Titolo: La gelosia ti fa male, lo so... o forse no.
Autrice:
vltearsofbloodBeta: Nessuno U_U
Personaggi/Pairing: Zlato <3 (Ibra\Pato)
Rating: Nc17
Avvertenze: Oneshot, slash.
Conteggio parole: 1224 secondo Word xD
Disclaimer: Ibra e Pato non sono miei, (e menomale per loro xD) ed è tutto nella mia testa! (mmm, forse no :D) Ah, non mi pagano.
Il Milan aveva conquistato il suo diciottesimo Scudetto pareggiando con la Roma all’Olimpico. La squadra aveva festeggiato tutta la notte e l’allenamento del giorno dopo era stato cancellato. Erano ancora tutti un po’ stanchi e euforici per allenarsi. Erano le quattro del pomeriggio e Alex se ne stava comodamente stirato a dormire sul suo letto, nella sua stanza, il cellulare acceso che vibrava abbandonato nel comodino accanto a lui. Fu quando sentì qualcuno suonare e bussare incessantemente alla porta che dovette svegliarsi e alzarsi per andare ad aprire.
<< Chi è? >> chiese con la voce ancora impastata dal sonno.
<< Sono l’uomo nero >> rispose una voce nasale dall’altra parte. Alex rise e aprì la porta pensando che fosse Rob che voleva fargli uno scherzo camuffando la voce, ma rimase sorpreso di trovarsi Zlatan in tutto il suo splendore con una bottiglia di champagne in una mano e due bicchieri di plastica nell’altra.
<< C-ciao >> balbettò Alex per la sorpresa.
<< Che ci fai qui? >> chiese poi facendo segno a Zlatan di entrare. Lo svedese entrò e si sedette sul letto sfatto alzando lo sguardo sul brasiliano che gli si era messo davanti e aveva chiuso la porta.
<< Siamo campioni, non vuoi festeggiare insieme? >> chiese Zlatan come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
<< Potevamo festeggiare insieme anche ieri sera, ma tu hai pensato bene di stare con tutti gli altri tranne che con me! >> fu la risposta acida del brasiliano. Il tono di voce leggermente alto. Lo svedese strizzò gli occhi e gli lanciò un occhiataccia.
<< Credevo che volessi stare con la biondina visto il bacio che gli hai dato in mezzo al campo… >> rispose sorridendo amaramente.
<< Sei geloso allora?... >> la domanda di Alex in realtà suonava più come una constatazione. Le sue labbra erano leggermente piegate in un sorrisino che faceva capire che questa gelosia gli faceva molto più che piacere. Zlatan fissò Alex dritto negli occhi dandogli conferma con lo sguardo di quella sua insinuazione.
<< E poi era un bacetto sulla guancia, niente di più >> affermò Alex, il sorriso che si allargava per la soddisfazione.
<< Mmm… ok >> il mugolio di Zlatan fu accompagnato da un sorriso malizioso e dalla sua mano che andò a sfiorare le labbra del brasiliano. Alex spostò quella mano e si sedette accanto allo svedese. Aveva una voglia matta di baciarlo, ma di dargliela vinta così facilmente non se ne parlava.
<< Come sei riuscito a fregare questa bottiglia? >> chiese ridendo.
<< Ho i miei metodi >> rispose Zlatan sospirando. La testa china a osservare il pavimento bianco. Ammettere di essere geloso non era certo il suo proposito principale. Alex si accorse di averlo fatto rattristire, così gli scombinò i capelli e lasciò lì la mano. Zlatan si girò a guardarlo e gli occhi non potettero fare a meno di posarsi sulle sue labbra leggermente socchiuse. Lo sguardo indagatore si spostò sul collo, Alex deglutì. Lo svedese lo baciò dolcemente sulle labbra. Non aveva fretta, voleva fare l’amore con lui, ma l’irruenza dell’altra volta avevano fatto posto a una dolcezza che quasi lo faceva sembrare tenero. Alex dischiuse le labbra e le due lingue si salutarono, la sua mano che teneva sui capelli di Zlatan rimase lì, mentre l’altra andò a posarsi sul petto dello svedese. Le mani di Zlatan invece accarezzavano le guance del brasiliano. Tutti i buoni propositi dello svedese di fare con calma questa volta morirono quando Alex lo buttò sul letto e gli si appiccicò sopra ansimandogli direttamente in bocca. Le mani dello svedese cominciarono ad accarezzare la pelle del brasiliano da sotto la maglietta che indossava . Alex ansimava, le mani che ansiose andarono a sbottonare i jeans dello svedese.
