Titolo: Istruzioni
Autore:
el_defeBeta:
lisachanoandoFandom: RPF - Inter FC
Personaggi/Pairing: Mario Balotelli/Davide Santon (Santonelli!), accenni a Mario Balotelli/Marko Arnautović (Arnatelli T_T) e a Alen Stevanovic/Marko Arnautović (Stevautović? °°)
Rating: VM18
Warning: slash, PWP, accenni a linguaggio e colpi di scena da telenovela di quart'ordine
Word count: 1.240 (Word).
Note:
Terzo P0rn Fest @
fanfic_italia: RPF Calcio (Inter FC), Davide Santon/Mario Balotelli, gelosia.
Disclaimer: È tutta finzione dagli apostrofi alle virgolette e comunque non mi pagano per scrivere né pagano voi per leggermi \O/
Istruzioni
La mano si stringe caldissima sulla stoffa intorno alla sua erezione, spingendola, accarezzandola così come farebbe quella più sottile e fredda di Davide; Mario cerca di seguire il ritmo che probabilmente gli imporrebbe lui, quella cadenza lentissima che frustra la sua voglia di spingersi letteralmente contro le sue dita chiuse e incurvate e scoparsele, se solo fosse possibile, e immagina le sue labbra schiudersi pianissimo e soffiare sulle proprie prima di baciarlo con quell’esitazione che lo sorprende e lo scuote con forza, sempre a metà tra il giusto e lo sbagliato, prima di abbandonarlo senza una risposta.
Mario lascia che le dita corrano al di sotto dell’elastico dei boxer, abbandonando ogni proposito di toccarsi con calma - lo vuole, cazzo, perché deve rendere tutto così fottutamente difficile ogni volta? - e lasciando che la mano scivoli così velocemente su di lui da mozzargli il respiro in un ansito esile e quasi inudibile; non gli importa di quale disastro si ritroverà tra le dita e oltre tra qualche minuto, non gli importa dell’aria calda dei termosifoni che guizza sulla pelle ancora più calda, non gli importa altro che scalciar via le coperte e toccarsi di più, reclinando il capo e schiacciandolo forte contro il cuscino mentre il piacere lo scuote in un Davide impigliato nella gola e ricacciato in fretta giù, prima di cominciare lentamente ad arrendersi all’orgasmo… o almeno ad arrendersi all’intenzione di arrivarci, prima che il respiro di Davide si faccia abbastanza rumoroso da poter essere distinto in mezzo ai mille rumori di quella casa - e non era poi così evidente, anche se lo sguardo un po’ duro e un po’ impaurito di Davide non dice neanche che probabilmente avrà trattenuto il respiro per quasi tutto il tempo in cui se n’è stato lì a guardarlo masturbarsi. E dev’essere stato parecchio.
«Passata?» gli chiede un po’ bruscamente, tirando su i boxer che aveva abbassato insieme ai pantaloni del pigiama e ignorando sia l’erezione che pulsa sotto la stoffa e non chiede altro che quei due o tre colpi che le darebbero sollievo, sia l’imbarazzo quasi nullo di Davide, che inclina la testa di lato e non risponde. «Allora non c’è motivo di spiarmi mentre mi faccio una sega, Davide. Va’ a dormire.»
«Non ti stavo spiando» puntualizza imbronciato, stringendosi nelle spalle e abbassando appena il capo di fronte al sopracciglio inarcato di Mario. «Be’, è vero. La porta era aperta e tu metti sempre tutto in mostra.»
«Dà, non metto sempre tutto in mostra. E per la centesima volta, non voglio farmi Marko.»
«L’hai baciato.»
«Bacio anche Carla o Barbara e non ti ha mai dato fastidio. O forse è perché le baci anche tu?»
Davide tace, cercando una risposta sensata che non sia “sono geloso marcio” - anche perché non solo è l’unica cosa vera ma anche l’unica che sanno già entrambi - e così Mario si perde a guardare l’eccitazione di Davide che sporge colpevole al di sotto dei pantaloni morbidi, prepotente tanto quanto la propria e, Dio, averlo sotto le sue mani soltanto per masturbarlo potrebbe essere davvero l’unica cosa più soddisfacente che masturbarsi, in questo momento.
«Quello è il mio pigiama, comunque» aggiunge Mario in un sorrisetto che vuole essere conciliante, trascinandosi al contempo verso l’altro lato del letto e battendo con la mano perché Davide lo raggiunga.
«Mi sembrava strano» borbotta Davide, senza muoversi dall’arcata della porta. «Non ho trovato altro di là, scusa.»
«Dade.»
