Fic: Solo tu, Luca

Oct 06, 2010 03:30

Titolo: Solo tu, Luca
Autore: yuppu 
Beta: Nessuno /O\
Fandom: RPF Bayern Monaco di qualche anno fa
Personaggi/Pairing: Franck Ribéry, Luca Toni
Rating: NC-17
Wordcount: 1265 (fiumidiparole )
Warning: Slash, sesso non propriamente descrittivo, ommioddio Ribéry che scopa.
Disclaimer: Non li conosco personalmente, non mi appartengono, non ci guadagno niente e non intendo insinuare che nulla di tutto ciò sia mai accaduto, nemmeno per sbaglio \O/
Note: In questa fic ci sono molto, molti, molti dialettalismi (perché Luca è circa delle mie parti e non avete un'idea di quanto facile venga pensare in dialetto), diversi errori grammaticali voluti (a me mi, a te ti e altre cosette del genere. Roba piccola. E che so essere sbagliata, non preoccupatevi /O\) e un cervello che fa kerplunk. Ciò detto, spero di non avervi spaventato troppo. Auf geht's! \O/
Bi ti wi, se volete lamentarvi di questa cosa, andate da lisachanoando , è stata lei a dirmi che DOVEVO postare qui \O/


Non era previsto che succedesse tutto questo.
Non era previsto né prevedibile e solo tu, cretino d'un italiano, potevi mandargli un messaggio mentre tornavi a casa per chiedergli di bere qualcosa da te.
E lui ti ha anche detto di sì.
E tu allora hai deciso che o la va o la spacca.
E per una volta dimentichi che hai la fidanzata e che Franck è sposato e ha due figlie.
Ma poi ti agiti e fai su e giù per casa come un deficiente finché non arriva.
E quando suona alla porta, a te ti prende un momento di panico esistenziale. Sei un po' un cretinetti, eh, Luca?
E allora ti siedi sul divano di fianco a lui, con il bicchiere in mano, e lo fissi.
Guardi come si rigiri il proprio bicchiere tra le mani, noti lo sprazzo di tensione e disagio sul suo viso, il modo curioso in cui la pelle sia perennemente tesa per la cicatrice.
Ricordi il giorno in cui ne parlò in spogliatoio, come passò le dita sulla pelle più scura.
Le sue dita.
Ricordi le sue dita.
E le fissi, finché non lo vedi stendere le labbra in un sorrisetto storto.
"Oh, was ist los, Lucà?"
E lì sei capitolato.
Il tuo cervello ha fatto 'kerplunk' e tu ti sei spinto a baciarlo, di getto, a cercare di infilargli la lingua in bocca e sentirlo un po' tuo per un secondo solo.
Poi rinsavisci, ti stacchi e lo guardi con due occhi che potrebbero caderti di fuori per quanto li hai sgranati.
Lui stupito e tu invece stupido.
Rimani immobile, con gli occhi sbarrati e la bocca a culo di gallina, a fissare Franck che fissa te come se non ti avesse mai visto prima.
E decidi che allora vaffanculo, il guaio l'hai fatto e devi starci dietro, adesso.
E lo baci di nuovo, più convinto, più cattivo.
E a sorpresa ti ritrovi con la sua lingua in bocca invece di fare il contrario.
Che strana cosa il mondo, che quando sei convinto di aver trovato la visione perfetta e completa delle cose, si scaravolta tutto e sei di nuovo a non capirci un cazzo.
Ma non devi capire niente, in fondo.
Ti sta baciando, sa il cielo perché - e sa il cielo perché l'hai fatto tu per primo - e non ti importa altro se non di averlo attaccato, che sia sopra, sotto o per traverso, non ha importanza.
E nel tuo capire un cazzo generale, caro Luca, ti ritrovi nella tua camera, sul tuo letto.
Steso a pancia in su senza capire che diamine sia successo e come voltarti ora, come una tartaruga capovolta.
Franck esita, mentre ti guarda negli occhi.
Poi si decide, si toglie la maglia e ti fissa, in attesa di una tua reazione, qualunque reazione.
E tu ci metti tre secondi cronometrati a scantarti e aggrovigliarti nella tua maglietta come un cretino.
Senti uno sbuffo divertito, prima che ti tiri fuori dalla tua stessa maglia e ti guardi con un mezzo sorriso.
"Was ist los, Lucà?" Chiede di nuovo e tu parti di nuovo di testa e lo baci, lo baci finché non ne puoi più, finché non ti fanno male le labbra e la lingua e tutto quello che c'è intorno.
E solo adesso hai una lucida visione di cosa dovrebbe succedere adesso.
E senza pensarci due volte gli apri i pantaloni e te lo attiri contro, per sapere cosa voglia dire stare pelle a pelle per qualcosa che non sia un abbraccio post-partita o da gol.
