Titolo: Il quadro è un regalo di Jake
Fandom: Originale (Cow-T 2)
Personaggi/Pairing: Antonio
Rating: R (barely, ok)
Conteggio Parole: 444 (
fidipu)
Avvertimenti: angst pesante, non per stomaci delicati, gen
Prompt: quadro + NSFW @
Cow-T 2, come al solito su
maridichallenge.
Note: Antò... non ti chiedo scusa perché questa mia interpretazione di te è, appunto, solo mia. *lo pettina e lo spedisce a calci in culo verso la felicità*
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.
~ Il quadro è un regalo di Jake.
C’è questo quadro - ma è una cosa stupida.
Il sole sorge talmente lontano, là sul fondo del cielo, che è quasi come se non ci fosse affatto. La luce ci mette una vita, minuto più o minuto meno, a stiracchiarsi lungo il profilo della città, a rotolare sui balconi, a inciampare, giù in strada, tra i cassonetti, ma Antonio, Gesù Cristo, Antonio ieri sera ha bevuto troppo. E stanotte ha dormito troppo poco. E sono due mesi che mangia meno di quanto dovrebbe, e scopa troppo, e ammazza troppo, e non corre abbastanza.
C’è questo quadro. È una cosa stupida.
Il fatto è che la vita fa schifo, sai. Le donne sono tutte puttane, gli amici aspettano solo il momento buono per tradirti, ad Antonio non lo capisce nessuno e la cosa più interessante che può succedergli oggi sarebbe crepare nella vasca da bagno, fritto dalla radio o annegato come un lattante.
Dio.
Il sole insiste a venir su, piano piano, però Antonio non la vuole, la luce. Non vuole che sia ora di alzarsi, ora di uscire di casa, ora di tornare ad ammazzare e scopare e bere e non dormire, non mangiare, non correre. Non vuole che sia ora, non vuole che sia.
Non vuole.
C’è questo quadro. È una cosa stupida, e Antonio non lo vuole.
Antonio vuole soltanto seppellire la testa sotto il cuscino e morire. Si alza. Si alza buttando i piedi per terra, il pavimento è freddo e azzurrato e forse, a quest’ora, anche i piedi di Michelangelo sono freddi e azzurrati. Antonio gli ha piazzato un proiettile in fronte e uno in petto e l’ha guardato cadere oltre il parapetto del ponte, giù dritto nel fiume, perciò probabilmente sì, ora i piedi di Michelangelo sono freddi e azzurrati e gonfi e purulenti.
C’è questo quadro.
È una cosa stupida.
Antonio va a gettarsi sotto la doccia, sotto l’acqua fredda più fredda che può, e si lava col bagnoschiuma più profumato che ha, un cazzotto in pieno setto nasale di mango vaniglia cocco mandarino.
«Uccidimi,» mormora al getto che gli piove forte sulla faccia e sul collo. «Uccidimi,» però la doccia non gli dà retta. È una cosa stupida. C’è questo quadro.
Antonio neanche si prende il disturbo di annodarsi addosso un asciugamano, di cercare un accappatoio. Sgocciola dal bagno alla cucina, schizza acqua sul tavolo, sulla credenza, sulle sedie. C’è dello champagne, sui fornelli - una bottiglia già aperta, piazzata là dove Antonio voleva mettere la macchinetta del caffè.
Alcol. Antonio beve, senza neanche pensare. Lo champagne è caldo e sfiatato ed è probabilmente il sapore della morte, quello. Antonio beve, avido. Non c’è nessuno a fermarlo, non c’è nessuno e basta.
Ci sarebbe il quadro, ma è una cosa stupida.