Titolo: I started the fire...
Fandom: RPF B.A.P
Personaggi: licantropo!Yongguk/vampiro!Himchan, umano!Jongup
Wordcount: 1992
Rating: rosso
Avvertimenti: slash, one-shot, au
Genere: erotico, fluff (verso la fine?)
Note: Partecipa alla quarta settimana del cow-t 3 indetto da
maridichallenge per la seconda missione con prompt "Supernatural!AU" :3
Prima fanfic in assoluto sui BAP /o\ Spero di non aver scritto una marea di cavolate x°
Enjoy!
Da un paio di mesi a quella parte, Himchan si era trovato un nuovo pupillo umano da cui attingere sangue fresco in ogni momento della giornata. Non che Yongguk fosse in disaccordo, d'altronde anche lui non conduceva una vita disciplinata - le uniche regole che seguiva erano quelle del branco e neanche tutte e alla lettera - e sapeva di non avere nessun diritto di criticare lo stile di quella del suo compagno. Fatto stava che quell'umano di Jongup lo innervosiva: non riusciva a sopportare la vista di lui sempre intorno a Himchan. Non si allontanava da lui neanche per andare al bagno, gli rimaneva accanto come stregato e assuefatto dalla sua presenza e, nonostante non potesse dargli torto, la cosa lo irritava molto. Non riusciva a sopportare quel ragazzino adorante accanto al suo Himchan, però non si esprimeva: non voleva sembrare così geloso ai suoi occhi e non voleva far notare a Jongup quanto lo infastidisse la sua presenza, non voleva fargli provare la soddisfazione di vederlo alterato a causa sua. Riusciva a trattenere il fastidio anche quando Jongup chiaramente cercava di provocarlo, ma quella volta non ci riuscì. Anche la sua pazienza aveva un limite e quell'umano l'aveva decisamente superato.
Quella sera tornava a casa dopo una riunione impegnativa con il branco e durante il tragitto non pensava ad altro se non a una bella doccia calda e a una bella dormita abbracciato al suo vampiro. Il desiderio si intensificò mentre percorreva il corridoio che lo separava dalla loro camera e si trasformò in rabbia quando, aprendo la porta, vide una scena che gli fece vedere rosso: Himchan si stava cibando come faceva tutte le sere, ma insolitamente stava dissanguando il suo succubo sul loro letto, invece di farlo in salone come al solito. La cosa che però lo fece scattare fu trovare Jongup seduto a cavalcioni sul bacino del più grande, le mani sulle sue spalle e la testa piegata da un lato, tirata all'indietro e tenuta ferma dal vampiro che si cibava del sangue direttamente dalla sua giugulare. La stanza era piena dei gemiti di piacere misto a dolore che Jongup non riusciva a trattenere, mentre strusciava i fianchi contro quelli sensuali dell'essere che gli faceva provare tutte quelle forti sensazioni. Non curandosi più di ciò che quel succubo potesse pensare di lui, piombò nella stanza, arrabbiato come non mai, avvicinandosi con passo pesante e spedito ai due che si accorsero solo dopo del licantropo furioso. Afferrò Jongup per un braccio, sollevandolo di peso e togliendolo con poca grazia dalle gambe di Himchan. Non si curò del dolore che doveva avergli provocato l'uscita brusca delle zanne del vampiro dal suo collo, né si curò di aver interrotto il pasto serale del suo compagno. Senza dargli neanche il tempo di realizzare e di stabilizzarsi sulle gambe malferme, il licantropo, stringendo il braccio nella sua presa ferrea, lo trascinò attraverso la stanza. Ignorò Jongup che osava lamentarsi e lo spinse con forza fuori dalla camera, facendogli urtare con violenza il muro del corridoio. Sbatté la porta, mentre l'umano si accasciava al suolo, continuando a lamentarsi; si voltò poi verso Himchan, che nel frattempo si era avvicinato a lui, e lo spinse impetuosamente contro la porta iniziando a baciarlo con rabbia e con un senso di possessione crescente. Gli si strinse contro, facendo combaciare i loro petti e i loro bacini. Erano così vicini da non avere neanche spazio per respirare, ma d'altronde non ne avevano bisogno.
Stava divorando quelle labbra, coinvolgendo anche la suo lingua che sapeva ancora del sangue di Jongup. Sentendo il suo sapore, la rabbia e la gelosia crebbero in lui e lo portarono a mordere forte il labbro inferiore di Himchan.
- Sai di lui...- disse con disprezzo direttamente sulle sue labbra, dopo essersi distanziato di un soffio.- Perché l'hai portato in camera nostra?- chiese poi, continuando.
