[Axis Powers Hetalia] Una scoperta... bruciante!

Jan 10, 2012 23:22

Autore:reilin
Titolo: Una scoperta... bruciante!
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi:Antonio Fernandez Carriedo/Spagna -Regno d'Aragona; Isabella Sanchez/Regno di Castiglia
Word Count: 885 WCT
Rating: Verde
Genere: Commedia, Generale,Slices of Life,
Avvertimenti: Oneshot, What If?
Note: » Ambo!!!! Ed anche questo secondo prompt è stato fillato! Avevo promesso ad ayame_b da tantissimo tempo di scrivere sul pairing Spagna x Castiglia, e finalmente sono riuscita ad elaborare questa oneshot che dedico interamente a lei, dalla prima all'ultima parola!♥ Esto es por ti, mi corazon!
» Partecipante alla Maritombola di maridichallenge con il prompt 61."Non farlo. Per favore non farlo." / "L'ho già fatto.".
» Partecipante al TOHPP con il prompt 067.fuoco

Camminavano lungo le sponde del fiume Arlanzòn uno accanto all’altra ed in silenzio osservavano le foglie degli alberi tinte dei colori caldi dell’autunno. Per Antonio era sempre così piacevole tornare da lei, a Burgos: era come far ritorno a quel passato di tanti secoli prima, quando si erano incontrati in quegli stessi luoghi ed avevano dato vita al progetto di unificazione della Spagna.
Isabella accoglieva sempre con un gran sorriso l’aragonese e gli mostrava con orgoglio le meraviglie di quella che una volta era stata la capitale del suo regno. Mentre lo guidava fra la cattedrale gotica, il Monasterio des las Huelgas e la Cartuja de Miraflores, la castigliana forniva ad Antonio dettagliate spiegazioni ed aneddoti storici ai quali lui, come al solito, prestava scarsa attenzione.
Era più di un’ora che i due costeggiavano il corso d’acqua quando un acquazzone li sorprese all’improvviso. Iniziarono a correre per cercare un riparo: Isabella si alzò un po’ la gonna dell’ampio vestito color cremisi, scoprendosi le gambe per muoversi più agilmente, mentre Antonio la prendeva per mano e la guidava attraverso i sentieri in terra battuta ed i secolari alberi.
Dopo una manciata di minuti i due arrivarono in vista di un antico monastero: l’aragonese spinse con forza il pesante cancello in ferro battuto che delimitava l’entrata dell’abbazia. Guardandosi attorno, i due realizzarono che quel luogo era ormai abbandonato da molti anni: benché fossero riconoscibili le architetture di base, il giardino ed il chiosco erano pieni di erbacce e rampicanti, privi da immemore tempo delle cure necessarie. Si affrettarono ad entrare nell’edificio, visto che il temporale non dava segni di voler cessare; dopo aver percorso un lungo corridoio, entrarono infine in un’ampia stanza al primo piano. Il locale era buio e polveroso, così Antonio provvide subito ad aprire - non senza qualche difficoltà - le scuri che serravano le grandi finestre. La pallida luce che filtrava dall’esterno illuminò una enorme libreria che occupava un’intera parete: gli occhi di Isabella brillarono di gioia, per una studiosa come lei trovarsi davanti a tutti quei tomi antichi era davvero un inaspettato quanto meraviglioso dono. L’altra nazione era di tutt’altro avviso e, preso da urgenze molto più “materiali”, era uscito fuori per recuperare un po’ di legna per accendere un fuoco. Tornò poco dopo, completamente zuppo, e si diresse verso il camino per depositarvi i rami che aveva raccolto nel cortile del monastero.
Isabella era ancora accanto alla libreria e teneva in mano un volume che doveva essere antichissimo: le sue guance erano arrossate e gli occhi lucidi, mentre la sua voce non riusciva a trattenere l’emozione per la sensazionale scoperta che aveva fatto.
«Antonio, ti rendi conto di cosa abbiamo trovato?», gli chiese la castigliana cercando di coinvolgere la sua attenzione.
L’altro, però, era decisamente impegnato in questioni molto più pratiche: nonostante continuasse ad armeggiare con l’accendino, infatti, il fuoco proprio non voleva saperne di accendersi e questa cosa iniziava a farlo spazientire.
«Antonio? Ma mi hai sentito? Ti rendi conto che fra le mani ho la primissima copia del Cantar de mio Cid, addirittura antecedente all’edizione del 1307: è una scoperta sensazionale!», affermò entusiasticamente la donna.
«Sì, sì…», blaterò Antonio, annuendo con la testa, mentre in realtà non aveva ascoltato nemmeno una parola di quanto gli era stato detto.
Isabella lanciò un’occhiata di sfida all’aragonese: «Cosa? Non mi credi? La verità è che noi castigliani siamo sempre stati più colti di voi, ed il fatto che la prima opera letteraria spagnola l’abbiamo scritta noi ne è la prova!», esclamò con enfasi, credendo che il blando assenso dell’altro fosse scetticismo invece che puro disinteresse, «Anzi, ti dirò di più: anche i più grandi condottieri spagnoli sono nati in queste terre! », e così dicendo poggiò l’antico manoscritto sul tavolo accanto al camino e prese in mano un altro voluminoso tomo.
«Ecco, vedi? In questo libro è scritto chiaramente che Rodrigo Dìaz de Vivar, meglio conosciuto come Cid Campeador, era un nobile condottiero castigliano che conquistò Valencia nel 1094… e c’è anche scritto che l’unica copia esistente del Cantar del mio Cid, datata 1207, ma scritta presumibilmente nel 1307, è conservata nella Biblioteca Nacional de España a Madrid. Non comportarti quindi come al solito e stai attento a non rovinare il manoscritto! Non farlo. Per favore non farlo!».
Isabella, in preda ad una specie di estasi mistica, continuava a parlare dell’importanza della sua scoperta e del prestigio della Castiglia.
Antonio seguitava ad annuire, mentre invece non faceva altro che pensare a come risolvere il suo problema: “Questa legna è bagnata e così il fuoco non si accenderà mai: avrei bisogno di qualcosa per innescare le fiamme”. Si guardò attorno alla ricerca di qualcosa che potesse fare al suo scopo ed il suo sguardo cadde su un vecchio ammasso di carte, al quale diede fuoco con l’accendino e gettò nel camino, facendo finalmente bruciare il legname nel camino.
«Hey bifolco, ma che fine ha fatto il manoscritto? Ti ho detto di farci attenzione e non rovinarlo!», chiese Isabella, in preda all’agitazione e alla rabbia.
L’aragonese guardò in viso l’altra nazione, poi guardò il focolare nel quale ancora si potevano scorgere i fogli ingialliti venir divorati dalle fiamme: «Ops… L’ho già fatto!».