<< Come mai tanta foga, eh? >> chiese Zlatan mentre ancora gli accarezzava la schiena.
<< La tua gelosia mi fa eccitare, e anche tu campione… >> pronunciò l’ultima parola con tono di voce più soave e per non dare diritto di replico allo svedese lo baciò con foga, le mani che si insinuavano curiose e maliziose dentro i boxer. Zlatan gemette, gli sfilò la maglietta che andò a fare compagnia alle scarpe di Alex sotto al letto o in altro posto qualsiasi della stanza. Alex aveva accettato completamente quello che provava per Zlatan, e quando la sera prima avevano vinto lo scudetto e lo svedese l’aveva quasi ignorato durante i festeggiamenti la voglia di sentirselo dentro aumentava. Gli piaceva molto che fosse geloso di Barbara, e questa gelosia aumentava al limite del possibile il desiderio che già aveva. Anche Zlatan capì che la calma e la dolcezza ormai erano andate, così si spogliò velocemente e poi fece lo stesso con Alex che sorrise soddisfatto. Erano rimasti entrambi in boxer, con le erezioni che cominciavano a farsi presenti. Alex smise di baciarlo sulla bocca e passò al collo, poi al petto e si fermò appena sotto l’ombelico. Zlatan lo guardava stranito, la voglia che gli stava dimostrando Alex gli era nuova. Ma non gli dispiacque affatto quando il brasiliano gli sfilò anche i boxer e prese la sua erezione in bocca. Il gemito strozzato che gli uscì dalla gola eccitò lo stesso Alex che continuava a succhiare così bene come se lo facesse da una vita. Zlatan posò le mani sui riccioli disordinati di Alex e inarcò la schiena gemendo con il cuore in gola. Pensò che se vincere lo Scudetto gli faceva quest’effetto l’anno prossimo non vincere la Champions non sarebbe stato un così grande dispiacere per lui. Quando Alex decise che il gelato che stava mangiando avesse bisogno di un bel cono dal quale essere riempito si staccò dall’erezione di Zlatan e lo baciò. Lo svedese, finalmente anche lui impaziente, tolse al brasiliano anche i boxer e cercò l’apertura fra le sue natiche. Quando la trovò lo penetrò direttamente e iniziò subito a spingere. Alex gemeva sia per il dolore che per il piacere, ma quando Zlatan gli morse un punto del collo particolarmente sensibile e poi lo leccò come in una tortura infinita il dolore diventò l’ultima cosa a cui pensare. Le spinte erano profonde, le mani di Alex artigliarono i capelli di Zlatan che spingeva, mordeva, baciava, leccava la pelle del collo del brasiliano. I gemiti di piacere di Alex che diventavano sempre più forti diedero il colpo di grazia allo svedese che venne mordendo con più forza il collo di Alex che dopo poco bagnò il ventre del compagno venendo anche lui con un gemito roco. Zlatan abbracciò Alex dimostrando almeno in questo una dolcezza infinita e poi cominciò a torturare i riccioli di Alex che ancora ansimante lo guardava sorridendo. Furono distratti dal cellulare di Alex che vibrava. La mano di Zlatan fu più veloce e quando vide chi stava chiamando rise passando il telefono ad Alex che capendo di chi si trattasse stacco la chiamata e spense il cellulare. Zlatan lo guardò stupefatto.
<< Non rispondi alla bella biondina? >> chiese sarcastico.
<< No, qui con me ho un bel ragazzone di quasi due metri con i capelli più belli che abbia mai toccato e preferisco lui >> disse rubando un bacio veloce a Zlatan che sorrise con gli occhi lucidi e si strinse Alex ancora più vicino capendo che la gelosia non sempre rovina i rapporti. Anzi.