[Romanzo Criminale (TV)] Ambling madly all over town
Titolo: Ambling madly all over town
Fandom: Romanzo Criminale (la serie)
Personaggi/Pairing: il Nero, Nembo Kid che fa arrendamento, Libano
Rating: R
Conteggio Parole: 365 (fidipu)
Avvertimenti: angst, gen, canon character death, spoiler!
Prompt: Omicidio su commissione @ Cow-T 2, come al solito su maridichallenge.
Note: IDK, quel prompt aveva questa shottina scritta all over. Also, per me un'introspezione del Nero è OOC per se (sorry babe), ma facciamo finta di niente. Mi sono sforzata.
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.
~ Ambling madly all over town.
Non è che c’andate per voglia, ed è importante, questo; che non c’andate per voglia, che, se dipendesse da voi, da te, probabilmente sarebbe diverso. È importante. C’andate perché c’avete un ordine, perché vi c’hanno mandato, perché è quello che fate.
È quello che fai tu, perlomeno, ed è quello che pensi tu - è quello che è importante per te. Nembo Kid non lo sai che pensa, non lo sai se pensa, non lo vuoi sapere. Ti basta la tua, di testa.
Sei fatto abbastanza da pensarci e non pensarci insieme, a cos’è che state andando a fare, a perché è meglio se la visiera del casco la cali giù già da ora, ché non si sa mai. Ci pensi e non ci pensi, perché a pensarci ti si torce lo stomaco, ti viene da vomitare, e non pensarci non si può, è lavoro, non si può.
Nembo, tra le tue cosce, che pure s’è fatto una bella endovena di vodka, prima di andare, comunque è presente a se stesso abbastanza da non accelerare troppo, e tu sei ancora pulito abbastanza da vederla, la strada, da dare importanza a lei più che alla destinazione - sei pulito abbastanza da riuscire a concentrarti. È lavoro.
È solo lavoro.
Poi attacca a piovere, perché figurate se poteva mai non attacca’ a piovere. Viene giù come un avvertimento di Dio, viene giù come a dirti che lui è lì che vi guarda, il Padreterno, e vi giudica anche se tu fai l’intellettuale e non ci vuoi credere; il problema, gli vorresti spiegare, è che non ci sta solo lui a tenervi d’occhio, in mezzo a tutta quell’acqua.
L’unico veramente solo, stanotte, cazzo, è il Libanese.
Tra il temporale, la moto e il casco, neanche senti lo scoppio degli spari. Quando lo vedi andar giù, poi, giù sulle ginocchia e - il dito sul grilletto ti si è gelato, quasi non lo senti, - ancora più giù, indietro contro la macchina e giù, via; ecco, quando il lavoro è fatto e il Libanese l’hai ammazzato capisci che, no, pure la pioggia l’ha mandata zio Carlo, come co’ te e co’ Nembo, come col ferro che t’ha messo in mano, per lavare via il sangue.
Fandom: Romanzo Criminale (la serie)
Personaggi/Pairing: il Nero, Nembo Kid che fa arrendamento, Libano
Rating: R
Conteggio Parole: 365 (fidipu)
Avvertimenti: angst, gen, canon character death, spoiler!
Prompt: Omicidio su commissione @ Cow-T 2, come al solito su maridichallenge.
Note: IDK, quel prompt aveva questa shottina scritta all over. Also, per me un'introspezione del Nero è OOC per se (sorry babe), ma facciamo finta di niente. Mi sono sforzata.
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.
~ Ambling madly all over town.
Non è che c’andate per voglia, ed è importante, questo; che non c’andate per voglia, che, se dipendesse da voi, da te, probabilmente sarebbe diverso. È importante. C’andate perché c’avete un ordine, perché vi c’hanno mandato, perché è quello che fate.
È quello che fai tu, perlomeno, ed è quello che pensi tu - è quello che è importante per te. Nembo Kid non lo sai che pensa, non lo sai se pensa, non lo vuoi sapere. Ti basta la tua, di testa.
Sei fatto abbastanza da pensarci e non pensarci insieme, a cos’è che state andando a fare, a perché è meglio se la visiera del casco la cali giù già da ora, ché non si sa mai. Ci pensi e non ci pensi, perché a pensarci ti si torce lo stomaco, ti viene da vomitare, e non pensarci non si può, è lavoro, non si può.
Nembo, tra le tue cosce, che pure s’è fatto una bella endovena di vodka, prima di andare, comunque è presente a se stesso abbastanza da non accelerare troppo, e tu sei ancora pulito abbastanza da vederla, la strada, da dare importanza a lei più che alla destinazione - sei pulito abbastanza da riuscire a concentrarti. È lavoro.
È solo lavoro.
Poi attacca a piovere, perché figurate se poteva mai non attacca’ a piovere. Viene giù come un avvertimento di Dio, viene giù come a dirti che lui è lì che vi guarda, il Padreterno, e vi giudica anche se tu fai l’intellettuale e non ci vuoi credere; il problema, gli vorresti spiegare, è che non ci sta solo lui a tenervi d’occhio, in mezzo a tutta quell’acqua.
L’unico veramente solo, stanotte, cazzo, è il Libanese.
Tra il temporale, la moto e il casco, neanche senti lo scoppio degli spari. Quando lo vedi andar giù, poi, giù sulle ginocchia e - il dito sul grilletto ti si è gelato, quasi non lo senti, - ancora più giù, indietro contro la macchina e giù, via; ecco, quando il lavoro è fatto e il Libanese l’hai ammazzato capisci che, no, pure la pioggia l’ha mandata zio Carlo, come co’ te e co’ Nembo, come col ferro che t’ha messo in mano, per lavare via il sangue.