The Hitchwriter's Guide to the Galaxy (ovvero, Guida alla scrittura plausibile)

Jun 07, 2011 19:05


Cogliendo l'occasione di un commento che ho lasciato a una storia di questa community di recente (andato perduto insieme alla storia causa revisione, motivazione di cui sono moderatamente lieto), ho ravanato nei meandri dei CD dei backup che ho fatto prima del trasloco di due anni orsono, ritrovando un mini-saggio che stavo scrivendo ai tempi ma che, nonostante tutto, penso possa risultare ancora piuttosto utile. Prego soprattutto i nuovi arrivi della community, gli autori non espertissimi o che si cimentano nella scrittura da poco tempo e quelli abbastanza giovani di darci un'occhiata.
Attenzione: Il post è inadatto quantomeno ai men che sedicenni e fa uso di citazioni sconvenienti, quindi fai clic a tuo rischio e pericolo - tanto più che non ho mai creduto al lock per gli adolescenti infoiati, più ne metto e più tenteranno di aggirarlo. Se non ti piace, non leggere. XD

A. Della libertà di scrivere, ma soprattutto della libertà di leggere (o non leggere).
Partiamo dal punto spinoso. Credo nella libertà di espressione, ma credo anche nella necessità di non offendere l'altrui sensibilità: ho scritto storie con underage, storie con incesti e storie con sesso non consensuale, ma non mi sono mai sognato di postarle ove ciò non era permesso *_*. Se una comunità (non intesa nel senso di LJ, ma come "gruppo di utenti gestito dispoticamente da chi paga, in denaro e/o in tempo, per portarlo avanti") ha nel proprio statuto che queste cose non si possono postare, non si aggira il divieto e le si posta ugualmente.
(Il che riconduce alla diversificazione. Se il popolo vi ama/apprezza/tollera, forse prima o poi vorrà leggere le vostre peggiori porcate anche se sono seppellite in archivi personali dimenticati dall'umanità e dai tafani. Avete presente la parabola del pesce e dell'esca al formaggio, vero?)
Se pubblicate rispettando le regole del sito che vi ospita, nessuno avrà mai da ridire sull'opinabilità di certe cose: esistono delle magnifiche diciture chiamate warning - Out of Character, BDSM, Tematiche sconvenienti, Sesso a uno/due/tre/quattro/undici/centotrenta, Stupro, Sesso non consensuale, Incesto... insomma, leggete le regole e/o siate molto dettagliati, l'utente vi ringrazierà se potrà evitare storie che non rispecchiano il suo gusto (ciò non vale soltanto per il pØrn: per esempio, a me danno molto fastidio le storie che irridono la religione, anche/soprattutto se comiche - ma semplicemente, non le apro *_*;;).

B. Laddove la parola chiave è 'coerenza'.
A meno che non siate dei piccoli premi Strega (e in tal caso il perché ci omaggiate di tanto fulgore letterario è incomprensibile) o dei piccoli premi Strega incompresi dal mondo letterario (... lol), o - caso più frequente - abbiate effettivamente un certo talento, che però avete affinato in anni di pratica, sappiate che avete bisogno, novantanove volte su cento, di un beta-reader. Non è un'opzione: il beta-reader non è quello che corregge accenti e apostrofi, il beta-reader è quello che dice dov'è che la storia non va e dove ha bisogno di aggiunte, limature, cancellazioni. Il beta-reader propone, non si impone e non si oppone, e soprattutto il beta-reader non è l'amica di MSN o di chat o di blog - anzi, più è sconosciuto e meglio è, perché non deve avere remore di dirti "questo pezzo non mi piace". (Casi particolari sono sempre possibili, ma lì entra in gioco una questione di fiducia che non sto qui a spiegarvi. E comunque entrano in gioco anche beta-reader che sono lettori, ma soprattutto scrittori di livello superiore.)
Ricordatevi soprattutto di cosa state scrivendo: se state scrivendo di due adolescenti italiani al quinto liceo nel 2011, i vostri personaggi dovrebbero pensare, agire e parlare come diciottenni al giorno d'oggi, quindi niente gergo da ghetto berlinese né tantomeno auliche metafore da poeta trecentesco. Se state scrivendo di calciatori, cantanti, maghi ultracentenari o senatoresse, che ragionino e si comportino da calciatori, cantanti, maghi ultracentenari e senatoresse. Soprattutto, se siete delle ragazze e state scrivendo slash, non immedesimatevi in uno dei due personaggi perché si vede subito, e l'unico vostro risultato sarebbe quello di farvi ridere dietro da tutte le persone che leggeranno e non commenteranno in loco per compassione, disprezzo o semplice pigrizia. Per andare sul sicuro, provate a immaginarvi le battute dei vostri protagonisti, pronunciate da loro, e riflettete se vi sembra plausibile che escano quelle parole dalle loro bocche.

