[RPF The GazettE] My beauiful devil on the bed

Feb 08, 2014 00:34

Titolo: My beautiful devil on the bed
Fandom: RPF The GazettE
Personaggi: UruKi (Uruha/Ruki)
Wordcount: 2195
Rating: rosso
Avvertimenti: one-shot, slash,
Genere: kinky (?), erotico, un po' introspettivo
Note: La inizia a scriveeeere tanto tempo fa per pandaharmonia, che voleva iniziare una role di questo tipo e mi disse di aver "bisogno del mio Uruha", pero' non avevo tempo per ruolare quel giorno e quindi pensai di scriverle una fanfic per farla stare meglio- peccato che il mio non essere piu' abituata a scrivere p0rn e il mio procastinare abbiamo rimandato fino ad ora il completamento di questa fanfic probabilmente molto shitty x'' Sorry for that, Fura ;w;
Anyway,il titolo e' un verso di "My devil on the bed" canzone dei GazE che io e Fura pensiamo sia totalmente Uruki. -w-
Scritta per il COW-T 4 indetto da maridichallenge con prompt "NSFW" :3
Enjoy!

Per loro, quei giochi perversi erano una liberazione. Era come se avessero stipulato un accordo: quello di condividere con l'altro ogni propria fantasia, sia per arrivare ad un livello di conoscenza e condivisione più intimo, sia perché entrambi desideravano costantemente le mani dell'altro su di sè. Per questo, quando Ruki aveva chiesto ad Uruha di sottometterlo usando creativamente della panna montata, non aveva visto motivo di rifiutare. E, di conseguenza, in quel momento era inginocchiato al fondo del letto, mentre osservava il corpo nudo, leggermente sudato e chiaramente eccitato del cantante.
Aveva legato le sue mani alla spalliera e con un frustino accarezzava la pelle nivea dell'altro, passando più e più volte sui piccoli capezzoli bucati dai piercing, solo per sentirlo godere sempre più forte. Ma non voleva perdere troppo tempo a stuzzicarlo, voleva soddisfare i suoi desideri, quella perversione che gli aveva rivelato precedentemente. Gli colpì con il frustino una coscia, ordinandogli, severamente, ma con il tono intimo che condividevano, di aprire le gambe. Cercò di pronunciare quelle parole con la voce più sensuale che aveva, bassa, roca, ma allo stesso tempo dolce come il miele; e a quella Ruki rispose. Annebbiato dall'eccitazione, aprì le gambe solo leggermente, non abbastanza per ciò che aveva Uruha in mente, quindi con un altro colpo di frustino gli fece aprire maggiormente le cosce, accarezzando poi con lo stesso arnese di pelle l'erezione dura. Fu il momento di muoversi: lasciò cadere sul pavimento il frustino, prendendo invece la panna montata spry e posizionandosi tra le sue gambe. Sentiva Ruki gemere e ansimare e vedeva la sua fronte crucciata per l'anticipazione e il calore del suo corpo scaldava anche quello di Uruha, come aveva già iniziato a fare l'eccitazione di vederlo completamente alla sua mercè. I pantaloncini di lattice aderivano ancora più perfettamente al suo fondoschiena, e il corpetto nero e viola che aveva deciso di indossare per l'occasione faceva elevare la temperatura e la sensazione opprimente dell'eccitazione.