«Hai baciato Marko» ripete, aggrappandosi a una vaga convinzione di odio che non prova davvero. «L’hai baciato e non me l’hai detto e non mi hai chiesto scusa.»
«Daaaaa-de» mormora, trascinando la voce in un lamento desideroso, e Davide scuote la testa maledicendo una quantità di santi, facendo il gesto di correre via lontano dalla sua camera e poi sedendosi sul bordo del letto di Mario, dandogli le spalle.
«Non ti ho perdonato» butta lì, sdraiandosi al suo fianco e serrando immediatamente le labbra quando le dita di Mario stuzzicano la sua eccitazione, cercando di trattenere per più di qualche secondo la voglia tremenda di toccarlo e farsi toccare. Il suo autocontrollo cede di schianto poco dopo, quando è impegnato a cancellare ogni eventuale traccia del sapore di Marko con un bacio così profondo e interminabile che ogni residuo gemito dell’uno scivola direttamente tra le labbra dell’altro. Davide si spoglia in fretta e gli riabbassa i boxer, prendendo a strusciarsi direttamente sopra di lui per avere le mani libere di accarezzarlo e abbracciarlo forte quando Mario torna velocemente sull’orlo dell’orgasmo e lo oltrepassa senza preavviso, riversandosi in un gemito caldissimo e liquido che è un po’ quella richiesta di perdono che Davide ha atteso per tutta la giornata e di cui ora non ha più bisogno.
«Non l’ho baciato tanto per» borbotta quando sente il mondo tornare più o meno al suo posto - Davide è ancora su di lui e si concede il suo sollievo senza fretta, scivolando con tutto il suo corpo su quello di Mario con tanta lentezza e precisione che Mario, un po’ invidiandolo e un po’ divertendosi, non può fare a meno di cominciare a stuzzicarlo con le mani. «Davvero.»
«Ti credo» mugola quando Mario, costringendolo a sollevarsi un po’ e a puntare le ginocchia sul materasso, stringe la sua erezione e comincia a masturbarlo e a sfiorare i punti più sensibili del suo corpo con la mano libera.
«Fai il bravo e ti dico anche perché l’ho fatto» sussurra Mario, e Davide comincia a seguire quasi inconsapevolmente i suoi movimenti, smettendo di trattenere i gemiti che rimescolano il sangue di Mario fino a farlo ribollire e che cominciano ad eccitarlo di nuovo proprio quando Davide si riversa caldissimo tra le sue dita e subito si accascia di nuovo su di lui per pretendere un altro bacio - e una risposta.
«Dimmelo» lo prega, sinceramente curioso e non più arrabbiato con lui. Mario ride un po’, prima di sussurrare qualcosa contro il suo orecchio, quasi temendo che qualcuno lo possa sentire. Davide trattiene rumorosamente il respiro, rialzandosi un po’ e guardandolo negli occhi.
«Cioè, a lui piace…»
«Aha.»
«E tu-»
«Be’, non sapeva neanche come fare.»
«E doveva proprio-»
«Ha provato a farsi aiutare anche da te, ricordi?»
«Ma io non ho mica capito che… insomma, io non-» farfuglia, coprendosi gli occhi con un lato del braccio e arrossendo in maniera così assurdamente evidente che Mario non può fare a meno di tornare a ridere di gusto. «Alen lo sa?»
«Credo che lo abbia saputo più o meno dieci minuti fa.»
«Gesù.»
«Pensa a come si stanno divertendo ora. Magari Alen ora se lo sta-»
«Mario!» lo rimprovera debolmente Davide, prima di mordersi un labbro e indulgere in quel principio di fantasia che Mario ha buttato lì, quasi con noncuranza. E si lascia accarezzare da lui mentre l’eccitazione già torna a farsi sentire timidamente.
«In fondo li hai già visti nelle docce.»
«Non stavano scopando. Per fortuna» mugola, stringendo gli occhi e piantando le mani bene aperte sul petto di Mario. «Sarei morto di vergogna.»
«È ovvio che non hanno scopato in doccia, o qualcuno avrebbe rotto i coglioni fino allo sfinimento. Volevo solo farti notare» puntualizza, stuzzicando la pelle sensibilissima di Davide, «che li hai già visti nelle docce, e anche in tiro.»
L’erezione di Davide guizza nella sua stretta. Mario sorride per sciogliere il suo imbarazzo, e Davide si china un’ultima volta su di lui.
«La prossima volta, prima di fargli da istruttore, avvisami» sussurra, prima di baciarlo.
FINE
Noticina: sembra che oracolare possa essere vantaggioso per l'umanità =P. Grazie, bambini adorati, per esservi palesati di nuovo davanti agli obiettivi il giorno dopo che ho finito di scrivere 'sta cagatina T_T♥