[RPF Instagram] Fragrance

Feb 14, 2014 20:02

Titolo: Fragrance
Fandom: RPF Instagram
Personaggi: Yusuke/Sakupan
Wordcount: 2338
Rating: rosso
Avvertimenti: one-shot, slash, incest, OOC, dirty talk (?)
Genere: erotico, pwp
Note: Non scrivo incest da un secolo, wow- seriamente, spero che io non abbia smesso di saper scrivere smut perché questa roBBa a me non convince proprio, però volevo proprio scriverla perché questi due giovani giapponesi li shippo un sacco <3 Fanfic dedicata alla mia BFF, Aisu -w-
Scritta per la quinta settimana del cow-t 4 indetto da maridichallenge, con prompt "incest" :3 Il titolo è totalmente random: è preso dall'omonima canzone di Gackt che ascoltavo mentre scrivevo-
Forse, essendo loro non proprio celebrità, devo specificare che tutto quello che ho scritto è inventato anche se loro nelle foto ne fanno intendere molto (?) e, vabbè, obviously, non mi appartengono *ride* magari
Enjoy!! :3

Quel venerdì sera la noia regnava, in casa, ovunque. Sakupan era malamente steso supino sul divano, lo smartphone a pochi centimetri dagli occhi, ridottosi ad aggiornare ogni cinque secondi le bacheche delle varie applicazioni presenti sul suo telefono. Sperava che continuando ad aggiornare potesse trovare qualcosa di interessante e nuovo, che gli trasmettesse un po' di vitalità, che potesse scuoterlo un po', farlo sorridere, o comunque dargli la spinta per non sprecare quella serata. Ma i tentativi risultarono pressoché inutili. Sbuffò per l'ennesima volta, decidendo di alzarsi con fatica dal suo morbido divano e fare qualcosa di produttivo. Sapeva di poter trovare Yusuke in camera loro nella stessa posizione e attività che aveva appena interrotto, quindi aprì la porta lentamente e, vedendolo immerso nel suo mondo virtuale, entrò di soppiatto, avanzando silenziosamente per poi lasciarsi cadere con poca grazia sulla schiena del fratello.

- Ehi!- esclamo' Yusuke, dopo aver imprecato in modo colorito. - Ma ti sembra il caso di saltarmi addosso? Ero sul punto di trovare la mia pace interiore!- concluse, guardandolo male in un primo momento, per poi addolcire lo sguardo e farlo sollevare da sopra di lui. Lo prese per un fianco, facendolo stendere così accanto a sé sul materasso morbido, prima di abbracciarlo stretto e appoggiare il capo sulla sua spalla.

- Ma smettila, ti stavi solamente annoiando a morte! Probabilmente se non fossi venuto io, ti saresti addormentato.- gli rispose Sakupan, godendo della vicinanza calorosa del fratello e accarezzandogli i capelli biondo cenere.
Yusuke si limitò a borbottare per non dargli ragione, dal momento che era esattamente quello che stava per fare: i suoi occhi si stavano lentamente chiudendo e neanche la luminosità massima del suo smartphone erano riusciti a scuoterlo.

- Devil?- chiese dopo un po' che l'altro rimaneva in silenzio. Il fratello gli rispose con un verso e Sakupan continuò': - Ti va di uscire? Cerchiamo una discoteca e cerchiamo di divertirci.- propose, con voce dolce, mentre gi accarezzava un fianco per convincerlo.

- Mmh...- rispose Yusuke fissando il volto del fratello per capire le sue intenzioni, ma l'altro si ostinava ad evitare il suo sguardo, quindi, curioso di sapere cosa avesse in mente, lo accontentò: -Dove vorresti andare?-

- Ti ricordi il Blue Lagoon?- chiese, rimanendo sempre sul vago, ma continuando ad accarezzare lascivamente il corpo del fratello, rilassato contro di lui.

- Certo.- rispose immediatamente, ricordando bene la splendida atmosfera eccitante che si era creata l'ultima volta che vi si erano recati.- I divanetti erano molto comodi.- aggiunse, pizzicando il fianco di Sakupan e facendo una battuta sul risvolto che aveva preso poi la serata, dando implicitamente il consenso a quell’uscita improvvisata. Non si sarebbe per niente lamentato se il loro venerdì  sera fosse finito nello stesso modo.
Sakupan, emozionato per la risposta positiva, si alzò di scatto dal letto, facendo quasi cadere il fratello, che dopodiché, si alzò a sua volta.

