Prova icone XD e ultima parte della Cooman

May 26, 2006 17:54

Colgo l'occasione del post per la terza e ultima parte della fanfiction, per tentare anche con qualche icona. Allora, ho capito come si inseriscono le immagini, ma mi sarebbe piaciuto usare qulla simpatica cosa chiamata Icon table Generator, senonchè non ho capito dove poi devo mettere il codice che mi crea... XD XD Vabè...
Provo a metterle una per una...


  
  


  
  


  
  



non so se ce l'ho fatta... XD XD e in ogni caso le avevo già postate sul forum, ma siccome era una prova, ho iniziato da queste...

E ora

Ron andò a pagina 600 e questa volta non tentò nemmeno di leggere quello che c’era scritto.

Che cavolo sta combinando questa folle? Chissà com’è successo che abbiamo pensato la stessa frase? Mah… non ne ho proprio idea…Ci vorrebbe Hermione, lei di certo saprebbe capire il motivo… Hermione… Mmmm…Quanto vorrei alzarmi, prenderla per mano, portarla via da questa stupida lezione e dimostrarle quanto la… Un attimo, dimostrarle cosa? Sono impazzito???

No, no, non sono impazzito, ed è ora che lo ammetta... io sono irrimediabilmente, innegabilmente, completamente innamorato di lei... anzi io, be’ credo proprio che si possa dire che la amo. Si, decisamente la amo…Tutti gli anni che abbiamo passato a litigare, a stuzzicarci, a dirci cattiverie… in realtà era una copertura per non ammettere i nostri sentimenti… Ma ora basta, non voglio più sprecare neanche un secondo! La prossima volta che potrò stringerla tra le braccia glielo dirò, le dirò che sono innamorato di lei… avrei dovuto farlo già molto tempo fa, avrei dovuto essere io a portarla al Ballo del Ceppo l’anno scorso, invece che quell’idiota di Krum!! Mi ribolle ancora il sangue se ci penso…

Quella sera ho combinato un vero casino… e nonostante tutto, lei è stata fantastica anche allora. Dopo che abbiamo litigato furiosamente nella Sala Comune lei è rientrata arrabbiatissima nel suo dormitorio, e io sono rimasto lì da solo come un cretino a pensare a quello che avevo combinato.

Non so quanto tempo fosse passato ma mentre ero ancora lì ad auto commiserarmi, ho sentito la porta del dormitorio femminile che si riapriva e lei è scesa a prendere la piccola borsetta che aveva dimenticato sul divano e che ora giaceva inerme accanto a me. Senza neanche guardarmi ha allungato una mano e l’ha afferrata.

E’ stato allora che ho realizzato che dovevo tentare almeno in parte di farmi perdonare. Perciò ho posato la mia mano sulla sua e l’ho guardata per un istante senza dire niente. Anche lei mi ha guardato e naturalmente si aspettava le mie scuse, ma io non sono riuscito a dire una parola. Allora lei ha ritratto la mano e ha cominciato a camminare di nuovo verso la sua stanza.

Ma non potevo perdere quell’occasione perciò mi sono alzato a mia volta andandole dietro. L’ho presa per un braccio e l’ho fatta girare verso di me. Aveva gli occhi lucidi e una singola lacrima le scendeva lungo la guancia. Non ho potuto fare a meno di sollevare la mano e asciugare con il pollice quella goccia solitaria che luccicava sul suo incantevole viso.

“Hermione, hai ragione su tutto” ho detto sconfitto. “Sono stato un vero idiota e, credimi sono pentito di essermi comportato così. Non lascerò mai più che nessun altro ti inviti ad un ballo prima di me”.
A queste mie parole, un’altra lacrima ha seguito la scia della precedente.
“Io non… non so cosa mi è preso. Vederti con Krum mi ha fatto capire quanto avrei voluto esserci io al suo posto”.
Ancora ferita, lei ha allontanato la mia mano dal suo viso e si è avvicinata un po’ a me, perciò l’ho abbracciata e lei ha posato la testa sul mio petto. Mi sono sentito terribilmente confuso, ma di una cosa ero certo, non volevo mai più essere la causa delle lacrime di Hermione. Perciò glielo ho detto.
“Ti prometto che non ti farò soffrire mai più…”
“Non fare promesse che non puoi mantenere Ronald Weasley” mi ha detto lei con voce nasale. “Ho sperato fino all’ultimo che tu trovassi il coraggio di invitarmi… Se tu l’avessi fatto, avrei detto di no perfino a Viktor Krum, ma tu sei sempre il solito testardo…Adesso lasciamo perdere l’argomento, sono stanca e per ora mi basta sapere che sei pentito”.
Poi mi ha dato un bacio sulla guancia ed è tornata a dormire…

