E subito subito la Masterlist così poi si può pensare a p0rnare invece che a postare \O/
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Si lasciò cadere in ginocchio tra le sue gambe, dopodiché prese il membro turgido tra le mani, lo strinse e lo accarezzò con insistenza, passandoci sopra la lingua in tutta la sua lunghezza, succhiandolo profondamente fin nella gola con un soffocato gemito di piacere.
«Cristo!» riuscì a mormorare il pistolero a denti stretti.
Il contatto con la sua bocca fu decisamente inaspettato, gli strappò un gemito soffocato che lo fece vibrare di un bollore innaturale. Quella lingua che sapeva baciare tragicamente bene, che sapeva solleticare, smaliziare, era in grado di farlo impazzire.
Lupin lo afferrò per le natiche mentre faceva entrare e uscire il suo membro dalla bocca, succhiandolo sempre più profondamente a ogni affondo.
Era troppo, un sovraccarico sensoriale che stava per mandarlo in tilt, Jigen sentiva di essere vicino all'orgasmo. Una sensazione nuova gli scorreva nelle vene, lungo i nervi, sulla pelle.
Improvvisamente, senza preavviso, il ladro staccò le labbra dell'erezione del killer, che che palpitava tanto da fargli male.
«I-ittai nan da?» Il tiratore era a malapena in grado pronunciare delle parole, ancora inebriato da quel turbino di sensazioni così intense da spingerlo seriamente a dubitare di poterne uscire indenne..
«Abbiamo giocato abbastanza, Jigen-chan. E' ora di passare al sodo» disse il ladro rialzandosi in piedi, con un sorriso pieno di malizia stampato sul volto e il respiro affannoso.
«Aspettavo proprio questo momento.» ribatté lui con un tono di sfida, ma sorridendo.
Il killer lo afferrò per la vita, premendolo con tutto il suo peso e spingendolo con la faccia contro il muro. Si sputò sulle dita e lo sentì annaspare quando spinse un dito dentro la sua apertura. Tirò indietro il dito e poi dentro, girando intorno alla sua entrata prima di infilarlo fino a fondo, passando attraverso i muscoli interni lungo il suo orifizio. Continuò per alcuni minuti, fino a quando non lo sentì rilassarsi e fare dei suoni gutturali che gli ricordarono quanto desiderasse spingersi oltre.
Aggiunse un secondo dito, che scivolò dentro facilmente, e quando Lupin cominciò a muoversi andando avanti e indietro contro la spinta delle sue dita, il pistolero cominciò a divaricarle piano dentro di lui.
Quando cominciò ad accarezzare la sua erezione dal basso verso l'alto, in combinazione con le dita che continuavano a muoversi dentro e fuori, il ladro arcuò la schiena e represse un gemito implorante mentre tutto il suo corpo tremare di eccitazione, desiderio e frustrazione.. «Jigen... cazzo, hai deciso di farmi impazzire? ...» disse tra gemiti e ansiti.
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