Veliamoci di leggerezza - Voglio uno Iago

Mar 12, 2009 14:17

Voglio uno Iago.

Sono stata a vedere Iago, rivisitazione in chiave moderna dell'Otello sheakspiriano.
Senza stare a tediarvi troppo con la trama, che tanto tutti conoscerete vi faccio solo un minimini (iperprolisso, conoscendo il mio stile, arrangiatevi. Sono così, così mi tenete) riassunto per inserire i personaggi nel nuovo contesto in cui il film è stato trasposto.

Iago, il nostro protagonista è uno studente di Architettura presso l'università di Venezia. Di estrazione sociale bassa, deve farsi un culo tanto per avere quello che i suoi compagni figli di papà danno per scontato. Vive in casa di una vecchia zia che non fa che ricordargli che tanto qualche infame raccomandato gli passerà sopra e che quindi combatte per nulla, insomma, quelle chicche di saggezza popolare che ti tirano su il morale quando già saresti tentato o di prendere un fucile e iniziare a giocare al tiro al bersaglio o di prendere un sasso, legartelo intorno al collo e buttarti nel Canal Grande, magari lontano dalla zona dove quei poveri pinguini in ghingheri cercano di dare una parvenza di lusso e raffinatezza a quella sfilza di insignificanti ristoranti tutti uguali, altrimenti rischi di far venire voglia anche a loro di fare lo stesso.
E' innamorato perso di Desdemona, figlia di Brabanzio, rettore dell'università, che controlla la figlia, anch'essa studentessa di architettura e per altro adulta e vaccinata, come se avesse cinque anni con le solite storie sul buon nome, la fama, la reputazione e idiozie varie. E' dolcissimo e piuttosto impacciato, tenerissimo e adorabile, ma lei finge di non capire, perchè le fa comodo.
Cosa che non ho detto, Iago è molto stimato dal rettore in quanto genio dell'architettura e concorre all'appalto per un importante progetto, favorito al punto che già tutti credevano che sarebbe stato affidato proprio a lui, con la sua amata come spalla. Invece no, perchè ecco che spunta il raccomandato (gli accidenti della zia, maledetta vecchia!), Otello Moro, figlio di un architetto francese di fama mondiale nonchè amico di famiglia del rettore che quindi sotto alle pressioni più bustarelle del padre gli affida l'incarico. Ciliegina sulla torta, quando Iago si sta per dichiarare alla sua bella e superficiale Desdemona, Otello (che peraltro è un invertebrato senza palle, totalmente privo di carattere, volontà e intelletto) gliela porta via. Quindi il nostro eroe decide (e come biasimarlo) di iniziare a sfruttare il suo genio a suo vantaggio, abbandonando la retta via. Quindi inizia a tramare, con l'aiuto dei suoi due fantastici amici di cui non ricordo il nome e che sono rispettivamente una dominatrice sadomaso e un gay senza pudore alcuno. Divini. Non fanno per me, per carità ma assolutamente divini.

Attenzione spoiler!

Ma torniamo al motivo per cui voglio uno Iago!

Alla fine del film, le trame di Iago vengono alla luce e tutto sembra mettersi male per il nostro protagonista, che ferito nell'orgoglio e nei sentimenti si rassegna alle parole della vecchia zia. Quand'ecco che un giorno rientrando in casa si ritrova Desdemona in vesti intime.
"hai fatto tutto questo per una ragazza che nemmeno hai mai baciato Iago. Questo non è amore. Questo è possesso. Prendimi."

Ed ecco il motivo per cui voglio uno Iago!

Lui la prende sì, ma la prende in modo dolce e totalmente rispettoso, come se fosse stata una cosa sacra, come la cosa più preziosa al mondo. Quando si inginocchia davanti e l'abbraccia, la bacia è meraviglioso.

Voglio uno Iago!

un'appiglio per evitare il tracollo psic

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