Allora, post Masterlist copiato pari pari dall'anno scorso perché non volete sapere da dove sto postando.
E subito subito la Masterlist così poi si può pensare a p0rnare invece che a postare \O/
Postate nei commenti a questo post il vostro fanwork, indicando in grassetto nella prima riga il prompt utilizzato e nel corpo ogni altra informazione
(
Read more... )
Therese attraversò il soggiorno a grandi passi diretta in cucina quando si dovette arrestare improvvisamente come colpita, improvvisamente immobile in mezzo alla sala e a pochi passi da lei la pelliccia di Carol abbandonata sul bracciolo del divano.
Era fine febbraio e il clima si stava riscaldando in fretta mentre alle loro spalle l'inverno salutava New York in favore della primavera che da lì a poco avrebbe portato a nascondere la pelliccia nell'armadio fino all'inverno successivo.
Therese la raccolse tra le mani tremando. Non si era mai permessa di toccarla quando Carol era in vista, era come se fosse una sacra reliquia, un pezzo di antiquariato dal valore inestimabile, e ora erano solo Therese e lei, ferme in mezzo al soggiorno.
Therese la portò al suo volto: era morbida e calda come lo era la sua proprietaria e l'odore di Carol, della sua pelle, delle sigarette e del suo profumo dolce, la schiaffeggiarono duramente. La fodera della pelliccia sembrava volerla sedurre mentre accarezzava il suo volto e le gambe di Therese ebbero un leggero tremore, tanto che dovette sedersi sul divano sottostante.
La pelliccia di Carol era ora sulle sue gambe, sul suo petto e sembrava volerla schiacciare come se dentro di essa, Carol, cercasse di farla sdraiare sul comodo divano.
Therese chiuse gli occhi e inspirò il forte odore di Carol e improvvisamente vide entrambe nude avvolte dalla calda pelliccia mentre Carol la toccava facendola gemere.
Therese spalancò gli occhi arrossendo furiosamente, si vergognava per aver avuto quella fantasia, ma la sua mano si posò ugualmente sul suo inguine nascosto dai vestiti e iniziò a intrufolarsi sotto la gonna e poi dentro le sue mutandine.
Si toccò intimamente mentre, con l'altra mano, stringeva a sé la pelliccia. Chiuse nuovamente gli occhi per la vergogna di quello che stava facendo senza il permesso di Carol, dentro la sua pelliccia preferita che prima di allora non aveva mai avuto il coraggio di toccare.
Il calore soffocante della pelliccia le faceva colorare ancora di più le guance e portava al suo corpo vampate intense mentre si penetrava con le dita come se a farlo fosse Carol in persona. Immaginava il volto di Carol tra le sue gambe mentre la guardava con quello sguardo malizioso che era in grado di farla sentire solamente una ragazzina inesperta e timida.
Lavorò per qualche momento aumentando il ritmo e tirandosi un capezzolo con la mano libera prima di inarcare la schiena e venire sentendo la sua stessa mano inondata dei suoi stessi fluidi.
Rimase un momento sconvolta col fiato corto, con la mano ancora dentro le sue mutandine e la pelliccia sopra di lei come a volerla proteggere e tenere al caldo, come se al suo posto vi fossero le braccia di Carol a coccolarla e tenerla al sicuro.
Quando si fu sufficientemente ripresa scivolò fuori dalla pelliccia senza toccarla per paura di sporcarla o contaminarla e che Carol potesse capire, con una sola occhiata, quale nefandezza avesse compiuto con la sua preziosa pelliccia di visone.
Corse in bagno a lavarsi le mani e poi tornò dalla pelliccia. La portò nuovamente al naso e lì sentì ancora persistente l'odore di Carol e constatò che fortunatamente non c'era traccia del suo stesso odore.
Quando Carol rientrò dal lavoro, quella sera, lanciò una lunga occhiata verso il divano, lì era accuratamente ripiegata la sua pelliccia, e si che quel mattino non le pareva così in ordine, l'aveva semplicemente gettata lì quando aveva capito che per quel giorno sarebbe stata troppo calda, e lei era troppo in ritardo per ripiegarla accuratamente.
«Tesoro?» Domandò affacciandosi alla cucina «Hai sistemato tu la mia pelliccia?» Domandò con un bacio dietro la nuca di Therese che ebbe un fremito e le sue guance avvamparono rivedendosi mentre si masturbava sul divano.
«No.» Mentì, ma Carol sorrise sorniona, sapeva che Therese le stava mentendo e quella sera avrebbe messo tutto il suo impegno, e la sua arte di seduzione, per capire il perché.
Reply
Leave a comment