Sembra un cagnolino, pensò Yusuke, mentre lo guardava sfrecciare in giro per la stanza per poi recarsi, seguito subito dopo da lui, nella loro cabina armadio per scegliere i vestiti. Scelsero qualcosa di semplice dal momento che non avevano intenzione di attirare troppo l’attenzione - si sarebbero bastati da soli -, per poi infilarsi in bagno e finire di prepararsi.

**

Nel momento esatto in cui Yusuke aveva accettato di tornare in quella discoteca, aveva avuto la conferma che la serata sarebbe finita nel modo migliore per entrambi. Il Blue Lagoon era un locale tranquillo, le luci blu, nere e viola scuro lo rendevano anche piuttosto intimo e la musica era di buon gusto. Tutto era come ricordava l’ultima volta che erano venuti e quella era una delle cose che a volte lo convincevano a tornare in un locale: gli piaceva avere un luogo in cui potersi rilassare con le persone a lui care senza dover per forza guardarsi continuamente in torno. Ormai sapeva quali erano i tipi di persone che frequentavano questa discoteca, ormai sapeva che il barista ci avrebbe sempre provato e si sarebbe sempre interessato a loro, ma che gli avrebbe anche offerto drink gratis e tenuto da parte i separé - che erano una delle cose che Yusuke e Sakupan preferivano di quel posto -.
Avevano certamente visto locali migliori, ma questo era particolare e conteneva ricordi che lo facevano salire di alcune posizioni nella loro classificazione preferenziale.  Come molte volte prima il barista continuò a portargli drink e shot gratis per farli esaltare e per fargli perdere la lucidità, convinto che così facendo avrebbe avuto qualche opportunità di divertirsi con loro. Peccato che non avesse ancora imparato quanto bene Yusuke sopportasse l’alcol e quanto fosse possessivo nei confronti del fratello che, al contrario, riusciva a stento ad andare oltre al terzo shot. Nonostante ciò, Sakupan era fermamente convinto di far un torto al ragazzo che glieli stava offrendo, se avesse rifiutato i successivi, per questo si forzava ad accettare le costanti offerte non sapendo bene cosa stesse bevendo, ma non sentendosi per niente bene. Fu solo quando Yusuke lo interruppe al posto suo che riuscì a far smettere Sakupan di bere, guadagnandosi la solita occhiataccia dal barista e portando il fratello verso i comodi divanetti del loro separé - posizionato proprio in traiettoria del bar -.
Yusuke lo fece accomodare sulla pelle blu scura metallizzata che ricopriva i divanetti per poi sistemarsi e stringersi accanto a lui, aspettando che l’altro si riprendesse leggermente. Sakupan era completamente ubriaco e Yusuke lo conosceva così bene da sapere che solo il riposo lo avrebbe fatto stare meglio, perciò rimase accoccolato accanto a lui, aspettando. Sapeva che ad occhi esterni sarebbe potuto sembrare un comportamento freddo o superficiale, ma Yusuke aveva ormai fatto i patti con la frustrazione di non sapere in che modo pratico aiutare il fratello in quel genere di situazioni, perciò, come compromesso, rimaneva abbastanza lucido da essere in grado di mantenerlo al sicuro nel lasso di tempo in cui non era in grado di controllare appieno il suo corpo. Sakupan, nel frattempo, stordito dall’alcool, teneva gli occhi chiusi e la testa poggiata contro il muro dietro di loro: stava aspettando che il senso di nausea passasse e che il mondo rallentasse tanto da permettergli di aprire gli occhi per vedere dov’era suo fratello. Sapeva che non aveva motivo di preoccuparsi né per se stesso, né per Yusuke, ma quell’infermità lo destabilizzava leggermente. Nel caos dettato dall’ubriacatura non riusciva a percepire l’altro accanto a sé, anzi, l’unica cosa che riusciva a sentire era il caldo insopportabile che stava iniziando a fare e l’eccitazione crescente dovuta ai ricordi che quel luogo e le poche inibizioni che lo possedevano gli stavano facendo tornare alla mente.

