Cercavo dei vecchi raccontini scritti per un gioco di ruolo giusto pochi minuti fa e mi sono imbattuta in un file che credevo fosse uno dei tanti che uso come taccuino.. un nome che era un programma: RENNES.
Non do per scontato che tutti sappiano che cos'è Rennes-le-Chateau, perchè anche io ne so pochissimo in fondo, ma dico solo che è un luogo che cela un mistero che tanti vorrebbero svelare =)
Beh, apro il file e che trovo?
Un vecchio racconto. Non ricordavo di averlo mai scritto.. mio dio che nostalgia!
E poi la mia firma.. tanto diversa da quella di adesso, con l'aggiunta di quel misero (waiting) con le parentesi che mi riportano lucidissimi ricordi di una vecchia sofferenza amorosa..
Un mistero dietro un altro mistero. Nessuno l'ha mai letto per quanto ricordo, è stato dimenticato nella sua cartella sfigata per anni.
Ho dovuto solo correggere un errore di battitura e mettere a posto una frase scritta in latino [impossibile credere che io sia migliorata in quello!].. mi sembra bello così com'è.
Vabbè, il mio stile è diversissimo da quello di ora.. è tranquillo, lineare. Pulito. Adesso scrivo solo schifezze pseudo-gotiche confuse e stupidamente nonsense. Come quello che ho postato
l'altra volta..
Ve ne lascio un pezzettino sotto il Cut, tanto per farvelo sbirciare.
Lo metto sul sito appena gli trovo un titolo decente.. non può chiamarsi Rennes per sempre =)
Merita di essere letto quanto non meritava di essere ignorato. Piccino, povero =*
Appena avrò tempo et voglia però un bel restyle glie lo devo: certe frasi sono troppo elementari =P
18 - Ott - 2001
"Terribilis est locus iste"
Vedeva i suoi capelli lunghi e lisci, la sua carnagione scura che tanto odiava, le sue mani magre e scarne tese verso di lei che la chiamavano.. Tese verso l'obbiettivo della macchina fotografica per quel sito..
Rabbia, solo rabbia.. *entrate nel mio mondo*, *entrate nel mio mondo*!
Parole a dir poco banali e inconcepibili per chi voleva che il suo mondo fosse una nicchia dove nascondersi, un angolino buio dove dimenticare tutto quello che la parola *realtà* poteva significare..
Davvero non lo ricordava così.. Lei solamente pensava a quando trascorrevano intere giornate mano nella mano, quando lui la abbracciava e lei chiudeva gli occhi per sentire meglio il suo calore... la sua freddezza appunto.. quel suo modo di chiuderle il telefono in faccia senza nemmeno aspettare che lei lo salutasse, quell'arroganza che aveva nel pretendere tutto quello che voleva quando lo voleva e come lo voleva.. nell'abitudine di diventare silenzioso e imbronciato come un bambino se non veniva accontentato.. che la portavano all'esasperazione, che la inducevano ai più improbabili mea culpa pur di non doverlo più vedere così, pur di riportare tutte le cose in armonia.. atteggiamenti inconfondibilmente suoi che le restava difficile poterli immaginare su qualcun altro.. una sola parola: Irreale. Era tutto troppo irreale. Emanuele, il Suo Emanuele, non avrebbe mai costruito un sito solo per farsi vedere, farsi conoscere da tutte le ragazzine che navigano per passare il tempo e che gli avrebbero lasciato messaggi dolci e confidenziali..
Non aveva avuto il coraggio di sfogliare il Guestbook..