[Fic] The Bitter End // I Can't See It In Your Eyes
Titolo: The Bitter End
Autore: el_defe
Personaggi: Steven Gerrard, Xabi Alonso
Beta: //
Rating: 14+
Warning: angst, vago slash
Word count: 260 (FDP)
A/N: #SummerDef, proposito personale di postare molti arretrati a piccole dosi. Questa risale all'avvento 2011 (prompt: "Day 8: Qualcosa di triste.").
Disclaimer: Questa fanfiction non è a scopo di lucro, non vuole offendere o essere lesiva nei confronti delle persone reali descritte, né pretende di dare un ritratto veritiero di eventi o personalità.
Intro: Di decisioni prese, anche se amare e spiacevoli.
The Bitter End
«Vai già via?»
Annuisce piano, con un gesto abbastanza accentuato perché sia visibile anche restando di spalle, non fidandosi della propria voce per rispondere direttamente a quella domanda né del proprio autocontrollo per farlo guardando Stevie negli occhi. È vero, avrebbe tutto il tempo di attendere qualche giorno - i dettagli sui bonus, la firma, la richiesta del transfer - ma agire diversamente lo farebbe sentire un ipocrita. E un bastardo. E ha già abbastanza sensi di colpa per ciò che ha scelto di fare.
Alla fine, nessuno dei due dice più nulla: Xabi raccoglie tutto quello che c'è nel suo armadietto con un'efficienza non da lui, il disordine che diventa sempre meno diffuso a mano a mano che vengono di nuovo fuori le pareti brunite e il fondo foderato e il respiro di Stevie che si fa sempre meno udibile mentre la borsa che li separa si gonfia fino al suo limite massimo; il sibilo della cerniera che scorre per chiuderla nasconde un sospiro piccolissimo trattenuto per tutto quel tempo, o quantomeno dovrebbe farlo. Crede davvero, Stevie, che non conosca ogni parola soffiata nei suoi respiri, che non sappia il significato di ogni suo fiato anche senza vedere la sua espressione sofferente, dei tratti tesi sotto le dita in quella che sarà l'ultima carezza per qualche settimana, della piega delle labbra che trema nel tentativo di restare diritta e rilassata sopra i denti digrignati?
«Ci sentiamo presto» mormora nel suo abbraccio, soltanto per sentirsi stretto più forte. Xabi non può evitare di sentirsi in colpa anche per ciò che non ha fatto.
FINE
Titolo: I Can't See It In Your Eyes
Autore: el_defe
Personaggi: Giampaolo Pazzini, Riccardo Montolivo
Beta: //
Rating: 14+
Warning: (pre)slash, fluff
Word count: 312 (FDP)
A/N: #SummerDef, proposito personale di postare molti arretrati a piccole dosi. Questa risale all'avvento 2011 (prompt: "Day 14: Qualcosa di azzurro.").
Disclaimer: Questa fanfiction non è a scopo di lucro, non vuole offendere o essere lesiva nei confronti delle persone reali descritte, né pretende di dare un ritratto veritiero di eventi o personalità.
Intro: Di maglie azzurre, occhi ancora più azzurri e guance che più che azzurre sono decisamente rosate.
I Can't See It In Your Eyes
«Che intenzioni hai?»
«Anche io sono molto contento di vederti.»
Per quanto possa scrutare nei suoi occhi, Giampaolo non riesce a cogliervi assolutamente nulla di più di quanto già non conosca di lui: un'enormità di informazioni, questo è vero, ma gli sfugge l'unica che gli interessi al momento. È una novità, tutto sommato, perché sarà scritto nel suo DNA o qualcosa del genere, ma quella sfumatura di azzurro così innaturale non è mai stata in grado di nascondergli nulla; non a lungo, perlomeno. È un colore che non è cambiato per niente rispetto all'ultima volta... e, del resto, come avrebbe potuto, se non lo ha fatto per anni? Sono solo sei settimane, che non si vedono. Sei settimane e due giorni. Sei settimane, due giorni, quattro ore e una buona dose di patetismo, perché dopo otto anni ancora è lì a contare i minuti come uno proprio cotto, ma cotto tanto.
Riccardo continua a fissarlo di azzurro, mantenendo al contempo un sorrisetto dolce e anche un po' presuntuoso che non ha intenzione di farsi strappare via un segreto così facilmente, non nel giro di due battute. «Be', non si salutano più gli amici?» aggiunge, le mani che abbandonano le tasche della giacca per abbracciarlo e il sorriso che si arriccia ancora una volta di più mentre gli lascia un bacio in un punto che solo da un'occhiata molto, molto distratta dall'esterno può anche passare per la guancia, tutto sommato. Giampaolo ci casca in pieno - come uno cotto, ma cotto tanto - e si ricorda che voleva chiedergli del perché stia conducendo questo gioco cretino e pericoloso con la Fiorentina soltanto quando è di nuovo in ritiro con l'Inter, la settimana successiva, e si rende conto che son passati già due giorni e cinque ore e mezza da quando ha sentito l'ultima volta il calore dei fianchi di Riccardo sotto i calli delle sue mani.
