[fanfiction]Supernatural.Dean/Sam. Escaping the law of the unexplained pains
Titolo: Escaping the law of the unexplained pains
Fandom: Supernatural
Personaggio/Coppia: Dean/Sam
Prompt: “Non pensi che avessi i miei sogni?”
Rating: R (soprattutto per il linguaggio qua e là,accenno di incesto)
Warning:Ambientata durante la prima stagione.
Conteggio Parole: 870 (W)
Riassunto:Dean camminava nervosamente per la stanza,ascoltando l'ennesimo monologo lamentoso di Sam.
Note:
1.Scritta per [Sexangst TVF] @ ff_serietv_ita
2.Il titolo è un verso della canzone Wings of God degli Anathema.
3.Questa ff è molto angst e per nulla p0rn...ma oggi ero anch'io molto angst e poco p0rn -.-
Disclaimer: E' inutile ripeterlo (e non sapete che sofferenza sia scriverlo =.=),ma neanche Dean e Sam mi appartengono. Sono di quel sadico bastardo genio del male di Eric Kripke.
Dean camminava nervosamente per la stanza,ascoltando l'ennesimo monologo lamentoso di Sam. Da quando si erano messi alla ricerca del padre,Sam non aveva fatto altro che lamentarsi. Lamentarsi per il continuo girovagare per il paese. Lamentarsi per i motel di periferia sporchi e maleodoranti. Lamentarsi del cibo. Lamentarsi della sua musica.
Sam rimpiangeva la sua vita a Stanford. Rimpiangeva l'università,rimpiangeva la quotidianità della sua vita da cartolina illustrata che conduceva con Jessica. E non perdeva istante per lamentarsene con il fratello maggiore.
Dean aveva sopportato in silenzio quelle lamentele. Aveva tentato in tutti i modi di rendere la loro convivenza sostenibile per entrambi. Aveva cercato di riavvicinarsi a suo fratello. Aveva provato a sostenerlo nel dolore per la perdita di Jess,ma si era inesorabilmente scontrato contro un muro di silenzio e di cinismo che gli erano sconosciuti in Sam.
Ma ora non riusciva più a sopportarlo e mentre Sam continuava a imprecare contro John e contro i suoi sogni gettati al vento della vendetta,Dean non riuscì più a trattenersi. Guardò Sam irato e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
“BASTA,SAM!
Il minore dei Winchester si ammutolì di colpo,ma non fu il tono della voce di Dean a zittirlo,quanto i pugni serrati del fratello e il suo sguardo. I verdi occhi di Dean erano resi lucidi dalle lacrime che si sforzava di trattenere inesorabilmente.
“Credi di essere l'unico ad aver rinunciato alla propria vita? Credi che io sia felice di tutto questo? Non pensi che avessi i miei sogni?”
Sam socchiuse le labbra per pronunciare qualche parola,ma Dean lo zittì nuovamente con un gesto della mano.
“No,sta' zitto,Sam,ti ho lasciato parlare fin troppo in questi mesi!Ora basta!E me ne sbatto se stavi per chiedermi scusa!Sono stanco delle tue scuse,stanco delle tue lamentele!”
Sam abbassò lo sguardo e si lasciò cadere sul bordo del letto,non sapendo cosa fare.
“Smettila anche di fare quella faccia da cucciolo di cane bastonato!Sono IO che dovrei essere incazzato col mondo!Sono IO che dovrei inveire contro papà non tu!”
Dean non riusciva a stare fermo. Camminava nervosamente per la stanza e improvvisamente diede un pugno contro la parete talmente forte da escoriarsi le nocche della mano. Il sangue iniziò a imbrattargli copiosamente la mano,ma non sentì nessun dolore. Il suo corpo sembrava anestetizzato contro il dolore fisico,poiché il dolore che sentiva serrargli il cuore e l'anima era più forte di qualsiasi cosa avesse mai potuto immaginare.
“Dean...”
Sam si alzò dal letto per avvicinarsi a Dean,ma il fratello lo fulminò con lo sguardo e il giovane Winchester tornò a sedersi con il capo basso.
“Vaffanculo,Sam!Vaffanculo tu e la tua promettente carriera da avvocato! Anch'io avevo dei sogni! Anch'io avrei voluto che la mia fottuta vita fosse diversa! Forse non sarò intelligente come te,ma maledizione,avevo diritto anch'io a una possibilità!E invece mi sono ritrovato a fare da padre e da madre a te e papà!Mi sono ritrovato a dover lottare con le unghie e con i denti per riuscire a farmi amare da nostro padre almeno la metà di quanto lui ami te!Non era questa la vita che volevo!Ma è questa la vita che mi è capitata e dannazione,non ho intenzione di sprecarla lamentandomi come fai tu!”