- La vuoi?- chiese a Ruki, tenendo sollevata la bomboletta spry davanti ai suoi occhi, mentre con l'altra mano, guantata di pelle nera, accarezzava una coscia e palpava forte, per poi schiaffeggiare piano un gluteo. Il cantante annuì, incapace di far uscire la voce per quanto forte era l'anticipazione. Uruha a quel punto separò le proprie labbra, spruzzandoci un gran quantitativo di panna e andando a baciare le labbra semi aperte dell'altro. Lo invitò a separarle a sua volta per poi spingere con la lingua della panna nella bocca dell'altro, facendogli così assaggiare ciò che tanto voleva - nonostante entrambi sapessero che i suoi desideri non si fermavano solo a quello -. Dopo che la panna fu consumata, Uruha rimase ancora a temporeggiare, assaggiando, sta volta, le labbra di Ruki, ritenendo di non avergli degnato la giusta attenzione. Lo baciò con dolcezza per sottolineare ciò che si celava dietro la perversione, per fargli arrivare ugualmente il grande amore che provava per lui. Voleva renderlo sempre felice e cercava di farlo attraverso quei modi poco tradizionali, sapendo però quanto gli piacessero. Costretto dalla mancanza di ossigeno e con l'obbiettivo di portare avanti ciò che aveva iniziato, si separò da quelle labbra che amava e desiderava costantemente, per scendere, posando lievi baci lungo il tragitto, verso i capezzoli turgidi. Li ricoprì di panna montata, dopodichè si abbassò su uno di essi, giocandoci con la lingua e pulendolo anche della panna. Uruha sapeva che quello era uno dei punti deboli di Ruki, per questo si preoccupava sempre di spenderci il giusto tempo per rendere l'altro più eccitato e per fargli godere maggiormente ciò che vivevano. Nella loro relazione squilibrata era Uruha che si prendeva di gran lunga più cura di Ruki, sapendo tutte le piccole cose che gli facevano piacere - come quei punti sensibili del suo corpo, o il tipo di caffe' che desiderava bere dopo una notte difficile o insonne -, trascurando ciò che faceva piacere a lui. Qualche volta dubitava che Ruki sapesse ciò che lo facesse stare bene, ma poi, nel momento in cui il cantante lo sorprendeva, dimostrandogli l'esatto contrario, si ricredeva con il cuore pieno di gioia e amandolo ancora di più. Era deciso a renderlo appagato anche quella volta e, dopo aver finito di stuzzicare e detergere dalla deliziosa panna anche l'altro capezzolo, si sposto sempre più in basso, su un altro dei punti che facevano gemere rumorosamente Ruki dal piacere. Spruzzò altra panna sull'ombelico e sull'inguine tracciando un percorso che dopodiché avrebbe seguivo. Morse la tenera e liscia pelle dell'addome teneramente, quasi con reverenza sporcandosi di panna le labbra e il mento, ma non curandosene. Amava in modo particolare la sua pelle, nivea e liscia, perfetta, la quale lo tentava ogni volta che un lembo di essa veniva mostrato. Sarebbe stato costantemente a baciarla e a morderla, a venerarla, se ne avesse avuto la possibilità, e sapeva che a Ruki faceva piacere per questo, in tali occasioni, non si poneva freni. Con la lingua iniziò a leccare la panna intorno all'ombelico con lentezza, sentendo Ruki respirare più affannosamente e udendolo gemere di scendere a dare attenzioni al suo membro fastidiosamente eretto. Non gli diede ascolto: aveva ben chiaro il percorso che avrebbe dovuto fare prima di arrivare a soddisfarlo davvero. Sapeva di star mettendo alla prova la resistenza di Ruki, ma Uruha voleva soltanto esaudire il desiderio che aveva precedentemente espresso e questo comprendeva la sottomissione totale. Lo avrebbe fatto arrivare al limite e poi si sarebbe fermato così tante volte da farlo impazzire. Già adesso, mentre si dedicava alla pelle vicina al suo inguine, lo vedeva contorcersi e vedeva il liquido pre-eiaculatorio bagnare la punta del suo membro.
Pulì completamente l'ombelico quando andrò a raccogliere con la lingua la panna rimanente dentro la piccola conca: continuò a passarla anche quando tutta la panna era sparita, solo per aumentare l'eccitazione propria e di Ruki. Appena Uruha spinse la lingua più in profondità, Ruki gemette forte, di piacere e frustrazione.

- Sbrigati!- esclamò, quasi ringhiando non potendo più sopportare.