reilin's corner: Piccole note sulla Castiglia e l'Aragona
Lasciatemi spendere due paroline sul mio OC Regno di Castiglia e sul suo rapporto con Antonio, qui inteso come come Regno di Aragona.
Isabella Sanchez, rappresentante della Castiglia, trae il nome e gran parte del carattere dalla regina Isabella di Castiglia, così come per grandi linee si potrebbe dire che il carattere di Antonio Fernandez Carriedo riprende quello di Ferdinando d'Aragona. Il carattere di Isabella è fiero ed indipendente; come tutti i castigliani lei è una grande guerriera ed è molto colta (la letteratura spagnola ha avuto origine in Castiglia, infatti!), tutto il contrario di Antonio che invece, da buon aragonese, è sempre stato un ottimo marinaio ed una persona più pratica che concettuale. Il rapporto fra i due è molto vivace: la castigliana chiama Antonio "bifolco", mentre lui la definisce a volte come un maschiaccio ed altre volte come un topo di biblioteca (insomma, Isabella è la Lisa Simpson di Hetalia! XD).
Nonostante le loro differenze, i due si sono uniti per combattere i saraceni di Sadiq e creare una Nazione unica e forte come la Spagna, rappresentata dopo l'unificazione in poi da Antonio, mentre Isabella ha avuto un ruolo più defilato.
Chi fosse curioso di scoprire le fattezze fisiche di Isabella, può trovarle qui nel mio portfolio su DeviantART.
Le notizie storico- geografiche su Burgos, sul Cantar del mio Cid e su Rodrigo Dìaz de Vivar le potete approfondire sulla Wikipedia in questa pagina e quest'altra!
Grazie a tutti per aver letto fino a qui!

axis powers hetalia, fanfiction, autore: reilin

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