Titolo: And we kissed as though nothing could fall
Autrice:
waferkya Fandom: Liverpool FC RPF
Personaggi: Stevie Gerrard/Xabi Alonso (8/14!)
Rating: PG14
Conteggio Parole: 517 (W)
Timeline: Istanbul 2005
Prompt: Tra l'amore e l'amicizia c'è la distanza di un bacio @
dietrolequinte ; Isola Pinguino (fluff) @
fanfic_italia [
HMS] [
raccoglipunti]
Note: Never dies ._.
; Il titolo è da Heroes, di David Bowie.
Disclaimer: Non mi appartiene nulla; è tutta fantasia; nessuno mi paga un centesimo.
~ I commenti sono l'amore. I lurker sono il male.
~ And we kissed
as though nothing could fall.
È qui, proprio accanto a te. E avete vinto.
È qui, proprio accanto a te, accaldato e felice come sei felice e accaldato tu. E avete vinto. Avete vinto e l'unica cosa cui riesci a pensare è la sua mano sulla tua spalla, il suo corpo premuto sul tuo, la sua voce che ti sembra più forte e più chiara e più vicina persino di quella dello stadio. Avete vinto la partita più bella della storia e tu, capitano, continui a ripeterti che Xabi è qui, proprio accanto a te - e che vuoi baciarlo, Dio, vuoi baciarlo, Dio, perché non lo stai baciando?
E poi avete vinto, Xabi è proprio accanto a te e tu lo stai baciando.
Dura poco più di un attimo - il tempo che lui ti guardi terrorizzato e poi si tranquillizzi e allunghi il collo verso di te in risposta e poi il bacio è finito, e state di nuovo urlando perché avete vinto e che meraviglia, ma è l'attimo più bello e intenso e vuoi soltanto baciarlo di nuovo. Xabi ti preme il naso sulla guancia e tu vuoi soltanto baciarlo di nuovo. La sua mano sulla tua spalla ti stritola e fa quasi male, lo senti respirare e ridere e vuoi soltanto baciarlo di nuovo.
È qui, proprio accanto a te. E avete vinto. E l'hai baciato. E pensi a quando tra un'ora, due ore, tre ore, esausti e vincitori crollerete su un letto qualsiasi - il tuo, il suo, forse su un divano o i sedili di un aereo, - e vi guarderete e saprai con certezza che starà pensando al modo in cui l'hai baciato, spavaldo e coglione e di fronte al mondo. L'hai baciato. Cinque anni passati a fingere che non ci fosse nulla, nulla, nulla più che il piacere di stare e giocare insieme, e poi ti basta vincere una Champions ed essere troppo fottutamente ubriaco di gioia per poterti preoccupare di nasconderti ancora.
E l'hai baciato.
E ancor più che l'abbraccio di Carra e le lacrime e You'll Never Walk Alone c'è la sensazione della bocca di Xabi, gonfia e spaventata e timida contro la tua, che poi è la sensazione di aver vinto tutto, che poi è l'orgoglio di essere Steven Gerrard.
Ti cerca di nuovo negli spogliatoi. Senti il suo sguardo addosso come se bruciasse, ti volti e Xabi è lì che ti guarda da sotto in su, le guance rosse - di birra, di gioia, di imbarazzo tutto insieme ed è bellissimo, - le labbra curve in un sorriso timido, le mani che a un certo punto le solleva per invitarti ad abbracciarlo.
E non ci pensi che sei mezzo nudo, che ci sono le telecamere, che stanno già tutti ridendo e asciugandosi lacrime immaginarie, chiedendo le partecipazioni di matrimonio; non ci pensi e lo abbracci, te lo stritoli contro, perché è Xabi e lo ami - lo ami così tanto da baciarlo in mezzo al campo, Cristo, lo ami sul serio, - e non c'è niente nel mondo che ti sembri più giusto, ora, e nient'altro che, ora, vorresti fare.