C. Del perché il porno non è un'opinione e non dovrebbe mai comparire nelle altrui friend-list.
Passiamo a qualcosa di più consistente. I porno gay non sono un riferimento utile per un/una slasher, allo stesso modo dei porno etero per un/una fanwriter di scene erotiche het e dei porno lesbo per un/una femslasher, se volete mostrare scene vagamente realistiche. Sapete perché? Perché, appunto, sono porno. Il vostro obiettivo, al massimo, può essere quello di scrivere racconti erotici. No, sebbene in entrambi i casi si trombi non sono la stessa cosa *_*.
La pornografia (scrittoria come cinematografica) non si distingue dall'assenza di una qualsivoglia trama, o di parvenze della stessa (tutti i film porno si dotano di una cornice in cui incastrare le avventure sessuali dei protagonisti), bensì dal suo continuo insistere sull'atto sessuale, sui suoi dettagli anatomici, sulle descrizioni copiose.
Traduzione: locuzioni di gusto discutibile (dove "discutibile" sta, appunto, per "su cui si dovrebbe discutere in quanto non comune a tutti") come "arrivò all'orgasmo ricoprendo i suoi seni di caldi schizzi" (citazione reinterpretata a memoria e niente affatto pedissequa) possono essere usate, ma dovrebbero essere adeguatamente calate in un contesto credibile, non in fanfiction dove è già difficile associare una caratterizzazione scadente ai nomi assegnati dal fanwriter in questione. La verità è che in un racconto erotico, o che si definisce tale, l'atto sessuale c'è e può essere anche descritto con una certa dovizia di particolari, ma è sempre presente un corollario di altri fattori che, a differenza della pornografia, non sono né assenti né un semplice diversivo: i sentimenti, la narrazione più verbosa e meno incentrata su genitali e simili, una trama non limitata a una semplice cornice, l'assenza o la relegazione a tratti marginali delle rappresentazioni puramente anatomiche. Non necessariamente compaiono tutte queste cose insieme in ogni racconto erotico, sia chiaro, ma la maggioranza certamente sì.

D. Della nobilitazione del PWP in quanto portatore sano del gene-fanfiction.
A differenza delle credenze mitologiche di cui si fanno portatori autori anche storici del fandom, il PWP non è un genere da demonizzare né tantomeno è vagamente assimilabile alla pornografia. PWP è l'acronimo di 'Plot? What Plot?', ovvero 'Trama? Quale trama?': ciò non significa che la storia in questione sia una semplice scena di sesso narrata con dovizia di particolari (tanto più che esistono, e non sono infrequenti, PWP dove l'atto viene sublimato in tensione sessuale irrisolta - UST), perché questa, per i lettori (e gli autori) meno esperti, è ancora la definizione di porno. Scrivere una PWP, soprattutto, non significa prendere due personaggi esteticamente appaganti e metterli sullo stesso letto/lavatrice/lavastoviglie/piscina/pavimento/tavolo/elastico da bungee jumping per far fare loro le cosacce.
Un racconto PWP è uno snippet più o meno variabile in lunghezza in cui la tensione sessuale più o meno irrisolta è innanzitutto contestualizzata: se si tratta di una fanfiction o di una rpf, è necessaria innanzitutto una caratterizzazione vivida e plausibile dei personaggi, che anzi deve essere ancora più curata che in una storia normale in cui c'è spazio per la maturazione, il cambiamento e l'approfondimento della stessa; nel caso di un'originale, la ricerca di un'ambientazione, dei piccoli particolari, della caratterizzazione dei protagonisti può e deve essere anche superiore, dato lo scarso coinvolgimento del lettore che fa fatica ad appassionarsi a vicende completamente nuove nello spazio brevissimo di una manciata di parole.
È vero, la PWP può mostrare particolari meno velati e più espliciti se rapportata a una fanfiction di stampo erotico, ma assolutamente non deve essere costretta a far ciò. Confondere la PWP con la pornografia, ancora, è un errore madornale (e purtroppo diffuso, soprattutto tra gli autori che non si accostano al genere), perché significa sopprimere e svilire un genere in cui è possibile esaltare la bravura di un autore a raccontare vicende, personaggi, situazioni e rapporti in tempistiche che devono fare i conti con una preponderanza materiale di scene "calde".
In sintesi: narrativa erotica e PWP hanno in comune l'accostamento tra il lavoro narrativo/introspettivo dell'autore e le scene di natura sessuale, mentre si differenziano per il rapporto tra le due componenti, con il genere erotico che preferisce giocare su un maggior lavoro di sentimenti, caratterizzazioni e rapporti a scapito della lunghezza e della quantità di sesso, e le PWP che invece hanno come limite imposto la prevalenza di quest'ultimo ma che non disdegnano (e anzi incoraggiano) approfondire le sfaccettature dei protagonisti. Di nuovo, la pornografia è un'altra cosa e nulla ha a che spartire con la narrativa amatoriale.