- Cos'è, sei geloso, Gukkie?- rispose colpendolo nel vivo, ponendo un'altra domanda e ignorando quella precedente.
- Non dire cazzate!- gli ringhiò di risposta.- Solamente, non capisco perché tu abbia dovuto portato nella nostra camera e sul nostro letto. In più il suo odore è ovunque su di te e mi disgusta.- concluse storcendo il naso e stringendo possessivamente con una mano il suo fianco.
Il suo olfatto era diverso da quello umano, persino migliore di quello di un lupo e l'olezzo che quell'umano aveva lasciato sul suo vampiro gli faceva digrignare i denti. Aveva intenzione di sostituirlo al suo quella notte. Himchan sorrise a quella risposta, capendo di avere pienamente ragione.
- Sei geloso marcio!- lo canzonò, ignorando l'ennesimo ringhio scocciato che seguì e avvicinandosi per coinvolgerlo in un altro bacio, stavolta più lento.
Yongguk ricambiò immediatamente il bacio, cambiando però il suo ritmo, sfinendolo con baci brevi, profondi e ripetuti più e più volte. Himchan, che agognava il contatto con quelle labbra morbide e fameliche, stava perdendo la testa e alla fine gli strinse i capelli corti costringendolo a baciarlo a lungo e a soddisfare la voglia che aveva di sentire la propria lingua intrecciata con la sua. Il licantropo sorrise soddisfatto sulle sue labbra a quella presa di posizione, spingendo provocatorio i fianchi contro quelli del vampiro che gemette, mentre l'erezione crescente rendeva i pantaloni sempre più stretti. Yongguk, anche lui già eccitato, continuò a spingere, mentre alzava la maglietta di Himchan, scoprendo la pelle pallida e gelida del fianco, in netto contrasto con la sua, e incominciando ad accarezzarla passando poi la mano sulla sua schiena, arrivando a stringere possessivo il fianco opposto, così forte che, se fosse stato un comune essere umano, gli avrebbe lasciato dei profondi segni rossi. Sentendo quella presa, Himchan aprì le gambe, gemendo insieme a Yongguk per il contatto più intimo e inaspettato, prima di posare la mani sulle spalle dell'altro e, facendo forza, saltargli in braccio con le gambe strette attorno ai suoi fianchi. Grazie ai suoi buonissimi e pronti riflessi, il licantropo lo afferrò al volo, stringendo le sue cosce tra le mani e spingendo volutamente più a fondo contro il bacino del vampiro, per fargli sentire l'eccitazione ormai pressante e completamente eretta.
Il bisogno di ossigeno non li frenava dal continuare quel bacio coinvolgente, ma Yongguk si allontanò ugualmente, appoggiando Himchan contro la porta e posandogli un bacio sul mento per poi scendere a baciargli e mordergli alternatamente il collo, lasciando una scia di saliva su quella pelle perfetta e marmorea. Una delle cose che non gli piaceva dell'essere vampiro di Himchan era che, nonostante quanto si impegnasse e volesse marcarlo come suo, non poteva farlo dato che i suoi segni su di lui non rimanevano più di qualche minuto. Anche per questo gli piaceva morderlo ripetutamente ovunque, glielo faceva sembrare più suo.
Himchan teneva la testa reclinata all'indietro, mentre Yongguk continuava a morderlo, facendolo gemere forte. All'improvviso, il licantropo strinse più saldamente le cosce del vampiro e indietreggiò di qualche passo, senza però smettere di torturare la pelle dell'altro. Guidato solo dal suo buonissimo senso dell'orientamento, si spostò attraverso la stanza dirigendosi direttamente vero il letto sul quale poco prima Jongup stava approfittando della sua posizione per strusciarsi addosso a Himchan. Lo sdraiò su di esso, stendendosi su di lei e, mentre spingeva per l'ennesima volta contro il suo bacino, smise di morderlo, risalendo con il volto e appoggiando la fronte contro quella di Himchan. Lo baciò brevemente, guardandolo negli occhi per poi alzarsi sulle ginocchia e provare a spogliarlo della maglietta che, come gli altri vestiti, era diventata di troppo. Himchan lo aiutò, mettendosi a sedere, facendo forza sulle braccia e alzandole quando Yongguk gli sollevò la maglietta, sfilandogliela. La gettò sul pavimento senza curarsi di sapere dove andasse a finire e pochi secondi dopo il vampiro si ritrovò di nuovo steso sotto l'altro che stavolta lo baciava con tanta veemenza da far scontrare i loro denti, mentre con abilità gli sbottonava i pantaloni e glieli abbassava insieme ai boxer. Himchan alzò i fianchi per facilitargli il movimento e l'altro gli sfilò anche quelli, che fecero la stessa fine della sua maglietta, potendo finalmente vedere il corpo nudo del vampiro. Quest'ultimo, pensando che fosse ingiusto che fosse lui l'unico senza vestiti, si alzò sfilandogli senza difficoltà la maglietta e passando subito a slacciare i suoi pantaloni. Li sbottonò, infilando subito dopo la mano nei suoi boxer afferrando il membro turgido di Yongguk in una mano. Fece scivolare l'intimo e i pantaloni lungo le gambe, continuando a massaggiarlo; il licantropo gemette piacevolmente sorpreso, poi gli strinse il polso cercando di fermarlo: non voleva venire in quel modo, ma Himchan era forte e insistendo, continuò a muovere sempre più velocemente quelle dita splendide che in qualunque contesto lo facevano impazzire. Yongguk ringhiò, non volendo dargliela vinta e gli fermò la mano, spostandola dalla sua erezione sempre più dura, per poi aprirgli con urgenza le gambe ed entrare in lui con una sola, forte spinta.