Dean prese una camicia insanguinata e sporca che giaceva su una sedia e la strappò con i denti,per poi avvolgerla attorno alla mano ferita.
“Vuoi una vita normale,Sam?Bene,quella è la porta...puoi tornare a Stanford e alla tua vita da studente modello,ma non venirmi a rompere le palle con i tuoi sogni infranti,perché tu almeno hai avuto l'illusione di poter avere una vita che non fosse solo demoni,sangue e pallottole...io no...mai...”
Quelle ultime parole riecheggiarono tra le mura della stanza e raggelarono il sangue di Sam. Troppo concentrato sulla propria vendetta,sul proprio rancore,il giovane Winchester aveva sempre scambiato la cupa rassegnazione che reggeva la vita di Dean per obbedienza al padre e quasi per piacere,ma ora,in quella fatiscente stanza di motel,l'illusione che avvolgeva la vita di suo fratello cadde dinanzi ai suoi occhi come un sipario strappato e logorato dal troppo uso.
Sam singhiozzò involontariamente e Dean volse lo sguardo verso il fratello. Aveva il respiro corto e il suo petto si alzava e si abbassava freneticamente,ma il suo cuore perse un battito dinanzi alle lacrime che bagnavano il viso di Sam. Si avvicinò lentamente al letto e posò una mano sulla spalla di Sam,che sollevò lo sguardo fino a perdersi negli occhi di Dean.
“Scusami...io...”
Sam non sapeva cosa dire. Ogni singola parola a cui aveva pensato nel corso delle sfuriata di Dean non avrebbe mai saputo rendere il dolore che le parole del fratello avevano inflitto alla sua anima.
Dean accarezzò piano il capo di Sam e sorrise dolcemente,mentre con la punta delle dita raccoglieva quelle schegge di tristezza che imperlavano le gote del fratello.
“Sammy...io...non volevo...”
Si inginocchiò lentamente fino a ritrovare il suo viso pericolosamente vicino a quello di Sam. Poteva sentire il suo respiro veloce solleticargli la pelle.
“Ti amo,Dean...”
Sam posò delicatamente le sue labbra su quelle di Dean.
“Ti amo anch'io,fratellino...”
Dean assaporò le labbra di Sam e le sue lacrime e per un istante dimenticò cosa volesse dire essere un Winchester.
Fandom: Supernatural
Personaggio/Coppia: Dean/Sam
Prompt: “Non pensi che avessi i miei sogni?”
Rating: R (soprattutto per il linguaggio qua e là,accenno di incesto)
Warning:Ambientata durante la prima stagione.
Conteggio Parole: 870 (W)
Riassunto:Dean camminava nervosamente per la stanza,ascoltando l'ennesimo monologo lamentoso di Sam.
Note:
1.Scritta per [Sexangst TVF] @ ff_serietv_ita
2.Il titolo è un verso della canzone Wings of God degli Anathema.
3.Questa ff è molto angst e per nulla p0rn...ma oggi ero anch'io molto angst e poco p0rn -.-
Disclaimer: E' inutile ripeterlo (e non sapete che sofferenza sia scriverlo =.=),ma neanche Dean e Sam mi appartengono. Sono di quel sadico bastardo genio del male di Eric Kripke.
Dean camminava nervosamente per la stanza,ascoltando l'ennesimo monologo lamentoso di Sam. Da quando si erano messi alla ricerca del padre,Sam non aveva fatto altro che lamentarsi. Lamentarsi per il continuo girovagare per il paese. Lamentarsi per i motel di periferia sporchi e maleodoranti. Lamentarsi del cibo. Lamentarsi della sua musica.
Sam rimpiangeva la sua vita a Stanford. Rimpiangeva l'università,rimpiangeva la quotidianità della sua vita da cartolina illustrata che conduceva con Jessica. E non perdeva istante per lamentarsene con il fratello maggiore.
Dean aveva sopportato in silenzio quelle lamentele. Aveva tentato in tutti i modi di rendere la loro convivenza sostenibile per entrambi. Aveva cercato di riavvicinarsi a suo fratello. Aveva provato a sostenerlo nel dolore per la perdita di Jess,ma si era inesorabilmente scontrato contro un muro di silenzio e di cinismo che gli erano sconosciuti in Sam.
Ma ora non riusciva più a sopportarlo e mentre Sam continuava a imprecare contro John e contro i suoi sogni gettati al vento della vendetta,Dean non riuscì più a trattenersi. Guardò Sam irato e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
“BASTA,SAM!
