Titolo: I was there
Fandom: Supernatural
Personaggio/Coppia: Dean Winchester,Castiel
Prompt: 001-Inizio
Rating: G
Conteggio Parole: 515
Riassunto: Castiel restò in silenzio per un tempo che potrebbe sembrare infinito,ma che per un angelo equivale a un delicato sbattere di ali.
Note: Flash-fiction ispirata ad
Hallelujah di Jeff Buckley
Disclaimer: Purtroppo Dean Winchester e Castiel non sono miei,ma appartengono a quella mente geniale di Eric Kripke. Questa fanfiction non ha nessuno scopo di lucro,ma è solo il delirio notturno di una folle mente insonne.
Warning: Spoiler 4a stagione di Supernatural
Tabella:
Big Damn Table
“Io ero lì...
Quando tutto ebbe inizio io ero lì...
Io ero lì quando l'unica musica era il silenzio.
Quando il tempo prese a ticchettare piano e inesorabile,io ero lì...
Ero lì quando la luce tinse di colori il buio.
Quando le stelle scintillarono ed esplosero per la prima volta,io ero lì a tenerle nel palmo della mia mano...
Quando il primo sole tinse di porpora e oro il cielo,io ero lì ad affrescarlo.
Io ero lì quando la polvere si addensò e si trasformò in terra...
Quando la prima goccia di rugiada si posò sulla prima rosa che lentamente si dischiuse alle luci dell'alba,io ero lì a raccoglierla.
Io ero lì quando le nuvole si addensarono e oscurarono il cielo...
Quando il primo albero si unì con la polvere e affondò le sue radici nella terra per generare la prima foglia,io ero lì a osservare il suo lento venire al mondo.
Io ero lì quando la prima lacrima e la prima goccia di sangue vennero versate...ero lì a sanguinare e a piangere anch'io...
Quando il primo bambino sorrise,io ero lì a sorridere silenziosamente con lui.
Ero lì quando il cuore iniziò a battere e ed ero lì quando smise di farlo...
Quando il tutto era niente e il niente era tutto,io ero lì...
Io ero lì dall'inizio...”
Castiel abbassò lo sguardo come immerso in pensieri che solo lui poteva avere,come se quelle parole avessero riportato alla memoria dell'angelo millenni di vita che si accumulavano inesorabili sulle sue spalle come le candide piume delle sue ali. Era seduto immobile sul bordo del letto di una squallida camera di motel che puzzava di muffa e di umidità. Una statua di granito e memoria che narrava di tempi lontani e perduti. Se non fosse stato per la presenza di Dean Winchester,placidamente addormento sullo stesso letto sul quale era seduto l'angelo,quella stanza sarebbe stata vuota...quella stanza sarebbe stata morta. Solo il lento e profondo respiro di Dean musicava il silenzio,solo quel petto che si alzava e si abbassava regolare scuoteva l'aria,solo quel cuore che batteva inesorabile rendeva quella stanza viva. Castiel restò in silenzio per un tempo che potrebbe sembrare infinito,ma che per un angelo equivale a un delicato sbattere di ali,ascoltando il silenzio,contando i battiti del cuore di Dean,quel cuore che lui aveva riportato alla vita. Con un aggraziato e lento movimento,si voltò e osservò Dean dormire. Un accenno di sorriso increspò le sue labbra:solo un angolo della bocca che si sollevava per poi tornare a suo posto. Un sorriso che nessuno mai vide.
“Grazie di avermi ascoltato...”
La voce di Castiel era come il vento tra le fronde degli alberi.
L'angelo si alzò dal letto e mise le mani nelle tasche del lungo impermeabile che indossava quando assumeva forma umana. Sospirò impercettibilmente e si lasciò Dean alle spalle. Si voltò verso la porta. L'aprì silenziosamente e uscì nell'aria tiepida della notte.
Sentendo la porta chiudersi delicatamente,Dean sollevò le palpebre e sorrise tristemente.
“Di nulla,amico...”