Ma ora, la cosa importante, è che accanto a lei ci sono io, quando alla sera andiamo a fare la nostra ronda sono io che la tengo per mano, sono io che posso accarezzare i suo capelli, sentire il suo profumo. Sono io che posso baciarla, toccarla, stringerla, sentire il calore del suo corpo, sentire i piccoli suoni che emette quando la sfioro, quando le dimostro quello che provo…Oh, per Merlino!! Devo chiarire la situazione al più presto… sto perdendo il controllo…

E poi… e poi voglio dire al mondo che è mia!! E voglio spaccare la faccia a chiunque la guardi in un modo che non mi piace, perché tutti devono sapere che mi appartiene, che è mia… così come io appartengo a lei…da sempre e per sempre…

Ron non riusciva a togliersi questi pensieri dalla testa mentre sfogliava distrattamente le pagine del capitolo che avrebbe dovuto leggere. Ormai era deciso, qualunque cosa fosse successa, avrebbe chiesto ad Hermione di essere ufficialmente la sua ragazza.

In quello stesso momento, anche la fanciulla in questione era immersa in profonde meditazioni, che non riguardavano di certo la Divinazione, anche se lei aveva cercato con tutte le sue forze di non divagare con il pensiero.

Tsk, il famoso fascino Weasley… Quante volte ho preso in giro Angelina quando ne parlava… E invece aveva proprio ragione, sono irresistibili… E quello che è successo in biblioteca la scorsa settimana… ancora mi sento imbarazzata…
 Avevamo deciso di fare un pomeriggio di studio, di studio vero, perciò siamo andati in biblioteca e ci siamo sistemati in un tavolo, seduti uno di fronte all’altra.

Dopo una mezz’ora di ricerca, Ron ha iniziato a distrarsi e l’ho sorpreso più di una volta a guardarmi anziché ricopiare sulla pergamena quello che c’era scritto nel libro. Ha iniziato ad essere inquieto e dopo un altro quarto d’ora si è alzato, mi si è messo dietro, si è chinato su di me e mi ha sussurrato all’orecchio ‘andiamo a cercare un libro nella Sezione Proibita’.

La sua voce calda e profonda e il suo fiato sul collo mi hanno provocato una scarica di brividi lungo la spina dorsale, così mi sono alzata senza pensarci due volte e ci siamo diretti verso la parte più buia e meno frequentata della biblioteca.

Siamo arrivati vicino ai Libri Segreti, e lì ci siamo fermati. Mi ha preso il viso tra le mani e ci siamo guardati negli occhi per un istante e poi, tutto quello che ricordo sono le sue labbra sulle mie, la sua bocca sul mio collo, la sua lingua che cercava la mia.

Dopodichè, ho delle memorie piuttosto confuse: mi ricordo che ad un certo punto ho iniziato ad avere caldo e mi sono tolta il maglione, mi ricordo che la sua camicia aveva tutti i bottoni slacciati e che le mie mani gli accarezzavano il torace, mi ricordo che è in qualche modo riuscito a sganciare il mio reggiseno e poi, mi ha sollevata da terra e mi ha messa a sedere su di un tavolino che si trovava lì accanto.

E poi, poi è successo il patatrac… quel maledetto libro (e giuro che non avrei mai creduto di poter pensare una cosa del genere) ha cominciato a strillare solo perché Ron mi ci ha appoggiata sopra. Così, Madama Pince, che era già insospettita dal fatto che eravamo spariti da un po’ e probabilmente aveva intuito dal volume delle mie reazioni che non stavamo proprio facendo una ricerca sui testi, si è avvicinata pericolosamente allungando ancora di più il suo collo e tentando di vedere attraverso le scansie.