Un secondo, due al massimo, e le mani di Franck sono ovunque sul tuo corpo, sulla schiena, sulla pancia, sopra e dentro i pantaloni.
Non capisci più nemmeno cosa stia succedendo, ma non importa.
Ricomincia ad importarti quando ti toglie pantaloni e mutande con una spinta tale da ribaltarti, quasi, e ti ritrovi ad essere l'unico dei due completamente nudo ed a sua completa disposizione.
E sì che ti sembra che i tuoi ormoni abbiano cominciato a lampeggiare tutti insieme come lucine di Natale, sì che sei stato tu a cominciare tutto.
Ma nel tuo culo non ci era entrato niente fino ad oggi e solo ora ti lasci un po' prendere dal panico.
"Franck..." Balbetti appena, con i polpacci contro le sue spalle.
E il francesino - come i galletti che avevano dalle tue parti quando eri un bimbo, con grinta da vendere, francese e basso - ti guarda in faccia e ride.
Dice qualcosa in francese che in questo momento proprio non capisci, ma sembra che ti stia prendendo in giro.
E tu metti il muso come un bambino.
"Oh, ve', poca confidenza, eh." Gli dici, facendolo ridere forte.
E tu metti il muso di nuovo.
E invece lui ti bacia e tu ti arrendi e ti sbudini, e se non avessi le tue ossa adesso saresti un blob alla sua totale mercé.
Invece sei un vertebrato con il cervello ridotto a un aspic di frutta.
Che non è poi tanto meglio, a ben vedere.
Anzi, è molto peggio. Molto molto peggio.
Perché così sei sotto il suo totale controllo e la cosa ti sta benissimo così.
Non hai una visione chiara delle cose, adesso - come se prima invece sì, eh - sai solo che lo senti lavorare e ravanare in prossimità del tuo culo e sei solo poco poco preoccupato che faccia male.
E piacerti proprio tanto fin dall'inizio no, ma almeno dopo un po' non fa nemmeno più male.
Poi hai un momento di lucidità e lo vedi.
Vedi che si abbassa i pantaloni, vedi quello che c'era dentro i pantaloni e che a minuti - a secondi - sarà dentro di te e un po' ti viene male.
"Piano, eh." Ti raccomandi, artigliando le lenzuola come un brutto lavoro.
Pare che questo tuo atavico terrore del suo pisello sia immensamente divertente per Franck, guarda come se la ride mentre annuisce - per me non ha mica capito che gli hai detto di fare piano.
E invece ha capito, perché spinge piano, poi piano piano, poi piano pianissimo e anche se tu un po' boccheggi e un po' stringi i denti, devi riconoscere che non fa così male.
Pensavi peggio. Ma peggio di brutto.
Solo che quando si muove quasi ti soffochi e d'istinto stringi il culo.
Perché è ovvio che quando una cosa ce l'hai dentro il culo, per facilitarne l'espulsione devi stringere con tutte le tue forze.
Sei un genio, Luca, dovrebbero inventare una nuova categoria di premio Nobel solo per darlo a te.
E darti una cattedra alla Sapienza: Prenderlo in culo in maniera indolore 101.
Franck ad ogni modo si è fermato e aspetta che la smetti di stritolarglielo.
Tu respiri profondamente, e ti rilassi finalmente un po'.
Lui ti fissa ed aspetta uno, due, tre secondi prima di riprendere a muoversi.
Piano. Piano tanto.
E pianotanto comincia a piacerti.
Tanto. Tanto troppo.
E finisci per ansimare come se avessi appena finito la maratona di New York. Con un peso legato al collo.
Non che Franck sia da meno, eh.
Lo vedi, sopra di te, a guardarti e fare rumori strani con te.
Che un po' ti consola, un po' ti conforta e soprattutto ti eccita.
Solo tu, Luca.
All'improvviso sgrani gli occhi, ti inarchi con un gatto, con un verso che non ti è scappato neanche in quella che avevi ricordato come la scopata della tua vita.
Che classifica questa come la nuova scopata della tua vita.
Anche se per Franck ci vuole ancora un po' e quando lo senti venire rabbrividisci di vago ribrezzo.
"Cristo..." Ti lamenti, facendo una smorfia.
E lui ti guarda negli occhi, ansimando, e ride, prima di dirti qualcosa di incomprensibile in francese.
"Sì, sì, va bene..." Borbotti, prima che lo tiri fuori e si sdrai sul letto di fianco a te.
"Sei un selvaggio, te, altro che no..." Lo rimproveri, facendolo ridere ancora.
"Ma va a cagaré." Ti risponde, con quel suo accenno ridicolo.
"Dormi, ve'..." Gli dici, prima di chiudere gli occhi.
Solo tu, Luca, veramente.

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