[NINE, RUN YOUR FINGERS THROUGH MY HAIR] - MASTERLIST

Dec 24, 2015 16:00

Allora, post Masterlist copiato pari pari dall'anno scorso perché non volete sapere da dove sto postando.

E subito subito la Masterlist così poi si può pensare a p0rnare invece che a postare \O/

Postate nei commenti a questo post il vostro fanwork, indicando in grassetto nella prima riga il prompt utilizzato e nel corpo ogni altra informazione ( Read more... )

!challenge: p0rn fest #09, !mod post

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SHINGEKI NO KYOJIN Erwin/Levi Un'orribile prima volta ranting_one December 24 2015, 18:11:15 UTC
Warning: Oral!Sex, Linguaggio

* * *

Erwin era stato per tantissimo tempo un cliente fisso; in effetti era stato uno dei primissimi clienti che la teeria di Levi aveva avuto oltre Mike e Hange - la cui puzza, talvolta, faceva temere a Levi che presto o tardi tutti i suoi clienti l’avrebbero lasciato - ma in lui c’era da sempre stato qualcosa di diverso.
Nulla di particolare, semplicemente Levi si era innamorato di lui a prima vista.
Era alto, biondo, con le spalle larghe e un portamento serio e fiero. Levi non aveva idea di che cosa facesse nella vita, ma aveva l’aria di un capo, di qualcuno capace di vedere oltre con quei bellissimi, bellissimi occhi azzurri. E anche il pacco che si intravedeva appena dai pantaloni lasciava ben sperare.
Seduto dietro al bancone, in quel pomeriggio monotono, Levi se ne stava lì appoggiato sul gomito, la testa ciondolante, fissando il bell’uomo che beveva dandogli le spalle, guardando quei muscoli tesi sotto la giacca. Cazzo se aveva voglia di fargli un pompino.
Si leccò le labbra sottili e in un attimo di follia si immagino di strisciare non visto - come se fosse possibile! - sotto il tavolino e senza preamboli aprirgli la patta dei pantaloni e leccargli il pene floscio fino a farlo diventare duro ed eretto, e mentre la sua bocca si riempiva del suo uccello le sue orecchie sarebbero state altrettanto piene di quella voce forte e virile che, in quel luogo pubblico, Erwin avrebbe cercato di trattenere per non farsi sentire dagli altri clienti.
Levi avrebbe ingoiato, su questo non c’era alcun dubbio, avrebbe bevuto il suo seme come tutti i pomeriggi, o quasi, quell’uomo veniva ad assaggiare il tè scelto e preparato da lui.
Sospirò. Come se una cosa del genere sarebbe mai potuta succedere. Con un figo del genere, poi! Era ora di piantarla con quelle stronzate e di ritornare a lavorare, e niente gli teneva la testa più occupata del ficcare le tazzine a lavare e riordinarle poi per grandezza, ancora calde, sui piattini.
Ci passò qualche minuto fino a che una grande ombra lo oscurò completamente e Levi, alzando gli occhi, vide Erwin con la giacca sul braccio dritto davanti a lui, con un sorriso educato appena accennato sulle labbra. Cazzo quanto era figo. Tanto, troppo. Abbastanza da farglielo rizzare lì, proprio davanti all’altro uomo, manco si fosse trattato di liceale in calore.
Fa che non lo noti, ti prego fa che non lo noti!
Ma l’espressione di Erwin si raggelò e le sue guance - nonostante Levi avrebbe detto che fosse una cosa impossibile - si tinsero appena di rosso. L’aveva notato.
Vaffanculo!
«Non è come sembra,» biascicò Levi, senza fiato.
Erwin annuì un paio di volte, velocemente. «Dev’essere un lavoro stancante, capisco perfettamente.»
«Non è per-» Fermo. Ma che cazzo gli veniva in mente di dire la verità quando una scappatoia di merda gli era stata servita su un piatto d’argento? Forse era veramente stanco, esausto nel dover guardare giorno dopo giorno l’oggetto del suo desiderio andare e venire nel suo locale senza che nulla cambiasse, senza avere la possibilità anche solo di toccarlo o di guardarlo negli occhi per più tempo di quello che serviva per ordinare e pagare, ma quando alzò lo sguardo per vedere come Erwin avrebbe reagito - pronto a validare quella cazzo di scusa - noto che qualcosa era cambiato sul viso dell’altro uomo.
I suoi occhi, fino a quel momento freddi e quasi calcolatori, si erano accesi di una luce intensa, le sue narici erano dilatate, e Levi si domandò se non fosse un omofobo pronto a prenderlo a calci e pugni. Ci avrebbe soltanto dovuto provare.
E in effetti qualcosa fece: appoggiò la giacca sul bancone e si chinò verso Levi - che istintivamente, anche se non aveva paura, fece un passo indietro - sussurrando: «Se è a me che sei interessato, vorrei dirti che l’interesse è reciproco.»
Levi rimase a bocca aperta.