Non era una novità per Himchan vederlo così violento ed aggressivo e la cosa non gli dispiaceva neanche. Essendo un vampiro, non sentiva per niente il dolore che quelle spinte impetuose avrebbero dovuto provocare, ma solo il piacere crescente di quei movimenti. Gemette senza ritegno, stringendo tra le mani le lenzuola sfatte sotto di lui, seguito da Yongguk che godeva delle contrazione che stringevano ripetutamente il suo membro. Mentre le spinte si facevano più veloci, violente e frequenti, il licantropo afferrò con forza il polpaccio dell'altro per aprire ancora di più le sue gambe ed entrare più profondamente in lui. Un gemito acuto lasciò le labbra di Himchan che vennero subito baciate e zittite da quelle di Yongguk. Il vampiro amava quel suo lato impetuoso sempre presente, ma particolarmente accentuato in momenti intimi e particolari come quello. Mostrava una forza e una possessività unica che lo facevano sentire speciale come poche persone avevano fatto in più di cinquecento anni di “vita”. E amava stuzzicare quell'aspetto del suo carattere, amava vederlo così geloso.
I suoi pensieri vennero interrotti dalla mano di Yongguk che improvvisamente era andato a stringere il membro di Himchan per fargli provare più piacere possibile. Himchan inarcò la schiena in preda al piacere travolgente e gemette profondamente, dato che quei pochi massaggi sulla sua erezione dura e pulsante lo portarono oltre il limite, lasciandolo in balia di un orgasmo al quale non sarebbe riuscito a resistere oltre. Venne nella mano di Yongguk che, ansimante e gemente, continuava a spingere a velocità sostenuta arrivando all'apice poco dopo dell'altro. Si accasciò su di lui, pesando sul suo corpo e nascondendo il volto nell'incavo del collo del suo compagno immortale che svogliatamente gli circondò la vita con un braccio. Himchan non si lamentò di quel peso familiare e rassicurante che continuava a sentire sul suo petto, né del respiro pesante e del battito del cuore accelerato all'inverosimile che lui sentiva fin troppo bene. Non protestò, anzi iniziò ad accarezzare i capelli corti e sudati dell'altro, mentre Yongguk velocemente si riprendeva.
Quando dopo pochi minuti il respiro gli tornò normale, si spostò da sopra di lui poggiando la testa sul cuscino e portando di peso Himchan sul suo petto, stringendolo forte a sé. Sapeva bene ciò che attirava così tanto Jongup: quel vampiro aveva un portamento così elegante e provocante e uno sguardo così profondo, quasi alieno, da far incantare chiunque, compreso lui. Ed era follemente geloso di tutti quelli che gli si avvicinavano, ma non l'avrebbe mai ammesso a voce alta.
- Comunque...- iniziò Himchan, rompendo il silenzio.- Jongup è solo sangue per me, niente di più.- continuò come se gli avesse letto nel pensiero (e forse era davvero così).- Tu sei la persona con cui ho deciso di passare parte della mia eternità, solo te.- concluse alzando lo sguardo e incatenandolo con il suo.
Yongguk non sapeva come rispondergli, come esternare quei sentimenti imbarazzanti, quindi si limitò a prenderlo per il mento e a baciarlo con tutta la dolcezza di cui era capace, sussurrando un “ti amo” sulle sue labbra. Poi, abbracciandolo più forte, si addormentò, con Himchan che vegliava su di loro nella notte.