basta.
voglio tornare ad essere me, voglio tornare ad avere le ali, a non aver paura di precipitare (con te), a sentirmi più alta d'ogni ansia o terrore, a volare.
basta.
voglio tornare a mangiare le rose e leccare le onde, a credere che nessuna lacrima possa mai raggiungermi (ancora), a danzare vicina alle fiamme di mille candele senza dovermi scottare, ad amare la notte con e senza stelle (di fosforo), ad amare, ad amarmi.
basta.
non te, non me, ma soprattutto non noi.
basta.
niente più miele né cioccolata, voglio sapere di nuovo di pioggia, autunno e vaniglia, sotto la pelle non più sentirti come una seconda anima seminata tra cuore ossa e vene, voglio sapere di nuovo di neve.
fredda.
bianca.
calma.
lenta.
pulita.
serena.
indifferente.
e non perché tu mi abbia detto -tutte le cose più dolci e vere della mia vita sono venute dalle tue labbra, è bello guardarmi coi tuoi occhi...- e non perché tu mi abbia detto: "baciarti è stato come addentare la neve", non per questo ora voglio essere neve ma solo per imparare come lei a cadere senza mai farmi del male, solo scivolando nell'aria com'è naturale.
basta.
con questo continuo bi/sogno di te.
come fare a dirtelo che non ci sei più dentro me, che siamo l'eco di parole intrappolate in fondo al cuore, come fare a dirtelo che non ci sei più dentro gli occhi miei, che siamo solamente incomprensione e lacrime...
oggi finalmente hai trovato il coraggio di guardarmi negli occhi e dirmelo, e -magia!- eri l'eco delle mie parole, non lo volevo più nemmeno io. bastabastabasta.
basta.
con quello che è stato, con quello che sarebbe potuto essere, con quello che forse tra mille anni sarà. piangere su un aborto non ha senso. ti voglio bene. non ne posso più. perciò va bene così.
basta.
stasera,
rinasco farfalla.