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RE: SHINGEKI NO KYOJIN Erwin/Levi Un'orribile prima volta ranting_one December 24 2015, 18:11:49 UTC
Lasciare la gestione del locale a Petra era stata meschino, ma Levi era eccitato, Erwin gli aveva detto di volerlo, e tutto sommato l’idea di andare a scopare sul retro gli era sembrata grandiosa. Peccato che il retro era uno sgabuzzino abbastanza grande per una persona sola, che non avevano del fottuto lubrificante e che colti dal momento non avevano avuto tempo di dirsi l’un l’altro che a parte masturbarsi qualche volta, quando proprio non ce la facevano più, la loro vita sessuale era misera e imbarazzante, per non dire nulla.
Si scontrarono con le bocche e con i denti, infilarono le mani sotto i vestiti, si toccarono con troppa foga, fino anche a farsi male. Stava andando tutto di merda e con le dita di Erwin nel suo culo Levi aveva abbastanza ragioni per mettersi a piangere.
«Oi oi oi oi!» Disse, stringendo le mani sui bicipiti dell’altro per fermarlo. «Stiamo facendo un casino.»
Il respiro di Erwin era pesante, il suo viso rosso. «Lo so, mi dispiace, se posso-»
«No, non puoi fare niente,» lo interruppe Levi. «Appoggiati a quello scaffale e lasciami fare.»
Erwin sbatté le palpebre confuso - era evidente che si trattava di un uomo non abituato a prendere ordini da nessuno - ma fece come l’altro gli aveva detto e in men che non si dica Levi era ai suoi piedi, in ginocchio, con il proprio membro in una mano e quello di Erwin nell’altra: ma ancora per poco.
«Ti prometto che non farà così schifo,» gli disse e subito prese la punta del pene di Erwin in bocca, iniziando lentamente a succhiare e leccare e a approfondire il contatto, fino a che la suo gola glielo permise, muovendo la testa avanti ed indietro mentre faceva lo stesso con la propria mano.
Non era il massimo, ma almeno era qualcosa.
Lo succhio con impegno e dizione e per la gioia del proprio orgoglio Erwin non ci mise molto a venire, bagnandogli la lingua e le labbra mentre Levi sporcava il pavimento.
«Mi dispiace,» disse nuovamente Erwin, rivestendosi e riassumendo la sua solita, fiera compostezza. «Non avrei mai dovuto perdere il controllo in quel modo.»
Levi, ancora in ginocchio intento a pulire il casino che avevano fatto, scrollò le spalle. «Non importa, poteva andare peggio.»
«Poteva anche andare meglio.»
Levi non rispose.
«La farò andare meglio, se me ne darai la possibilità. Un giorno di questi, a casa mia.»
Non era una domanda, ma del resto, non c’era nemmeno bisogno di una risposta.
«E sia,» disse Levi.

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RE: SHINGEKI NO KYOJIN Erwin/Levi Un'orribile prima volta mapi_littleowl December 24 2015, 18:18:59 UTC
CIAO *si stende sulla fic* È BELLA E IC E MIA E LA AMO DI AMORE VERO E PURO E SINCERO GRAZIE DI AVERMELA SCRITTA TI VOGLIO BENE

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