E. Della necessità di avere le idee chiare quando ci si addentra nelle selve oscure.
Documentarsi non significa provare tutte le possibili combinazioni del Kamasutra o chiedere ad amici compiacenti di far sesso davanti a voi. Dieci anni fa Internet non era questa manna dal cielo che è adesso, e se prima si vagolava alla ricerca di informazioni impossibili da chiedere a genitori e amici (per pura o semplice vergogna, ovviamente), adesso, protetti dall'anonimato, è anche troppo semplice reperire ciò che si sta cercando. Nonostante ciò, ci sono cose che sarebbe molto utile sapere prima di mettere su carta le proprie idee:
- Sull'imene: non è una barriera spessa venti centimetri, non ricresce, ci sono casi clinici in cui può essere difficile romperlo ma non sono la consuetudine, non è la Grande Muraglia Cinese né tantomeno uno dei bastioni di Palmanova, una donna vergine non perde cinque litri di sangue quando fa sesso per la prima volta (a meno che non sia stata accoltellata nel mentre, ma ciò esula dai nostri scopi, vero?).
- Sull'ano: non necessariamente si deve giocare a un, due, tre, stella con le dita (leggasi: un dito, due dita, tre dita, penetrazione), dipende dall'eccitazione, dall'allenamento e dall'esperienza (e dal buon uso del lubrificante); non ha l'imene e se ci sono sanguinamenti sono senz'altro dovuti a lacerazioni più o meno gravi (e si va all'ospedale, gente!); non è il pozzo nero senza fondo di cui si favoleggia.
- Sullo stupro: lo stupro è una fantasia erotica molto forte (specie nelle ragazze); non per questo un personaggio deve implorare al maniaco sessuale di turno di stuprarlo. I violentatori non avvisano dello stupro imminente né chiedono l'autorizzazione. Fisicamente, qualora non ci fosse un blocco psicologico, il corpo umano è naturalmente portato a provare piacere a causa della stimolazione sessuale (anche durante lo stupro, sì) - ciò non significa che la cosa avvenga naturalmente (sono casi RARI) e assolutamente non è una cosa che piaccia, sia chiaro. Quindi far dire a un personaggio "amore, violentami ti prego" o "sì, amore, adesso prendo e ti violento" è un'immensa CAZ-ZA-TA.
- Sul sesso orale: non è bello dare due minuti di sesso orale alla donna come contentino per poi dedicarsi al sesso selvaggio per intere ore; neanche la gola è il pozzo nero senza fondo di cui si favoleggia, e la pratica del deep throating richiede una flessibilità dei muscoli e in generale del corpo che non è da tutti.
- Sulle durate: non è fisicamente possibile (neanche a sedici anni e con gli ormoni di traverso, no) che un uomo venga due o tre volte nel giro di dieci-venti minuti, e se l'erezione vi regge tre ore di fila avete problemi di vasodilatazione GRAVI. Punto.
- Sul sesso in generale: in certe occasioni, può essere utile esulare dalla penetrazione semplice di orifizi generici da parte di attrezzature generiche. Ci sono molti modi per dare e ricevere piacere. Non si muore di piacere, a meno di infarti in persone predisposte o pratiche violente che non voglio neanche immaginare, e certo non per due bacetti e una mezza pomiciata.
- Sui termini: anche nella narrativa erotica più soft, usare termini ed espressioni inutilmente barocche come "scrigni stillanti del suo piacere", "turgido fiore d'oriente", "apertura tutta da violare", "porta del paradiso eterno" (tutte definizioni ESISTENTI in altrui racconti) ha il solo effetto di rendere la scena ridicola - il che, se non era l'obiettivo principale della storia, non è una bella cosa. Allo stesso modo, il dirty talking va usato con moderazione e soltanto se la situazione lo richiede davvero, e considerando i personaggi coinvolti nell'atto, e utilizzare aggettivi e frasi troppo esplicite può rendere la lettura disgustosa: difficilmente qualcuno vorrà sapere quando e quanto gocciola il fallo del protagonista, o su quali punti si va a posizionare l'abile lingua dell'amante. La continua descrizione dei genitali non è né eccitante né appagante, è solo ridicola.
- Su altre pratiche sessuali: a meno che la storia non preveda diversamente (e non siamo più nell'erotismo, in tal caso), il bondage, il sadomasochismo, la dominazione, la sottomissione, sono tutte pratiche che richiedono che i partecipanti siano consenzienti. Il dub-con può essere senz'altro un'opzione praticabile in determinate narrazioni, ma non è affatto la regola. Se fate ricoprire di cioccolata o di panna o di altri alimenti il corpo del vostro personaggio (foodplay), ricordatevi che 1) ci sono delle inevitabili conseguenze (il miele non è mai desiderabile in zona-peluria, tanto per dirne una), e 2) come per altre pratiche sessuali "non tradizionali" che presumibilmente non avete mai sperimentato, non dovreste spingervi troppo oltre perché il rischio di cadere nel ridicolo è più alto che in altre occasioni.
- Varie ed eventuali: la zona intorno ai capezzoli si chiama areola (A-R-E-O-L-A) e non è mai stata santificata al punto da potersi definire aureola; il punto G non è un interruttore on-off né tantomeno fonte di orgasmi gratis manco fosse una fonte miracolosa; se lo fate fare col preservativo ai vostri cari personaggi è sempre meglio, non tanto per le gravidanze ma per le malattie sessualmente trasmissibili (queste due cose hanno in comune solo l'indesiderabilità, esatto). Nessuna quantità di fluidi sessuali arriva a essere vagamente rilevante al punto da essere raccolta in bottiglie, catini, cisterne o fiumi canadesi, e il laghetto è un'esagerazione dovuta all'esistenza degli hentai. (Per tacere dello tsunami.)