FINE
Autore: el_defe
Personaggi: Steven Gerrard, Xabi Alonso
Beta: //
Rating: 14+
Warning: angst, vago slash
Word count: 260 (FDP)
A/N: #SummerDef, proposito personale di postare molti arretrati a piccole dosi. Questa risale all'avvento 2011 (prompt: "Day 8: Qualcosa di triste.").
Disclaimer: Questa fanfiction non è a scopo di lucro, non vuole offendere o essere lesiva nei confronti delle persone reali descritte, né pretende di dare un ritratto veritiero di eventi o personalità.
Intro: Di decisioni prese, anche se amare e spiacevoli.
The Bitter End
«Vai già via?»
Annuisce piano, con un gesto abbastanza accentuato perché sia visibile anche restando di spalle, non fidandosi della propria voce per rispondere direttamente a quella domanda né del proprio autocontrollo per farlo guardando Stevie negli occhi. È vero, avrebbe tutto il tempo di attendere qualche giorno - i dettagli sui bonus, la firma, la richiesta del transfer - ma agire diversamente lo farebbe sentire un ipocrita. E un bastardo. E ha già abbastanza sensi di colpa per ciò che ha scelto di fare.
Alla fine, nessuno dei due dice più nulla: Xabi raccoglie tutto quello che c'è nel suo armadietto con un'efficienza non da lui, il disordine che diventa sempre meno diffuso a mano a mano che vengono di nuovo fuori le pareti brunite e il fondo foderato e il respiro di Stevie che si fa sempre meno udibile mentre la borsa che li separa si gonfia fino al suo limite massimo; il sibilo della cerniera che scorre per chiuderla nasconde un sospiro piccolissimo trattenuto per tutto quel tempo, o quantomeno dovrebbe farlo. Crede davvero, Stevie, che non conosca ogni parola soffiata nei suoi respiri, che non sappia il significato di ogni suo fiato anche senza vedere la sua espressione sofferente, dei tratti tesi sotto le dita in quella che sarà l'ultima carezza per qualche settimana, della piega delle labbra che trema nel tentativo di restare diritta e rilassata sopra i denti digrignati?
«Ci sentiamo presto» mormora nel suo abbraccio, soltanto per sentirsi stretto più forte. Xabi non può evitare di sentirsi in colpa anche per ciò che non ha fatto.
FINE
Titolo: I Can't See It In Your Eyes
Autore: el_defe
Personaggi: Giampaolo Pazzini, Riccardo Montolivo
Beta: //
Rating: 14+
Warning: (pre)slash, fluff
Word count: 312 (FDP)
A/N: #SummerDef, proposito personale di postare molti arretrati a piccole dosi. Questa risale all'avvento 2011 (prompt: "Day 14: Qualcosa di azzurro.").
Disclaimer: Questa fanfiction non è a scopo di lucro, non vuole offendere o essere lesiva nei confronti delle persone reali descritte, né pretende di dare un ritratto veritiero di eventi o personalità.
Intro: Di maglie azzurre, occhi ancora più azzurri e guance che più che azzurre sono decisamente rosate.
I Can't See It In Your Eyes
«Che intenzioni hai?»
«Anche io sono molto contento di vederti.»
Per quanto possa scrutare nei suoi occhi, Giampaolo non riesce a cogliervi assolutamente nulla di più di quanto già non conosca di lui: un'enormità di informazioni, questo è vero, ma gli sfugge l'unica che gli interessi al momento. È una novità, tutto sommato, perché sarà scritto nel suo DNA o qualcosa del genere, ma quella sfumatura di azzurro così innaturale non è mai stata in grado di nascondergli nulla; non a lungo, perlomeno. È un colore che non è cambiato per niente rispetto all'ultima volta... e, del resto, come avrebbe potuto, se non lo ha fatto per anni? Sono solo sei settimane, che non si vedono. Sei settimane e due giorni. Sei settimane, due giorni, quattro ore e una buona dose di patetismo, perché dopo otto anni ancora è lì a contare i minuti come uno proprio cotto, ma cotto tanto.
Riccardo continua a fissarlo di azzurro, mantenendo al contempo un sorrisetto dolce e anche un po' presuntuoso che non ha intenzione di farsi strappare via un segreto così facilmente, non nel giro di due battute. «Be', non si salutano più gli amici?» aggiunge, le mani che abbandonano le tasche della giacca per abbracciarlo e il sorriso che si arriccia ancora una volta di più mentre gli lascia un bacio in un punto che solo da un'occhiata molto, molto distratta dall'esterno può anche passare per la guancia, tutto sommato. Giampaolo ci casca in pieno - come uno cotto, ma cotto tanto - e si ricorda che voleva chiedergli del perché stia conducendo questo gioco cretino e pericoloso con la Fiorentina soltanto quando è di nuovo in ritiro con l'Inter, la settimana successiva, e si rende conto che son passati già due giorni e cinque ore e mezza da quando ha sentito l'ultima volta il calore dei fianchi di Riccardo sotto i calli delle sue mani.
FINE