Fic: Chiudo gli occhi e ti vorrei (non nei sogni ma così come sei)
Titolo: Chiudo gli occhi e ti vorrei (non nei sogni ma così come sei)
Autore: el_defe
Fandom: RPF Calcio
Personaggi: Pep Guardiola/Bojan Krkić
Rating: 18+
Warning: slash, fanservice, self
Conteggio Parole: 549 (FDP)
Note: Non ce ne sono. XD A parte i credits per il titolo, sempre siano lodati i Matia Bazar.
Prompt: Solitudine @ bingo_italia. (Non è come sembra. O forse sì?)
Disclaimer: Nulla è accaduto e comunque sia non ci guadagnerei niente e non avrei pretese di realismo neppure se fosse tutto vero.
Intro: Una domenica libera spesa in una gita fuori porta.
Chiudo gli occhi e ti vorrei (non nei sogni ma così come sei)
«Chi sono?»
Pep sorride istintivamente al tono un po’ infantile di quella voce, poggiando le sue mani su quelle che gli coprono gli occhi e assecondando il fremito che scocca in entrambi al momento del contatto della sua pelle con quella di Bojan. «Non ne ho proprio idea» risponde, e una di quelle mani si allontana dai suoi occhi per dargli un buffetto sulla guancia.
«Chi vuoi che sia, demente» borbotta Bojan, allontanandosi quel tanto che basta da permettere a Pep di girarsi verso di lui e fargli silenziosamente e maliziosamente notare che, mentre lui è invecchiato abbastanza da assecondare il proprio pudore in ogni circostanza e infilarsi un paio di pantaloni appena alzato dal letto, anche soltanto per affacciarsi alla finestra e bearsi della distesa infinita di verde appena fuori Sol i Aire, lui può permettersi di premersi contro di lui così come si è risvegliato, nudo e con in testa una cosa soltanto. «Non hai voglia?» mormora deluso, gettandogli le braccia al collo e mordicchiandogli il lobo dell’orecchio.
«Sì» sospira Pep, chinandosi appena su di lui e chiudendo gli occhi per concentrarsi sui movimenti languidi di Bojan - la lingua che passa all’attaccatura dell’orecchio, e poi al collo, lì dove i primi peli della barba cominciano già a rispuntare; il bacino che si struscia contro la stoffa dei suoi pantaloni con una lentezza disarmante, ripercorrendo ogni tratto del suo corpo nascosto da essa; la sua erezione palpitante che incontra il sesso di Pep, flaccido e per nulla stimolato all’idea di possederlo per l’ennesima volta - prima di desistere. «Ho voglia di colazione.»
«Ce la facciamo portare qui» insiste ancora Bojan, frustrato, ma è costretto a lasciarlo andare un momento dopo e allora mette un broncio così plateale da farlo scoppiare a ridere.
«Dai, Bojanito» lo rassicura, abbracciandolo a sua volta e strofinando forte le mani sulla sua schiena. «Ieri sera mi hai steso, è anche normale se non mi va di fare sesso...» resta in sospeso, allungando una mano abbastanza per restituirgli il buffetto di poco prima, ma sul sedere, «... per la quarta volta da ieri sera.»
«È che non era mai capitato di dormire insieme» si lamenta Bojan, affondando il viso contro la spalla di Pep. «Mi sembra di perdere qualcosa, se-»
«L’unica cosa che perderai, se non ti sbrighi, sarà la colazione. E sarebbe un peccato perché la signora, qui, fa delle brioche strepitose.» Pep cerca con gli occhi la felpa che indossava la sera prima quando è arrivato - gettata appallottolata nell’angolo in cui giace quella di Bojan - e, con uno sbuffo, indossa la prima maglia che trova nel borsone. «Ti aspetto giù.»
Bojan guarda la porta chiudersi davanti al mezzo sorriso di Pep e lascia andare un sospiro: raccoglie la sua felpa, anziché la propria, e se la mette prima ancora di cercare un paio di slip - uno abbastanza robusto da tenerlo a posto senza esplodere, perché l’odore di Pep in quella maglia è così forte che riesce da solo a mandarlo fuori di testa.
Si masturba così in fretta da sentire le dita vagamente intorpidite quando viene un paio di minuti dopo, schiacciato contro le lenzuola del letto, il viso sprofondato nella maglia non sua che è risalita fino a scoprirgli la schiena. E solo allora, arrossendo, nota lo scatto della porta che si è chiusa davvero.