- Devil…- mormorò, gli occhi ancora chiusi,tastando con la mano lo spazio accanto a lui e trovando la sua mano poco distante.

- Sono qui, dimmi.- gli rispose, avvicinandosi ancora e appoggiandosi con una mano sulla coscia di Sakupan per allungarsi e creare un sentiero di baci dolci e rassicuranti fino all'angolo della bocca. Si prese il tempo di leccare lentamente quelle labbra socchiuse che avevano ancora il sapore dell’ultimo drink da lui bevuto per poi allontanarsi leggermente.

Sakupan gemette prima di continuare ed esprimere la sua richiesta: - Ti ricordi cosa mi dicesti la volta scorsa? Cosa avresti voluto fare se io fossi stato più ubriaco e meno pudico? -

Yusuke sorrise malizioso, ricordando benissimo: - Ti dissi che ti avrei preso in bocca proprio davanti alla porta del separé in modo che tutti potessero vederti gemere il mio nome e godere a causa mia.-

Sakupan reagì soltanto sentendo le parole del fratello sussurrate sulla sua pelle, immaginando quale sarebbe stata la sensazione che avrebbe provato, in seguito, quando le sue fantasie si sarebbero realizzate. Era ormai del tutto disinibito dall’alcool e tutto ciò che desiderava in quel momento era Yusuke.

- Bene,- riuscì a gemere in risposta, portando una delle mani del fratello sulla sua crescente eccitazione.- penso di essere abbastanza ubriaco.- lo guardò di sbieco, gli occhi lucidi e socchiusi, maliziosi ed impazienti di ricevere ciò che desiderava.