Il minore dei Winchester si ammutolì di colpo,ma non fu il tono della voce di Dean a zittirlo,quanto i pugni serrati del fratello e il suo sguardo. I verdi occhi di Dean erano resi lucidi dalle lacrime che si sforzava di trattenere inesorabilmente.
“Credi di essere l'unico ad aver rinunciato alla propria vita? Credi che io sia felice di tutto questo? Non pensi che avessi i miei sogni?”
Sam socchiuse le labbra per pronunciare qualche parola,ma Dean lo zittì nuovamente con un gesto della mano.
“No,sta' zitto,Sam,ti ho lasciato parlare fin troppo in questi mesi!Ora basta!E me ne sbatto se stavi per chiedermi scusa!Sono stanco delle tue scuse,stanco delle tue lamentele!”
Sam abbassò lo sguardo e si lasciò cadere sul bordo del letto,non sapendo cosa fare.
“Smettila anche di fare quella faccia da cucciolo di cane bastonato!Sono IO che dovrei essere incazzato col mondo!Sono IO che dovrei inveire contro papà non tu!”
Dean non riusciva a stare fermo. Camminava nervosamente per la stanza e improvvisamente diede un pugno contro la parete talmente forte da escoriarsi le nocche della mano. Il sangue iniziò a imbrattargli copiosamente la mano,ma non sentì nessun dolore. Il suo corpo sembrava anestetizzato contro il dolore fisico,poiché il dolore che sentiva serrargli il cuore e l'anima era più forte di qualsiasi cosa avesse mai potuto immaginare.
“Dean...”
Sam si alzò dal letto per avvicinarsi a Dean,ma il fratello lo fulminò con lo sguardo e il giovane Winchester tornò a sedersi con il capo basso.
“Vaffanculo,Sam!Vaffanculo tu e la tua promettente carriera da avvocato! Anch'io avevo dei sogni! Anch'io avrei voluto che la mia fottuta vita fosse diversa! Forse non sarò intelligente come te,ma maledizione,avevo diritto anch'io a una possibilità!E invece mi sono ritrovato a fare da padre e da madre a te e papà!Mi sono ritrovato a dover lottare con le unghie e con i denti per riuscire a farmi amare da nostro padre almeno la metà di quanto lui ami te!Non era questa la vita che volevo!Ma è questa la vita che mi è capitata e dannazione,non ho intenzione di sprecarla lamentandomi come fai tu!”
Dean prese una camicia insanguinata e sporca che giaceva su una sedia e la strappò con i denti,per poi avvolgerla attorno alla mano ferita.
“Vuoi una vita normale,Sam?Bene,quella è la porta...puoi tornare a Stanford e alla tua vita da studente modello,ma non venirmi a rompere le palle con i tuoi sogni infranti,perché tu almeno hai avuto l'illusione di poter avere una vita che non fosse solo demoni,sangue e pallottole...io no...mai...”
Quelle ultime parole riecheggiarono tra le mura della stanza e raggelarono il sangue di Sam. Troppo concentrato sulla propria vendetta,sul proprio rancore,il giovane Winchester aveva sempre scambiato la cupa rassegnazione che reggeva la vita di Dean per obbedienza al padre e quasi per piacere,ma ora,in quella fatiscente stanza di motel,l'illusione che avvolgeva la vita di suo fratello cadde dinanzi ai suoi occhi come un sipario strappato e logorato dal troppo uso.
Sam singhiozzò involontariamente e Dean volse lo sguardo verso il fratello. Aveva il respiro corto e il suo petto si alzava e si abbassava freneticamente,ma il suo cuore perse un battito dinanzi alle lacrime che bagnavano il viso di Sam. Si avvicinò lentamente al letto e posò una mano sulla spalla di Sam,che sollevò lo sguardo fino a perdersi negli occhi di Dean.
“Scusami...io...”
Sam non sapeva cosa dire. Ogni singola parola a cui aveva pensato nel corso delle sfuriata di Dean non avrebbe mai saputo rendere il dolore che le parole del fratello avevano inflitto alla sua anima.
Dean accarezzò piano il capo di Sam e sorrise dolcemente,mentre con la punta delle dita raccoglieva quelle schegge di tristezza che imperlavano le gote del fratello.
“Sammy...io...non volevo...”
Si inginocchiò lentamente fino a ritrovare il suo viso pericolosamente vicino a quello di Sam. Poteva sentire il suo respiro veloce solleticargli la pelle.
“Ti amo,Dean...”
Sam posò delicatamente le sue labbra su quelle di Dean.
“Ti amo anch'io,fratellino...”
Dean assaporò le labbra di Sam e le sue lacrime e per un istante dimenticò cosa volesse dire essere un Winchester.