[RPF] Lead, wood and glass (Zlatan Ibrahimovic)

Nov 02, 2010 20:33

Titolo: Lead, wood and glass
Fandom: RPF Calcio
Personaggi/Pairing: Zlatan Ibrahimovic
Rating: PG13
Conteggio Parole: 315 (OOo) (citazioni dalla canzone escluse)
Prompt: In a lifetime - Clannad 3:15 (video), per la Poker challenge di settenote 
Note: ♥
Disclaimer: Zlatan mi chiama tutti i giorni per parlarmi dei suoi sentimenti. Posto ciò, non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.



~ Lead, wood and glass.

First the thunder.

Zlatan è di piombo.
Avanza come un carrarmato per il campo e bombarda di pallonate la porta per novantacinque minuti, ed è fatto di piombo, tanto che una fucilata non basterebbe a fermarlo: senza neppure abbassare lo sguardo, manda a gambe all’aria qualsiasi difensore gli si pari davanti, di lato o lo assalga da dietro, nella sciocca speranza di riuscire a falciargli via il pallone o perlomeno un polpaccio.
Zlatan è una macchia azzurra e nera di piombo sul prato; schizza orgoglioso i suoi colori dappertutto, correndo come se fosse posseduto dal demonio, e sulla sua scorza dura è scritta solo un’immensa voglia di vincere.

Then the storm.

Zlatan è di legno.
Le sue guance prendono subito fuoco quando la curva lo fischia: lo vedi spalancare quegli occhi che sanno essere di qualsiasi colore e quando è arrabbiato così diventano neri come carbone, lo vedi raddrizzare di scatto quelle spalle che di solito butta giù per non oscurare il sole, lo vedi diventare grandissimo. Lo vedi zittire gli insulti bruciando e poi con quelle stesse spalle strappate ad una quercia lo vedi tornare a correre sull’erba, lo vedi tornare a vincere.
Zlatan è di legno. La sua corteccia annerisce e ricresce sempre uguale, ma dentro ha il segno di ogni inverno che passa.

And as the rain falls, begin again.
As the storm breaks through, heavy in my heart, believe the light in you.

Zlatan è di vetro.
Vuole andarsene da Milano, non sa perché ma vuole, e sente il mondo guardargli attraverso; sente la pelle sottilissima, trasparente sulle ossa. Se cerchi bene, riesci a vedere i pensieri corrergli nelle vene: la sua voglia è ovvia, ovvia ed evidente - talmente ovvia, talmente evidente che lui non capisce come si possa non capire. Non capisce come possa esserci ancora qualcuno che lo guarda stranito, qualcuno che non se l’aspettava. Non capisce.
Zlatan è di vetro, non può nascondere quello che lo riempie.
Zlatan è di vetro, di legno, di piombo. Arrugginisce, brucia, e poi, alla fine, va in pezzi.

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