Titolo: Sang culé, cor català
Autrice:
waferkya Fandom: RPS L.A. Lakers (Lakersdom?), RPS Regal FC Barcelona Basket (Blaugranadom!)
Personaggi: Pau Gasol, Juan Carlos Navarro, nominée vari altri
Pairing: Gasol/Navarro (Gasolvarro! ♥)
Rating: PG14
Conteggio parole: 200 + 200 + 200 (OpenOffice)
Timeline: Le prime due drabble sono ambientate sul
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Le RPF sono, a mio avviso, tra le più difficili da trattare in assoluto. Basarsi su un libro, su un film o su un fumetto è un conto: le emozioni, i caratteri, i pensieri e le inclinazioni di ogni personaggio sono generalmente chiare o comunque intuibili, create appositamente per il lettore e quindi a suo completo servizio. La difficoltà delle RPF sta proprio nel non avere a disposizione alcuna informazione completamente attendibile, nulla di davvero sicuro; sta nell'autore e quindi nella singola persona - non in una serie di fumetti o in una saga di libri, troppo facile - interpretare ogni mossa, ogni sfumatura di ciò che si vede, tentando di andare oltre i fatti. Certo, ci sono giornali e ci sono programmi televisivi, ma niente riesce a dare una precisa idea di come quel tal personaggio famoso sia nella realtà; ed è precisamente qui che interviene l'autore con la sua fantasia, spesso più reale di tanti gossip spacciati per veri.
“Sang culé, cor català” è una storia che piace e basta, lascia davvero una bella sensazione nonostante il tema trattato non sia dei più gioiosi: Pau Gasol è un personaggio pubblico sufficientemente in voga da poter essere riconosciuto senza eseguire troppe indagini, ed è ben caratterizzato sin dall'inizio, ma la parte trattata con superbia è quella riguardante la squadra in sé in quanto tale. Perché l'autrice ci parla di una squadra che se ne frega di vedere il proprio compagno andarsene, almeno sul momento, troppo presa dai festeggiamenti e da un abbraccio collettivo che fa sorridere persino il lettore, che intenerisce subito. Sono belle sensazioni, queste, che vanno oltre la supposizione di quanto sia vero o meno, l'accaduto. La dolcezza - se così si può definire - di Juan Carlos è altrettanto piacevole, quando chiede sommessamente a Pau se l'ha già detto, agli altri, che se ne va. Dopo dieci anni rimangono ricordi soffocanti e una mancanza profonda, a livelli da ricovero, e una canzoncina da canticchiare sottovoce mentre Kobe segna tra il delirio dell'intero palazzetto.
L'unica penalizzazione è forse la brevità complessiva: infatti, anche se dà alla storia un'incisività più che apprezzabile, lascia un po' l'impressione di aver letto troppo poco - e, almeno in questo caso, la sensazione è più negativa che positiva. Nel complesso, comunque, una bella fanfiction che vale la pena leggere anche se non si apprezza particolarmente il fandom.
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