Titolo: Tamarix [parte 3] Personaggi e pairing: Thor, Loki, Sif, Amora [menzionati: Odino, Frigga, i Tre Guerrieri, Jane, Skurge, vari ed eventuali] Rating:arancio tarocco... Riassunto: Lì tra la folla, sotto un velo di dorati capelli, il Dio dell'Inganno ha visto ciò che cercava: occhi verdi di malizia che intessono trame di menzogne Avvisi: mini-long, what if?. Personaggi non ancora debuttati al cinema! Note: voi non avete idea di che supplizio sia tirare fuori tutti questi termini ricercati XD Attenzione, scene di seduzione e manipolazioni psicologiche in atto.
[3] Per qualche istante, Loki tace, analizzando attentamente la notizia e contemplando i molteplici significati nella sua mente, aprofittandone per studiare accuratamente la sua interlocutrice. Incantatrice. Un nome importante, un nome... potente. L'ha udito molte volte sussurrato per i corridoi del palazzo, e ne rammenta il suono mormorato tra le labbra dei membri della Corte reale, ridondato tra i loro discorsi appena captati durante la sua giovinezza. E poi frammenti di accenni, cristallizzati tra le infinite chiacchiere del regno. Perchè null'altro ci si potrebbe aspettare, al riguardo dell'apprendista bandita della regina di Normheim. Sorride, accondiscente, le mani dalle lunghe dita che si aprono in un beffardo gesto di benvenuto. -Sono onorato che una dama di fama tale da essere ammirata in tutta Asgard sia venuta a farmi visita in questa mia umile... dimora- l'arguta lingua schiocca contro il nobile palato, permeando di acido veleno ogni vocabolo scelto per saggiare la sua interlocutrice -Ma leggo nei tuoi occhi ben più di quanto le tue parole mi svelano. Cosa ti fa credere che io voglia essere... salvato?- Gli occhi verdi come smeraldi di Amora sgranano di poco nella benevola penombra, come scossi da un interno sussulto, prima che la loro padrona scosti dolcemente il viso, inclinando il niveo collo per lasciar spiovere in una dorata cascata i morbidi capelli sulla spalla. Con fare distratto, una delle piccole mani inizia a trastullarsi con le seriche ciocche, e Loki avverte distintamente una pressione, dolce e carezzevole come miele, ma insistente, scivolare indiscreta nella sua coscienza e invogliare la sua attenzione a non distogliersi nemmeno per un istante da quel banale movimento. -È giusto che tu non abbia fiducia, mio signore- sussurra la sua limpida voce con tono affranto e costernato -Hai molto sofferto rinchiuso qui ingiustamente, e la mia persona ti è ignota e sconosciuta. Davvero non posso biasimarti- cinguetta, e in un battito delle lunga ciglia il suo sguardo è di nuovo fisso in quello del dio dell'inganno, tagliente e affilato, e quell'occhiata indiscreta penetra molto più a fondo di mille altre parole -Ma il tuo corpo è ridotto a una larva e si dibatte inquieto senza aver accesso all'arte in cui sei maestro. Non sei nulla di più di un semplice mortale, e la tua mente smania per avere ciò che è tuo di diritto- Le labbra rosse e piene si distendono sui denti candidi, aprendosi in un sorriso gioioso e abbacinante. L'insistenza si fa più pressante, avvolgendogli il petto in una vaga sensazione di spossatezza e calore; la percezione dell'ambiente e dell'esterno sfuma, dolcemente, in un retrogusto di ambra e cannella quando l'Incantatrice conclude, sprezzante: -Hai bisogno di me- Loki inspira bruscamente, accorgendosi di avere la gola riarsa come se si trovasse nel cuore di un deserto, ma è una consapevolezza effimera e che dura il tempo di un battito d'ali. Quando Amora gli prende le mani tra le sue, stringendole con ardore, a malapena riesce a distogliere lo sguardo dalla sua bocca socchiusa e dai lucidi crini per portarlo a studiare i delicati disegni tracciati a più riprese sui suoi palmi. La pressione s'incunea pian piano più a fondo, carezzando la sua anima lacerata e cullandola di torbide promesse. -E dimmi, di cosa saresti capace, mia Incantatrice?- mormora, aprendole appena la strada verso il suo cuore, in attesa. Il bel viso viene attraversato da un nuovo guizzo d'ilarità soppressa che le illumina la candida pelle di una luce di splendore. Attonito, la osserva alzarsi dal suo scranno, in un fruscio delle morbide vesti, e farsi a lui più vicina, fino a che le loro gambe si sfiorano in un'intesa sinziosa; e poi non può che contemplarla, quando lei si china verso il suo volto, l'aurea chioma a carezzargli gli alteri zigomi, le pallide iridi ombreggiate da palpebre frementi e l'abito che scivola sinuoso dalle spalle rotonde ai fianchi torniti, rivelando le forme del corpo... Il suo respiro gli scivola sulla pelle, troppo vicino per sottrarvisi, quando viene a sederglisi in grembo; il suo profumo è inebriante tanto da ottenebrare la lucidità rimasta alla sua ragione, ma non ha alcuna importanza, perchè Amora dalle mani di fata e dagli occhi di giada è lì per lui, invitante come un frutto succoso e maturo, e le sue labbra si schiudono in un sospiro mozzato quando la maga reclina il capo contro la sua spalla, sussurrando morbidamente al suo orecchio. -Abbandona i tuoi affanni, nobile Loki... lascia alle spalle i tuoi cupi pensieri. Ascolta le mie promesse, e cedi al fascino di Amora l'Incantatrice...