“Che cosa sta succedendo lì dietro? Chi c’è? C’è qualcuno? Ah-ah, deve esserci un Weasley!”
Ron, che mi aveva messo una mano sulla bocca per impedirmi di rivelare la nostra posizione, ha sussurrato ‘dannati capelli!’. Al che mi sono davvero indignata e gli ho mormorato in risposta ‘Io amo i tuoi capelli rossi! Non dire mai più una cosa simile!’.
Lui mi ha sorriso, di nuovo quel sorriso che mi fa perdere la testa, mi ha posato un live bacio sulle labbra e poi ha iniziato a riallacciarsi in fretta i bottoni della camicia. Quando ha finito mi ha detto a voce molto bassa ‘ora stai ferma e zitta’ e poi mi ha dato le spalle e si è sistemato il mantello addosso in modo che mi coprisse alla vista di Madama Pince.
“Si, Madama Pince, sono io Ron, Ronald Weasley. Stavo cercando un libro ma, accidentalmente ho urtato il Libro degli Ululati e quello ha preso a strillare…”
“Hmmm… Signor Weasley, ha finito ora? Sto per chiudere, è meglio che si allontani da questa zona…Dov’è la signorina Granger? Non era con lei poco fa?”
“Ehm… non lo so. Comunque ora me ne vado, mi dia solo un momento per recuperare la mia piuma”
Poi, finalmente Madama Pince se n’è andata e io ho potuto tirare un sospiro di sollievo. Quando non c’è stato più pericolo, Ron mi ha presa per mano e mi ha condotta di nuovo al nostro tavolo. Appena siamo usciti dalla biblioteca gli ho detto “Grazie Ron”. Lui mi ha guardata e mi ha risposto “Grazie a te” con quel solito sorriso assassino.

“Cari, cari ragazzi. E’ giunto il momento… voglio ripetere gli esperimenti precedenti e questa volta fate molta a attenzione a quello che dico… potrebbe essere l’occasione per svelare degli interessanti segreti…”
La Cooman aveva parlato inaspettatamente, riportando tutti alla realtà. Si aggirava per l’aula in cerca di una preda e quando i suoi occhi si fermarono sul povero Neville, un sorriso sinistro le comparve sul volto.

“Ecco, Signor Paciock, questa volta tocca a lei… La sua mano prego…”
Neville sembrava alquanto terrorizzato, ma allungò la mano e prese un profondo sospiro. Ormai era chiaro a tutti che la professoressa, quel giorno, non si sarebbe fermata davanti a niente pur di capire quanto era accaduto. Perciò era del tutto inutile opporre resistenza. Quando la mano di Neville si posò su quella della Cooman, tutti trattennero il fiato, in particolar modo, un certo rosso e una certa so-tutto-io. Entrambi erano ancora scossi da quello che era successo l’ultima volta che l’insegnante aveva letto la mano ai loro compagni.

“Ecco… la sento arrivare… la Vista mi sta per possedere…” la sua voce si fece roca per l’ennesima volta quel giorno e lei disse improvvisamente “avrei dovuto essere io a portarla al Ballo del Ceppo l’anno scorso, invece che quell’idiota di Krum!!”.
Il silenzio nella classe si fece completo e venti paia di occhi si girarono a guardare Ron. Lui, dal canto suo, era quasi caduto dalla sedia quando aveva sentito quelle parole ed ora era di un bel colorito rosso vivo sotto lo sguardo incredulo dei suoi compagni. Tutti sapevano quello che era accaduto l’anno precedente tra lui ed Hermione al Ballo del Ceppo e tutti sapevano che lui ancora tormentava la ragazza con quella vecchia storia, e tutti avevano visto la sua bambolina di Viktor Krum monca di un braccio.
Tutti, tranne la Cooman, naturalmente.

“Ha un qualche significato quello che ho detto? Qualcuno di voi ha idea di quello a cui mi riferivo?” disse.
Nessuno fiatò, anche se ormai era chiaro che quel pensiero apparteneva a Ron e coinvolgeva Hermione.
Infatti molte occhiate erano dirette anche a lei, che cercava di non dare nell’occhio e di confondersi con la tappezzeria della poltroncina sulla quale sedeva.

