C’è un periodo molto preciso dell’adolescenza, che varia da persona a persona, naturalmente - perché nessuno è uguale a un altro neanche a cercare con la lente d’ingrandimento fra tutti e sette i miliardi e passa di persone che vivono su questo pianeta in questo momento - in cui non è importante quanti anni tu abbia o cosa tu faccia nella tua
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È incredibile trovare un racconto ragionevolmente lungo - almeno per i miei standard - con una prima persona che non solo è perfetta e mai noiosa, ma ti convince del fatto che sarebbe stato impossibile raccontarla da un punto di vista diverso da Alen, per cui provo la simpatia congenita del suo essere giovane, moderatamente strafottente per proteggersi dal resto del mondo, e forse soltanto perché è mosso dalle tue dita.
Deki... io sono più attaccato a Dejan, perché ha avuto una carriera tale da impedirmi di non appassionarmi al suo gioco - e alle sue punizioni - al suo modo di fare, dentro e fuori dal campo, e a una naturalezza che è un po' parte del suo carattere e un po' la maniera di porsi anche quando non sa come farlo. Ed è una naturalezza che c'è tutta, che ritrovo intatta qui e che è ancora più appassionante, perché calata in una vicenda "normale" in cui può emergere insieme alle azioni di Alen, impacciate tanto quanto i suoi pensieri.
Ho parlato di "normalità", poco fa, e non a caso: è una normalità deliziosamente credibile, che si concretizza in un salvataggio in extremis da una situazione (per il guscio esterno di Alen, almeno) ragionevolmente imbarazzante per il trasporto a un'altra situazione che in teoria dovrebbe essere imbarazzante - ma anche no: in fondo, chi tra i calciatori sarà così asociale da non avere dei rapporti sociali fuori dal campo? se nascono amicizie in qualsivoglia contesto di lavoro, perché dovrebbe essere considerato anormale una pizza a casa di un proprio compagno di squadra? - ma che invece fa stare "bene" Alen, perché Dejan è davvero una persona su cui nessuno, tra amici, compagni e avversari di tante squadre, ha mai insinuato malignità, e ce lo vedo tranquillamente a tirar fuori dal diluvio il mezzo compatriota come se fosse la cosa più normale del mondo.
Allo stesso tempo, però, è una normalità tutta speciale, perché si avvicinano con una dolcezza naturale che tiene conto della paura di Alen: paura di scoprirsi "diverso", paura di veder distrutta la sua corazza inattaccabile con un contatto fugace di labbra, paura di essere deluso e illuso da Dejan, paura di quello che sta per succedere anche quando sta succedendo e paura di un dolore che resta chiuso, bloccato, e si stempera in una situazione che, in verità, non gli fa più paura.
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E poi il finale \O/ il finale che mi ha spiazzato tanto quanto ha spiazzato Alen, perché... be', perché XD so quanto tieni a uno dei tuoi mille miliardi di OTP e so che non avresti mai rinunciato a lanciare una frecciata in tal senso, ma è stata così inaspettata e bella che mi ha strappato l'ultimo AW di soddisfazione. Ultimo di una lunga serie, perché per quante troiate tu possa dire nel tentativo di farti mandare a quel paese una vicenda che va a tratteggiare e sfiorare tanti particolari diversi, tutti apparentemente inutili e invece tutti importantissimi per lasciarti ammirato, non poteva riuscire così bene se non ci fosse stato del talento alla base: talento che non è solo capacità di scrivere - bene abbastanza da farti dimenticare di avere un sacco di cose da fare in RL, bene abbastanza da ignorare richiami insistenti e consistenti, così bene da farti odiare l'utilizzo della parola "abbastanza" che sembra un "sì però" che non ho intenzione neppure di pensare - ma capacità di coinvolgere, di avvolgere, di far trattenere il respiro per poi lasciarlo andare tutto in una volta alla fine di un passaggio appassionante.
In due righe? Il talento di prendere per un orecchio il lettore, presentargli davanti agli occhi cotanta meraviglia e costringerlo ad ammettere: "sì, avevi ragione tu, però ora lasciami perché voglio rileggerla di nuovo tutta subito AW". Tra le tue risatine, perché veder disonorata la dignità di un lettore non ha prezzo - e per tutto il resto c'è José sbraitante, fuori e dentro la storia.
(Questo commento vi è stato offerto dall'associazione ADSSP (Anche Def Sa Scrivere Papiri) e sponsorizzato da Criticoni d'Autunno. Spam autorizzato: regalate una recensione e otterrete monetine virtuali per il vostro conto Critieuro.)
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(I serbi approvano!)
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