Titolo: Bad idea, right solution
Fandom: Free! - Iwatobi swim club
Rating: verde
Personaggi: Matsuoka Gou, Mikoshiba Seijuro
Pairings: Mikoshiba/Gou
Riassunto: Il prompt parla da sè. XD
Disclaimer: Free! e tutti i suoi personaggi appartengono alla Kyoto Animation.
Note: Scritta per la notte bianca della community
free_perlatrama con il prompt "Gou corre da Mikoshiba a sgridarlo poiché ha tolto Rin dalla staffetta (ultimo episodio, anche se sappiamo che Rin si aggregerà all'Iwatobi) e finalmente Sejuro la bacia perché è così che deve andare." di un anonimo.
Beta:
Word count: 968 (fdp)
Questo era davvero troppo, stavolta era davvero, davvero arrabbiata! Quando si era resa conto che il nome di suo fratello non figurava tra i partecipanti alla staffetta della Samezuka, Gou aveva sul serio perso la pazienza. Sembrava che tutto, il destino, il caso, Mikoshiba, remasse contro un’eventuale riappacificazione di Rin con i suoi più cari amici e questo, da brava sorella, non poteva sopportarlo.
I ragazzi erano già partiti in quarta alla ricerca di Rin, abbandonando il gruppetto sugli spalti e non badando nemmeno a quanto poco mancasse al loro stesso turno in vasca. Lei in quel frangente non poteva fare molto, non sarebbe stata in grado di trovare una soluzione al dramma che affliggeva i compagni, ma anche rimanere a guardare le era impossibile. Il suo carattere deciso esigeva per lo meno una contromossa o una sfogo e quale migliore occasione se non andare a dirne quattro direttamente a colui che aveva causato quel guaio?
Scusandosi con la prof. Amakata e il coach Sasabe, corse giù dagli spalti e si diresse con passo deciso verso le panchine della Samezuka: Mikoshiba questa volta non se la sarebbe cavata facendole gli occhi da pesce lesso o chiamandola in qualche modo detestabile. Voleva delle spiegazioni e le avrebbe avute, in caso contrario si sentiva autorizzata a sfogare la sua rabbia su di lui, visto e considerato che aveva appena mandato all’aria un’occasione irripetibile per soddisfare una volta per tutte l’ossessione di suo fratello.
Trovò il capitano della Samezuka con addosso già il costume ma la felpa scura ancora sulle spalle. Diversi nuotatori della squadra avversaria le lanciarono occhiate stranite quando si piazzò davanti a lui, con le mani piantate sui fianchi e un’espressione truce.
«Gou-kun, ciao! Sei venuta a fare il tifo per me? »
Ovviamente l’esclamazione del ragazzo non fece altro che irritarla ancora di più.
«Non chiamarmi in quel modo! E no, sono venuta per parlare di mio fratello! »
Finalmente Mikoshiba sembrò capire il nocciolo del problema, perché l’afferrò per un braccio e la trascinò in uno dei corridoi esterni della piscina, lontano da sguardi indiscreti.
«Non è il caso di fare scenate davanti ai ragazzi. » si giustificò, lasciandola subito non appena furono al sicuro. Questo però non servì a calmarla.
«Non m’importa dei ragazzi! Voglio sapere perché hai escluso Rin dalla staffetta! È folle! Era l’unico modo che aveva per venire finalmente a patti con sé stesso! Così facendo invece l’hai ferito, gli hai impedito di realizzare il suo sogno e non capisco perché! »
«Gou-kun…» tentò di interromperla il giovane, ma lei non lo lasciò parlare.
«Non dire che è perché non è abbastanza veloce! Lo sappiamo entrambi che non è vero e che mio fratello è uno dei nuotatori più bravi che tu e la tua squadra abbiate avuto la fortuna di incontrare! Non avresti mai dovuto fargli una cosa del genere! »
«No, Gou-kun, tu non capisci. » riuscì finalmente a dire Mikoshiba. «Questo è proprio quello di cui Matsuoka non ha bisogno. La sua è un’ossessione, una delle peggiori. Non gareggia per la vittoria della squadra, a lui importa solo battere Nanase e questo è deleterio per tutti. Il suo equilibrio è instabile e nessuno nella squadra riesce a stare dietro ai suoi sbalzi d’umore. Persino Nitori tra un po’ getterà la spugna. Partecipare a questa staffetta avrebbe danneggiato sia lui che tutti gli altri membri. »
A livello teorico il ragionamento del capitano poteva anche essere giusto, e Gou stessa si era accorta di come la morbosità di suo fratello nei confronti di tutto ciò che riguardava Haruka era decisamente poco sana, ma lei in quella staffetta aveva visto un’occasione risolutiva per riappacificare tutti e Mikoshiba gliel’aveva tolta.
Strinse i pugni e di nuovo fronteggiò il capitano avversario.
«Così facendo invece hai danneggiato mio fratello e tutta la mia squadra! Anche loro non vedevano l’ora di nuotare con Rin e adesso… Adesso sono chissà dove a cercarlo e a fare chissà cosa quando l’avranno trovato! Doveva essere un’occasione per stare di nuovo insieme e invece guarda! Guarda che disastro! »
Sentiva le lacrime pungerle gli angoli degli occhi, ma non voleva piangere davanti a Mikoshiba, non per la frustrazione e la tristezza che quella situazione senza scampo le portava. Avrebbe voluto colpirlo e urlargli ancora quanto fosse stupido e quanto fosse arrabbiata con lui, ma non poté farlo perché, improvvisamente, si trovò il suo viso a pochi centimetri dal proprio.
«Quando ridi sei bellissima, ma lo sei anche quando piangi. » mormorò il ragazzo prima di posare gentilmente le labbra sulle sue.
Gou rimase immobile per alcuni instanti, mentre tutta l’irritazione che si era portata dietro fino a quel momento si scioglieva come neve al sole. Avrebbe potuto allontanarlo, picchiarlo addirittura, ma non fece niente del genere. Rimase lì, come imbambolata, ad assaporare quelle labbra sulle sue e quella mano che le sfiorava la nuca in modo inaspettatamente gentile per una per una persona dal fisico così statuario. Persino le lacrime, che erano state sul punto di scivolare sulle sue guance arrossate, si asciugarono come se non fossero mai esistite.
Dopo qualche istante Mikoshiba si scostò da lei e la fissò con quegli incredibili occhi dorati, mentre si passava imbarazzato una mano nella zazzera rossa.
«Ehm… Beh, almeno hai smesso di piangere. » mormorò con un sorrisetto impacciato. «Vedrai che tuo fratello starà bene. L’ultima cosa di cui ha bisogno ora è gareggiare contro Nanase, ma sono certo che troveranno ugualmente una soluzione per confrontarsi. »
Gou si trovò ad arrossire: ora il modo in cui Rin avrebbe accolto il fatto che Haruka fosse andato a cercarlo e come si sarebbero confrontati le appariva meno grave. Improvvisamente le sue priorità sembravano essersi capovolte, quindi si limitò ad annuire quando lui le propose di tornare verso la piscina: di certo una soluzione sarebbe saltata fuori, ma per il momento, solo per il momento, voleva godersi quel piccolo istante tutto suo.