- Non eri tu che desideravi giocare con la panna? Dov'è finita tutta la tua resistenza?- controbatté, provocandolo con quella domanda che sembrava metterlo in discussione. In verità Uruha - come Ruki sapeva -, stava solo scherzando, per rendergliela ancora più difficile.
In risposta il cantante ringhiò sempre più frustrato, non riuscendo, nelle condizioni in cui era, a comporre una frase senza interromperla gemendo. Sapeva che le mani di Ruki stavano iniziando a dolergli, ma voleva che il cantante godesse tutto il sollievo e l'appagamento in seguito. Dopotutto neanche lui era nelle migliori condizioni con i pantaloncini di lattice tirati dell'erezione compressa, ma faceva tutto questo e molto altro per il suo amato. Era così che era e che Uruha voleva che fosse: si sarebbe sentito inutile, altrimenti.
Il chitarrista era consapevole che se si fosse dedicato con l'attenzione che aveva avuto fino a quel momento all'erezione di Ruki, quest'ultimo sarebbe venuto copiosamente. Per questo, tracciando con la lingua il percorso finale, arrivò al suo primo obbiettivo. Spruzzò un'esigua quantità di panna su di esso; panna che fu subito pulita da una lenta leccata che illuse il cantante di poter finalmente liberarsi e godersi completamente la bocca del suo amante. Ma ciò non era nei piani di Uruha che dopo quel breve assaggio, si spostò sempre più in basso. Posando sulle lenzuola la bomboletta di panna, si sfilò i guanti e poi si aiutò con entrambe le mani a sollevare maggiormente le cosce dell'altro così da poter avere libero accesso alla sua apertura. Sentì Ruki trattenere il fiato e gemere di sorpresa quando Uruha spruzzò ancora altra panna su quel sensibile anello di muscoli. 
- Cos'hai in mente?- gli chiese, leggermente titubante, ma eccitato da quella nuova esperienza.
Non ricevette risposta da parte del chitarrista. Non voleva rovinargli la sorpresa: se avesse continuato ad essere così paziente lo avrebbe scoperto senza suggerimenti. Riutilizzò ciò che lo aveva aiutato per tutta la serata, essendo molto utile, e con la lingua andò a stuzzicare il contorno della sua apertura, dove i muscoli erano più deboli e sensibili e si contraevano vogliosi di altro. Ruki quasi urlò non aspettandoselo minimamente e strinse le mani in pugni, tirando la corda per liberarsi e fare qualcosa di decisivo per completare l'amplesso. Ma non ci riuscì ed Uruha continuò con la sua provocazione, facendogli credere di star entrando per poi ritirarsi e spruzzare altra panna. Continuò così fino a quando Ruki non ebbe più il fiato per gemere, così entro andando quanto più a fondo poteva e muovendo la sua lingua all'interno. Ma a Ruki non bastava ed Uruha lo sapeva perfettamente, stava solo aspettando che l'altro si decidesse a chiederglielo. Lo aveva esasperato, facendolo arrivare così al limite da dimenticare l'orgoglio, che sempre sfoggiava per proteggersi, e pregarlo di fare qualcosa di più concreto.
- Ti prego, Uru.- iniziò supplicando, usando anche il nomignolo che utilizzava nei momenti di dolcezza, o di intimità innocente, che condividevano solitamente. Totalmente fuori luogo in quel momento, ma Ruki lo conosceva bene, nonostante tutto, e sapeva quanto quel soprannome fosse capace di corromperlo. - Ti voglio come mai ho voluto nessun altro. Adesso, ti prego.-
- Cosa vuoi che faccia? Dimmelo, Takanori.- manteneva ancora la maschera di dominatore, per questo glielo ordinò con voce bassa, eccitata e volitiva, usando il suo vero nome per apostrofarlo.
- Ti voglio dentro di me. Scopami incessantemente.- pronunciò quelle parole, guardando Uruha negli occhi, che ricambiò lo sguardo con sorpresa, mista ad ammirazione e soprattutto amore.
