voglio che usi quella lingua per qualcosa di utile, per una volta. -
Oikawa desiderò intensamente che quelle parole potessero dargli fastidio, ma la realtà dei fatti era ben diversa. Era tremendamente eccitante sentire Ushijima parlargli in quel modo; era eccitante che lo stesse comandando a quel modo, che stesse tenendolo premuto contro sé mentre si abbassava i boxer, impedendogli quasi di respirare liberamente. Aveva creduto che comandare Ushijima sarebbe stato soddisfacente, ma sottomettersi a lui lo eccitava in maniera odiosa. Strinse i denti e gli rivolse una scarica di insulti, col pensiero - ma sollevò comunque entrambe le mani a carezzare il suo sesso, ansimandovi contro. Era grosso, esattamente come l'aveva immaginato; lo carezzò, tirando indietro la pelle del prepuzio per liberare il glande e leccarlo con la sola punta della lingua, lo sguardo rivolto un momento al sesso tra le sue mani e quello dopo al viso di Ushijima, contratto nel piacere che Oikawa gli regalava solo in piccole leccate rapide, in leggeri tocchi gentili. Lasciò andare i suoi capelli per carezzare il suo viso con entrambe le mani, muovendolo piano verso sé; Oikawa aprí le labbra e lo accolse dentro sé in un unico gesto, tenendo solamente l'apice dell'erezione tra le labbra l'istante necessario a sentire Ushijima tremare, contro di lui - per poi affondare il viso verso di lui, prendendo quanto poteva della sua lunghezza dentro sé e godendo nel sentire Ushijima piegarsi in avanti, sussurrare il suo nome come non aveva mai fatto prima. Stava implorandolo, muovendolo contro sè senza mai riuscire a vincere quel gioco di potere. Oikawa lo prese alla base e prese a leccarlo, ingoiando finché poteva per poi lasciarlo andare con un gemito esageratamente acuto. Era piacevole vedere le lacrime nello sguardo di Ushijima, piacevole avvertire la disperazione nei suoi gesti; sgranava lo sguardo quando Oikawa leccava la sua lunghezza con la sola punta della lingua, conducendolo tra le sue labbra con fare esperto - e li chiudeva fermamente quando poi lo riprendeva in sé fino a sentirlo in gola, mugolando. Si alzò e battè la testa contro la parete, una mano posata inerme tra i capelli di Oikawa, gemendo senza più sapersi trattenere mentre Oikawa continuava a suggere, sfregarlo, leccare i suoi umori senza quasi donarsi un attimo necessario a respirare.
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- Che cosa sto facendo? - Domandò, ridendo. Non aveva proprio idea di cosa stesse accadendo; forse era sbronzo anche lui. Ma Ushijima sembrava felice di quel trattamento, e per quanto malato fosse lo era anche lui. Gli gettò le braccia al collo, appoggiandosi a lui con tutto il proprio corpo. La sua erezione, ignorata fino a quel momento, sfregò in maniera particolarmente piacevole contro la gamba di Ushijima.
- Vuoi che me ne occupi io? - Chiese lui. Oikawa sorrise. Non aveva mai pensato che avrebbe apprezzato il suo essere tanto diretto.
- Se voglio che te ne occupi? - Rispose. Si sollevò in punta di piedi e morse piano il lobo del suo orecchio destro, tirandolo appena e lasciandolo andare con un ghigno. - Abbiamo tutta la notte davanti e il mio letto a nostra disposizione. Cosa ne pensi, Ushibaka? -
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