FINE
Autore: el_defe
Fandom: RPF Calcio
Personaggi: Pep Guardiola/Bojan Krkić
Rating: 18+
Warning: slash, fanservice, self
Conteggio Parole: 549 (FDP)
Note: Non ce ne sono. XD A parte i credits per il titolo, sempre siano lodati i Matia Bazar.
Prompt: Solitudine @ bingo_italia. (Non è come sembra. O forse sì?)
Disclaimer: Nulla è accaduto e comunque sia non ci guadagnerei niente e non avrei pretese di realismo neppure se fosse tutto vero.
Intro: Una domenica libera spesa in una gita fuori porta.
Chiudo gli occhi e ti vorrei (non nei sogni ma così come sei)
«Chi sono?»
Pep sorride istintivamente al tono un po’ infantile di quella voce, poggiando le sue mani su quelle che gli coprono gli occhi e assecondando il fremito che scocca in entrambi al momento del contatto della sua pelle con quella di Bojan. «Non ne ho proprio idea» risponde, e una di quelle mani si allontana dai suoi occhi per dargli un buffetto sulla guancia.
«Chi vuoi che sia, demente» borbotta Bojan, allontanandosi quel tanto che basta da permettere a Pep di girarsi verso di lui e fargli silenziosamente e maliziosamente notare che, mentre lui è invecchiato abbastanza da assecondare il proprio pudore in ogni circostanza e infilarsi un paio di pantaloni appena alzato dal letto, anche soltanto per affacciarsi alla finestra e bearsi della distesa infinita di verde appena fuori Sol i Aire, lui può permettersi di premersi contro di lui così come si è risvegliato, nudo e con in testa una cosa soltanto. «Non hai voglia?» mormora deluso, gettandogli le braccia al collo e mordicchiandogli il lobo dell’orecchio.
«Sì» sospira Pep, chinandosi appena su di lui e chiudendo gli occhi per concentrarsi sui movimenti languidi di Bojan - la lingua che passa all’attaccatura dell’orecchio, e poi al collo, lì dove i primi peli della barba cominciano già a rispuntare; il bacino che si struscia contro la stoffa dei suoi pantaloni con una lentezza disarmante, ripercorrendo ogni tratto del suo corpo nascosto da essa; la sua erezione palpitante che incontra il sesso di Pep, flaccido e per nulla stimolato all’idea di possederlo per l’ennesima volta - prima di desistere. «Ho voglia di colazione.»
«Ce la facciamo portare qui» insiste ancora Bojan, frustrato, ma è costretto a lasciarlo andare un momento dopo e allora mette un broncio così plateale da farlo scoppiare a ridere.
«Dai, Bojanito» lo rassicura, abbracciandolo a sua volta e strofinando forte le mani sulla sua schiena. «Ieri sera mi hai steso, è anche normale se non mi va di fare sesso...» resta in sospeso, allungando una mano abbastanza per restituirgli il buffetto di poco prima, ma sul sedere, «... per la quarta volta da ieri sera.»
«È che non era mai capitato di dormire insieme» si lamenta Bojan, affondando il viso contro la spalla di Pep. «Mi sembra di perdere qualcosa, se-»
«L’unica cosa che perderai, se non ti sbrighi, sarà la colazione. E sarebbe un peccato perché la signora, qui, fa delle brioche strepitose.» Pep cerca con gli occhi la felpa che indossava la sera prima quando è arrivato - gettata appallottolata nell’angolo in cui giace quella di Bojan - e, con uno sbuffo, indossa la prima maglia che trova nel borsone. «Ti aspetto giù.»
Bojan guarda la porta chiudersi davanti al mezzo sorriso di Pep e lascia andare un sospiro: raccoglie la sua felpa, anziché la propria, e se la mette prima ancora di cercare un paio di slip - uno abbastanza robusto da tenerlo a posto senza esplodere, perché l’odore di Pep in quella maglia è così forte che riesce da solo a mandarlo fuori di testa.
Si masturba così in fretta da sentire le dita vagamente intorpidite quando viene un paio di minuti dopo, schiacciato contro le lenzuola del letto, il viso sprofondato nella maglia non sua che è risalita fino a scoprirgli la schiena. E solo allora, arrossendo, nota lo scatto della porta che si è chiusa davvero.
FINE