Yusuke massaggiò leggermente il membro di Sakupan ancora costretto nei pantaloni per dare all’altro un’anticipazione, prima di alzarsi dal divanetto ed andare ad aprire del tutto la porta che limitava la vista dell’interno del separé. Lanciò un occhiata di sfida al barista, quando lo scoprì interessato a scoprire cosa stesse per succedere dentro, per poi tornare da Sakupan.   Quest’ultimo nel frattempo, impaziente di liberare la sua erezione e di calmare il fuoco che gli stava nascendo dentro, cercava di sfilare il bottone dei jeans attillati dall'asola senza risultato. Fu Yusuke, inginocchiato davanti a lui, a completare l’opera ed ad abbassare i pantaloni del fratello che si preoccupò solo di sollevare il bacino per facilitargli il lavoro. Non ci fu bisogno di altro: il loro rapporto funzionava così, erano uno in funzione dell’altro.
Abbassati poco dopo anche gli slip neri di Sakupan, Yusuke iniziò ad accarezzare il membro del fratello, dapprima lentamente, poi con più fermezza, ma si fermò improvvisamente quando Sakupan si sporse in avanti. Prese le guance del fratello tra le mani, portando il suo volto a pochi centimetri dal proprio: - Devil, prendimi adesso. Non aspettare.- gli sussurrò desideroso, a un soffio dalle sue labbra.   Poteva sembrare un ordine visto da un esterno ma Yusuke conosceva suo fratello molto bene ed una delle cose che più amava di lui era il suo lato remissivo e a volte sottomesso, quindi era pienamente cosciente del fatto che quelle parole fossero indotte solo dall'alcool che aveva incrementato la libidine. Infatti, vide chiaramente negli occhi di Sakupan la devozione con cui lo guardava, la dolcezza nascosta dalla nebbia che rendeva i suoi occhi lucidi, ma presente nella stretta sulle sue guance: si stava donando a lui nel modo più intimo possibile, come aveva iniziato a fare si da bambino. E a quella richiesta Yusuke non poté fare altro che sorridere. Baciargli leggermente le labbra e scendere ad inginocchiarsi tra le sue gambe.
Non si sorprese nel trovare il membro dell’altro già completamente eretto e già avente la punta bagnata, quindi iniziò a leccarla generosamente, pulendola del tutto, mentre con una mano stimolava la lunghezza, massaggiandola. Dopodiché prese la punta tra le labbra, iniziando a succhiarla: i gemiti di Sakupan accompagnavano quell'andamento ancora lento e i fianchi dello stesso iniziarono ad andare incontro alle labbra del fratello desiderando sempre maggior calore da quella bocca paradisiaca. Quest’ultima, d’altro canto, si faceva sempre più avara e man mano, agevolandosi con la lingua e con la mano con cui massaggiava, inglobò tutta la sua lunghezza.  La bocca di Yusuke sembrava giusto adatta a contenerlo completamente e forse era davvero così dal momento che, condividendo la realtà che vivevano, era abitudine che capitassero rapporti di quel tipo. Yusuke conosceva il corpo e le reazioni del fratello nei minimi particolari e aveva confidenza con essi, per questo gli risultò molto semplice fargli perdere la testa andando a stuzzicare con la lingua il prepuzio dell’altro, stringendo le labbra sui punti più sensibili e accarezzando con la lingua quei sentieri che sapeva lo avrebbero fatto gemere più forte. Continuando a muoversi con il capo dalla base fino alla punta dell’erezione e così via per prenderlo sempre più in profondità, Yusuke si sbottonò i pantaloni, stringendo poi in mano la propria lunghezza ed iniziandola a muoverla all'unisono con l’andamento della sua bocca. Quando Sakupan iniziò a stringere delicatamente i suoi capelli tra le dita, Yusuke capì che mancava poco al suo orgasmo e iniziò a muovere, sia la mano, che la bocca, a velocità più sostenuta, grattando con i denti il membro del fratello, sapendo quanto gli piacesse in quel momento del rapporto. La reazione dell’altro fu aspettata: appena sentì i denti toccare quei punti sensibili, iniziò a gemere molto rumorosamente e pronunciò con un urlo strozzato il nomignolo che era solito attribuire al fratello. Sapevano entrambi che la musica avrebbe coperto i loro schiamazzi, ma erano altrettanto consapevoli che il barista, per esempio, aveva assistito a tutto il coito, rimanendo comodamente alla sua postazione di lavoro. Quando Sakupan se ne rese conto, si chiese nella sua confusione, se Yusuke avesse pensato a tutto quello prima ancora che lui sapesse di desiderarlo e quando, pochi secondi dopo, realizzò che era proprio così fu sul punto di ridere divertito. Nel momento in cui volle far notare al fratello che il barista li stava osservando, fu interrotto da un movimento troppo profondo che comportò la contrazione della gola di Yusuke sulla lunghezza di Sakupan. Quest’ultimo urlò ancora, venendo improvvisamente nella bocca dell’altro, mentre gli stringeva forte i capelli e sussurrava il suo nome. Anche Yusuke, dopo aver accelerato e stretto la presa sul suo membro, venne nella sua mano, che pulì con un tovagliolo trovato su un mobiletto della stanza, prima di sistemarsi alla bell’e meglio i pantaloni. Si fece forza sulle braccia, per alzarsi dal pavimento - le ginocchia doloranti - e si sporse per dare un bacio intenso al fratello. Era come se, attraverso quel contatto, gli avesse detto che anche quella volta si era preso cura di lui e che avrebbe voluto continuare a farlo per il resto del suoi giorni. E Sakupan la capiva, quella comunicazione silenziosa: era uno dei modi soliti con cui Yusuke dimostrava i suoi sentimenti e al fratello bastava questo. Sorrise dolcemente, tirandoselo contro; ma questo si oppose, preoccupandosi prima di pulirlo e sistemare anche i suoi di vestiti. Dopodiché, seguito dallo sguardo dolce, quasi adorante, di Sakupan, si sdraiarono sul divano e Yusuke andò subito ad abbracciare il fratello, baciandogli poi la fronte. I postumi della sbronza se ne stavano andando velocemente come quelli dell’orgasmo e la mente di Sakupan era più lucida di prima.

- Sai che non ci permetteranno mai più di entrare in questo locale?- chiese questo, ridendo.

- Oh, sì, sarà un peccato, ma sono certo che il barista sia rimasto così colpito dalla nostra performance da non volerci più vedere.- continuò, scherzando ed abbracciando maggiormente il ragazzo che tanto amava e per il quale avrebbe fatto quello ed altro.- Ma ne è valsa la pena, non credi?-

avvertimenti: one-shot, genere: pwp, avvertimenti: erotico, genere: erotico, avvertimenti: incest, fandom: RPF celebrità, pairing: yusuke/sakupan, fandom: rpf instagram, avvertimenti: slash, avvertimenti: ooc, avvertimenti: dirty talk, !cow-t

Previous post
Up