Il chitarrista tornò altezza del viso dell'altro, così da poterlo baciare dolcemente, ma con impeto. Senza dire una parola, si risollevò, sistemandosi sulle ginocchia e abbassandosi i pantaloncini di lattice in modo da liberare la sua erezione bagnata e dolorante che aveva trascurato fino a quel momento. Tenendo aperte con una mano le gambe del cantante, con l'altra diresse la sua erezione verso l'entrata di Ruki, aiutato a scivolare lentamente dentro anche dai rimasugli della panna e dalla saliva. Appena fu completamente dentro, Uruha rilasciò un gemito soddisfatto: nonostante tutta quella messa in scena anche lui aveva bisogno del corpo di Ruki, di unirsi a lui e quell'attesa era stata estenuante, ma aveva preferito avere il piacere del suo amante come priorità e non il suo. Anche il cantante gemette rumorosamente, dimenticandosi del dolore, troppo concentrato sul piacere intenso che lo stava annebbiando. Dopodiché sospirò, almeno in parte soddisfatto: aveva desiderato quel momento da tutta la serata. Uruha iniziò a muoversi dapprima lentamente, per godersi il calore opprimente che l'orifizio stretto di Ruki gli regalava, appagato anche dai gemiti inizialmente rochi e prolungati di quest'ultimo. Quando Ruki iniziò ad implorarlo di muoversi più veloce, afferrò le cosce del cantante, sia per allargarle ulteriormente, sia per avere un solido sostegno. Le strinse tanto forte da lasciare dei segni rossi, ma in quel momento Uruha fu così preso dal fuoco che aveva dentro e che veniva alimentato dalle suppliche di Ruki,da impedirgli di aver pieno controllo delle sue azioni. Iniziò quindi a spingere con forza, aumentando la velocità e cercando, ad ogni spinta, di angolarle meglio per colpire il punto che, sapeva avrebbe fatto gridare Ruki dal piacere. Seppe di averlo finalmente trovato, nel momento in cui il cantante gettò la testa all'indietro chiudendo gli occhi, il viso - tutto il corpo - sudato, chiamando a gran voce il suo nome, desiderando che insistesse con forza in quel preciso punto. Dopo qualche altra spinta, Ruki venne cercando, senza risultato, di soffocare il roco grido di piacere che Uruha era riuscito a strappargli dopo quell'intensa notte di perversione e provocazione. Il chitarrista lo seguì poco dopo, gemendo anche lui il nome dell'altro e accasciandosi su di lui, solo dopo aver slegato le mani del cantante e averlo preso tra le braccia. Si diedero il tempo di riprendere fiato, facendosi bastare la vicinanza dei loro corpi per stare sereni, dopodiché Uruha si sforzò di mettersi seduto per coprirli entrambi con lenzuolo e coperte. Tornò ad abbracciare Ruki subito dopo, che posò la testa sulla spalla del suo compagno, esausto ma appagato e totalmente felice. Uruha aveva fatto tutto questo per lui e Ruki gliene era immensamente grato.
- Grazie per tutto, Kou.- sussurrò con voce roca sia per il sonno avanzante, che per i postumi del forte orgasmo, ma comunque seria quando pronunciò il diminutivo del suo vero nome. Era sicuro che il chitarrista lo avrebbe sentito e capito comunque.
In risposta non ricevette parole - proprio come Ruki si aspettava -, ma solo un bacio tenero sui capelli e un abbraccio più stretto, come a significare che non era nulla, che avrebbe fatto questo ed altro per lui. Ed infatti era così: Uruha era disposto a mettersi completamente in gioco per l'altro. Avrebbe convissuto con ogni suo lato negativo e lo avrebbe amato sempre di più ogni volta che, con sacrificio dettato dall'amore, gli mostrava una parte piu' intima di se stesso. Era questo l'amore che condividevano: quasi ossessivo e totalizzante, possessivo e perverso, ma anche dolce, intimo e comprensivo. Erano legati da una dipendenza dal quale nessuno dei due avrebbe mai voluto disintossicarsi e entrambi lo manifestavano costantemente all'altro, nonostante lo facessero con modi diversi.

avvertimenti: one-shot, genere: erotico, wowo i'm back, fandom: the gazette, genere: kinky, avvertimenti: slash, genere: sentimentale, genere: introspettivo, !cow-t, pairing: uruha/ruki

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