- Loki attende che il volto d'alabastro s'avvicini al suo, prima di sorridere vittorioso, scansando con decisione le dita sul suo petto e stringendo repentinamente quel collo da cigno in una morsa ferrea e potente. Il bel volto si trasfigura in una maschera di terrore. -Pensavi davvero di poter ingannare me, signore delle menzogne, con un sortilegio di così infima fattura?- la sbeffeggia, aspro. Amora tenta di dibattersi, invano. Loki non è maestro del combattimento come il suo aitante fratello, ma possiede la giusta forza per risultare minaccioso, quindi aumenta la presa; la donna ansima, presa alla sprovvista, ma presto il suo sguardo muta sostanza, e l'ira si fa strada nei suoi tratti. -Come osi...- -Taci- in un fluido movimento, Loki si alza agilmente, sgravando dalla sua persona il peso della donna, seppur continuando a tenerla con tanto vigore da mantenerla sospesa da terra; e prima che lei possa repricargli con formule arcane tralci di magia evocata, la scaglia il più possibile lontano da sè, verso il muro petroso costellato di crepe e fratture. -Avrei dovuto aspettarmi qualcosa del genere dall'allieva di Karnilla. Dovrei chiamare le guardie e destinarti al giudizio di Odino- Amora, con un acuto gemito di dolore, si rialza lentamente dal freddo pavimento. Ora le sue movenze sono circospette e estremamente caute, quasi si aspetti di essere attaccata nuovamente. Loki sogghigna internamente, osservandola coprirsi frettolosamente e occhieggiare nervosa verso l'uscita, l'incarnato esangue ora tinto prepotentemente di più rivelatrici sfumature; ma non si aspetta nulla di meno della sua risposta rabbiosa e sicura. -Ma non lo farai- -Ma non lo farò - annuisce, avvicinandosi senza emettere suono e tendendole invitante una mano -Perchè sono estremamente...curioso di conoscere il patto che vorresti propormi- L'Incantatrice fissa per qualche secondo con diffidenza quello sconcertante palmo teso. Deglutisce, tesa, e poi lo scansa senza remore, tornando altezzosa verso il magico sedile da lei creato. -Semplice, mio caro Ingannatore - sibila, tutta la voluttuosità della sua voce ormai sfumata -Tu rivuoi il tuo potere, e tutta Asgard con lui. Io ti renderò la tua potenza e ti renderò padrone di tutti i Nove Regni- -E cosa dovrò darti in cambio, mia leggiadra amica?- Lo sguardo della donna si fa improvvisamente colmo di una spasmodica bramosia, intensa e accecante, tale da farla fremere in tutto il corpo come se fosse incapace di contenerla. Loki la osserva, estasiato, uno spasmo di cruda aspettativa che scivola sinuoso giù per la gola per quanto sta per venire a sapere. E quando Amora schiude le morbide labbra dando suono al desiderio che le scuote il petto affannato, Loki a stento trattiene il sussulto di giubilo crudele che gli sorge spontaneo dal profondo del cuore. -Desidero semplicemente una cosa... il suo cuore, la sua mente, il suo corpo. Desidero lui.- E in quella semplice e innocente sillaba vi si distilla la più cocente e tormentata delle passioni, fiera e irresistibile, un ardore che il figlio di Laufey ben conosce e che preme di poter nutrire e veder divampare; non vi è bisogno di altre vacue parole, lui sa, lui ha visto. Lui ha guardato nell'abisso dell'anima di quell'impavida creatura che ha scelto di affidarsi al suo ingegno e alle sue arti. Esultando nelle arcane amenità del suo spirito, annuisce, siglando tra loro un contratto non più scindibile. -E così sia, Incantatrice. Ti darò ciò che desideri. Ma sappi, che per prestarmi il soccorso che dici di sapermi fornire, dovrai rinunciare ad altrettanto- Amora riacquisisce rapidamente la sua postura, nascondendo abilmente il suo turbamento dietro un velo di libidine e lussuria nel tornare a svagarsi coi suoi dorati crini. Non prima di aver notato la letizia del Signore degli Inganni. -Sono lieta che il nostro accordo ti diletti, mio signore- E Loki ride, incontrollato, perchè già assapora la fine del regno di Odino e l'eterna rovina della sua discendenza. -Oh, mia cara alleata, la mia gioia... è solo appena cominciata-
Noticine: My happiness... is only just beginning: sapete quelle frasi che fanno la storia? (Loki a Victor von Doom, Thor #602) Amora: è opinione comune ritenerla la più bella delle donne asgardiane. Tra le altre cose, è in grado di ridurre in suo potere ogni uomo lei scelga, anche solo con un bacio