E subito subito la Masterlist così poi si può pensare a p0rnare invece che a postare \O/
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Word count: 487
Marco sa di muschio e di foresta e questo non sa perché ma lo mette a disagio. Jean è un cazzone, Jean dice un sacco di stronzate (e lo sa) però lo fa comunque perché in questo modo si può salvare la pelle ed è quello l'importante: sopravvivere.
Jean non ha mai visto un cazzo oltre al suo e forse è quello a metterlo a disagio, non il fatto che Marco sappia di muschio che, poi, di cosa sa il muschio? Di erba.
“Io-” balbetta perché come tutti i cazzoni Jean fa il gradasso, ma quando si tratta dei fatti, ecco, cambia tutto. “Non l'ho mai fatto con un uomo prima.”
C'è stata una contadina però, quando il suo villaggio c'era ancora, probabilmente è stata divorata dai giganti al primo attacco, ma Jean se la ricorda bene. Aveva il viso pulito-pulito e le labbra carnose, era bella e tutti i ragazzi la desideravano, ma lei li accontentava tutti, anche lui, e non sceglieva nessuno. Dopo di lei c'era stata qualche puttana perché, come soleva dire suo padre: ogni uomo ha delle esigenze e i bordelli in tempo di guerra guadagnano sempre un sacco.
In ogni caso Marco è diverso. Marco lo bacia sulle labbra, le puttane non lo facevano, e lo spoglia con quella dolcezza noncurante di un soldato, gli accarezza la guancia e Jean vorrebbe dire che non è una fottuta ragazzina, però tace perché quella potrebbe essere la loro ultima notte insieme, perché domani lui potrebbe morire, perché se non sarà ora non sarà mai forse e perché, in realtà non c'è un preciso perché. Alle volte le cose accadono, la gente muore e soffre, lui è ancora vivo, è lì.
Marco ha quel sorriso leggero che gli fa tornare fiducia in se stesso. “Andrà tutto bene.” bisbiglia nella notte, se qualcuno li beccasse passerebbero chissà quanti casini, quindi Jean lascia che lo tocchi, che le dita di Marco lo accarezzino, ma Jean non prova nulla, non finché la lingua non l'assaggia e allora geme, premendo le unghie contro il palmo. Non se l'aspettava.
A dir la verità Jean non sa cosa fare, una parte di lui è disgustata, peròperòperò allo stesso tempo lo vuole, vuole che Marco lo baci dappertutto, vuole che Marco gli dica che andrà tutto bene, vuole che la guerra finisca, dimenticarla, che la gente smetta di morire nella sua testa e quindi ansima contro il cuscino, mentre le spinte si intensificano.
È sesso goffo e abbandonato su una brandina che cigola. Fanculo al mondo, Jean, per una notte. Fanculo al mondo.
Fa male, tanto, è un po' come essere spaccati in due ed è fottutamente bello quel dolore, quell'abbandono totale. Le labbra di Marco sono sul suo collo, si prendono cura di lui, Jean lo lascia fare.
“Marco?” mormora, non lo guarda. “Se domani muori ti odierò per sempre.”
Una risata, leggera e dolce, perché Marco è così. Leggero e dolce. “Non morirò.” promette.
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E' di un dolceamaro incredibile e sia Marco che Jean sono tremendamente IC e dolci e bellissimi ♥ adoro come sei riuscita a caratterizzarli entrambi in così poche righe: Jean, testone e realista/pessimista, con i suoi conflitti interiori, ma che alla fine cede, e Marco, che lo ama e lo conforta, tenerissimo e così amorevole.
E tanti kudos per te che hai descritto un rapporto sessuale realistico, specialmente per la loro prima volta. Ha reso questa perlina ancora più godibile!
ASDFGHJKLòà spero tanto che scriverai ancora su loro due, sì sì, perchè la fine mi ha sciolta ♥
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