F. Del ritorno alle basi.
Nonostante tutto, questa guida non è stata scritta con lo scopo di "smontare" chicchessia o di "impedire il corretto sviluppo della fantasia". Si può scrivere di quasi tutto, purché lo si faccia bene. E con questo avverbio non intendo certo "scrivere in italiano corretto, con gli apostrofi e le doppie al punto giusto", perché questo non distingue lo scrittore bravo dallo scrittore incapace, bensì distingue lo scribacchino dall'analfabeta. Se sapete che su qui e su qua l'accento non va e siete a conoscenza di un minimo di consecutio temporum, mi state solo assicurando che presumibilmente conoscete i fondamenti della lingua italiana, e quindi avete il requisito MINIMO per PROVARE a scrivere.
Come si può provare a scrivere in maniera, se non eccelsa, sicuramente accettabile? La ricetta è sempre la stessa: leggere. Leggere tantissimo, non le prime tre o quattro storie che ti fanno pensare "UAU, voglio provarci pure io", "quanto sòffighi questi personaggi insieme *SBAV*", oppure "a me X e Y insieme non piacciono, X sta molto meglio con Z", e non perché devi costruirti un universo di caratterizzazioni, vicende, relazioni a partire da quelle altrui (anzi, c'è a chi può dare fastidio), bensì per capire cosa, nell'universo mondo del fandom, può essere inteso come "plausibile" a livello sintattico, narrativo e non solo, e cosa no. Cercate di non sembrare scrittori spuntati da un portale temporale aperto sull'Arno manzoniano (e quindi arcaici, noiosi e anche un po' pelosetti), né tantomeno focolarini della NIU GENERESCION che non sanno parlare senza mettere tre k e due x in ogni periodo. Esiste la via di mezzo ed è la più bella di tutte, perché permette tanta di quella flessibilità da permettere ad autori distinti di parlare della stessa cosa in modi completamente diversi.
Se siete spinti dalle ragioni giuste, prima o poi l'altrui commento - e per commento, ovviamente, intendo non due righe che dicano soltanto "SBAAAAAAAAAAAAAAAV" in maniera più o meno parafrasata - arriverà, e vi dirà dove state andando bene e dove invece c'è bisogno di mettere una pezza più o meno velocemente.

G. Dell'importanza delle storie per tutti i palati.
Soprattutto, non scrivete sempre zozzate. Le zozzate non vi garantiscono i lettori, le storie belle sì. Tante persone vorrebbero trovare vostre opere a rating basso e bassissimo prima di leggere delle contorsioni sessuali dei vostri personaggi.

Una conclusione: si scrive perché si ha voglia di dire qualcosa e di condividerlo con altri che hanno la stessa passione. Non lo si fa per moda, né tantomeno per emulazione. Se, peggio, il vostro scopo era/è quello di mettere su carta le vostre fantasie erotiche, la preghiera è una soltanto: postatele nel vostro blog e non costringete altri ad esserne partecipi. Grazie.

LICENZA: Post liberamente condivisibile sui social network e riproducibile, in tutto o in parte, su qualsivoglia LiveJournal (personale o community), previa aggiunta obbligatoria di un link a questo post. È richiesto un permesso per utilizzi diversi da quello specificato.

EDIT! Per acculturarvi maggiormente, trovate anche Come scrivere p0rn senza scrivere vaccate di galadwen85 e il Decalogo Deontologico Del Buon Ficwriter di lisachanoando.

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