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nike158 March 1 2014, 22:14:57 UTC
Il giovane Bomer lo stava fissando con un occhio spalancato, l’altro era nascosto dalla lente appannata, e ora si stava leccando le labbra. “Okay, forse tu hai bevuto abbastanza.”

Where there is desire
There is gonna be a flame
Where there is a flame
Someone’s bound to get burned

Tim allungò le mani e gli sollevò gli occhiali sulla fronte. Gli piaceva l’aria vagamente intellettuale che gli conferivano - di recente aveva pensato che in un universo alternativo, sarebbe potuto essere il suo sexy segretario - ma preferiva riuscire a guardarlo bene negli occhi. “No, non sono ancora così ubriaco. Il tuo obiettivo, invece, era di ubriacarci e approfittarti di me?”
Ridacchiò e quando Matt rispose con un “NO!” di un’ottava più acuto del solito scoppiò a ridere di gusto. Il ragazzo portò le mani a riprendersi gli occhiali per sistemarli di nuovo sul naso, e disse: “Quando sono ubriaco parlo troppo con il mio accento.”
Il più grande li sollevò al di sopra della sua presa, glieli tolse prima di posarli accanto alle birre e tornò a guardarlo. Baciarlo, poco prima, non era stato spiacevole ma non era stato nemmeno diverso dai baci che aveva dato a Arye Gross durante le riprese di Big Eden e dato che oramai aveva fatto 30, poteva benissimo accertarsi di quella cosa e fare 31.
Certo, Matt non si era allontanato, ma non aveva fatto nemmeno niente per ricambiare il bacio e ora lo stava fissando perplesso. Aveva esagerando? Avrebbe dovuto dire qualcosa, ma cosa? “Posso baciarti di nuovo?”, si sentiva stupido solo a pensarlo.
“Tim?”
Incrociò i suoi occhi azzurri e li notò velati da altro oltre l’insicurezza. Paura? Gli posò una mano sul braccio, un gesto a cui erano entrambi abituati non voleva spaventarlo di più, forse aveva davvero esagerato. “Scusami.”
“No.”
Non sapeva chi fosse stato il primo a muoversi, ma quello che ricordava subito dopo era la mano di Matt dietro il collo e la sua lingua conto la propria, il sapore della birra, lo stesso di quella che Peter beveva durante le scene (e sarebbe stato difficile, poi, scindere le due cose).
Era stato strano, ma non poteva dire di non aver apprezzato le attenzioni che gli erano state rivolte e nel corso degli anni aveva avuto la riprova che era l’unica tentazione a cui non riusciva a resistere.

But just because it burns
Doesn’t mean you’re gonna die
You’ve gotta get up and try try try

Era stato fortunato, doppiamente fortunato. Il suo matrimonio non era proprio come quello di Peter e Elizabeth, ma dopo averne parlato a lungo Liz aveva capito, o quanto meno accettato la situazione non propriamente tradizionale e canonica. Non amava di meno sua moglie per quello, e lei doveva saperlo. Non era nemmeno come se Matt fosse il suo amante, molte volte era più un non infilarsi da soli sotto le coperte; non sempre facevano l’amore, spesso restavano solo a coccolarsi in attesa del sonno - non che ci mettesse molto con le loro giornate intense, ma era bello addormentarsi e svegliarsi accanto a qualcuno a cui vuoi bene.
Le loro famiglie non avevano nulla da temere, nessun colpo di testa folle, li amavano troppo per poter permettere al sentimento che li legava di distruggere quello che avevano costruito con tanta fatica nel corso di decenni, e si sarebbero assicurati che non avessero mai nulla da temere. Ne avevano parlato molte volte, lui e Matt, ed erano sempre stati molto fermi su questo, anche se non si risparmiavano le dimostrazioni d’affetto avanti e dietro le telecamere.
Sapevano che le cose potevano diventare più complicate con la fine della serie e, anche se per ora non c’era ancora una decisione ufficiale, il mancato rinnovo era altrettanto insidioso - aveva passato cinque anni vedendolo quasi ogni giorno per sei mesi l’anno, difficile ora abituarsi di nuovo alla sua mancanza. In ogni caso, erano adulti, patentati, non vivevano troppo lontano e i loro figli andavano ancora a scuola assieme, occasione di rivedersi non sarebbero mancate.

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