“E va bene, va bene…tenteremo un’ultima volta… Signorina Brown, avanti…”
Lavanda allungò la mano e non sembrò intimorita, ma piuttosto interessata. La Cooman fu compiaciuta dal suo coraggio e sorridendo si apprestò a farsi travolgere dalla sua trance un’ultima volta. Chiuse gli occhi e si concentrò, mentre alcune profonde rughe le comparivano sulla fronte.
“E quello che è successo in biblioteca la scorsa settimana… ancora mi sento imbarazzata…”

Ed ecco che tutti gli occhi si spostarono su Hermione. Se prima avevano sentito i pensieri di Ron era più che plausibile che ora questi appartenessero a lei. Infatti, il suo viso cambiò colore con una rapidità incredibile. Diede uno sguardo a Ron in cerca di aiuto ma lui scosse la testa e si strinse nelle spalle come a dire ‘non so cosa farci’. A questo punto, Hermione appoggiò la faccia sul tavolo e si coprì la testa con le mani. Non sapeva proprio più cosa fare.

Pian piano si levò nella classe un sommesso mormorio. Harry aveva un sorriso strano sulla faccia e guardava alternativamente da uno all’altro i suoi due migliori amici. Come gli altri ragazzi, aveva finalmente capito che la Cooman aveva intercettato ed espresso ad alta voce i pensieri più nascosti che Ron ed Hermione avevano uno sull’altra. Si ritrovò a pensare che ai suoi amici era andata ancora bene, dopotutto la professoressa non aveva rivelato nessun dettaglio piccante. Proprio quando la tensione sembrò cominciare ad allentarsi e i ragazzi si congratulavano sommessamente con Ron e le ragazze si stavano avvicinando al tavolo di Hermione per chiederle i dettagli, la Cooman riportò l’attenzione su sé stessa gridando “Ho capito! La Vista mi ha illuminata e l’Occhio Interiore si è aperto su questa situazione nebulosa!! Quello che ho captato sono i pensieri di due studenti presenti in quest’aula. Pensieri che però, cari i miei ragazzi, non andrebbero assolutamente fatti!!” e squadrò la classe con aria di rimprovero.

“Granger! Weasley!” i due ragazzi si alzarono immediatamente in piedi, molto, molto imbarazzati per essere stati scoperti.
“In qualità di Prefetti, avete il compito di trovare gli autori di quei pensieri sconvenienti! Ora vi saluto, le lezione è terminata. Ha richiesto molte delle mie energie, perciò ora ho la necessità di riposare. Alla prossima settimana.”
E se ne uscì dall’aula senza aggiungere altro.

Nella classe scoppiò una risata fragorosa mentre i due diretti interessati si guardavano stupiti del fatto che la professoressa di Divinazione fosse in realtà l’unica che di quella situazione non aveva capito proprio niente. I ragazzi cominciarono a fischiare e battere delle pacche sulle spalle di Ron, congratulandosi e prendendolo in giro mentre Hermione veniva circondata dalle sue compagne che volevano sapere com’era baciare Ron, cosa era successo esattamente in biblioteca, da quanto tempo stavano insieme e fino a che punto si erano spinti.

Ma Ron ne aveva avuto decisamente abbastanza, era stata una lezione piuttosto stressante, perciò ignorò i suoi amici e si diresse verso Hermione. La raggiunse facendosi largo tra la folla di ragazze che la assediava, le mise un braccio attorno alle spalle e la condusse fuori dall’aula.
Camminarono per un po’ seguiti dagli sguardi curiosi dei loro compagni e poi, non appena svoltarono l’angolo, Ron le disse “Credo proprio che dovremmo iniziare al più presto il compito che ci è stato assegnato…”. Aprì la porta di un’aula vuota e trascinò Hermione all’interno guardandola maliziosamente. “Se la Cooman vuole leggere le nostre mani anche la prossima settimana, almeno avrà qualcosa di interessante da riferire.”
Hermione gli rispose con un sorriso e chiuse la porta dell’aula con un calcio, avvicinandosi a lui con uno strano scintillio negli occhi.

FINE
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