Jan 10, 2016 17:54
Promtp: Proposta di matrimonio, Future!AU (in cui Sousuke non ha la spalla malandata, obvs, perché l'ho scritta prima dell'infamosa puntata in cui si scopre l'infortunio)
Pairing: Sousuke Yamazaki x Rin Matsuoka
Fandom: Free! Eternal Summer.
Rating: SFW
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Quel giorno anche degli inviati di una stazione televisiva erano venuti, per riprendere le gare, le vittorie e intervistare gli atleti che finivano sul podio. Sousuke l’aveva sperato e il suo desiderio si era avverato. Tuttavia, la sua espressione non tradiva affatto l’eccitazione che gli serpeggiava sotto pelle; neanche Rin, che lo conosceva come il palmo della propria mano, sospettava nulla. Stanchi ma felici, entrambi con l’asciugamano che frizionava capelli e spalle, si stavano dirigendo nella parte della piscina più lontana dall’acqua, dove i giornalisti avevano preso posto e stavano aspettando tutti i vincitori per intervistarli.
“Yamazaki-kun, in testa fino alla fine, eh?” gli fece un’intervistatrice con tono allegro, sicura di sé e con un sorriso brillante, di chi sta inconsciamente flirtando. Gli avvicinò il microfono al viso per udire la sua risposta, mentre il cameraman dietro di lei zoomava sulla figura alta e muscolosa del nuotatore a farfalla.
“Beh, sicuramente. Non mi sono allentato così tanto per perdere, questo è sicuro” fece Sousuke, e poté vedere Rin, con gli occhialini sul collo, la cuffia appesa all’elastico del costume e i capelli scarmigliati e bagnati, che gli regalava un sorriso a metà tra il ghigno divertito e l’approvazione orgogliosa. Conosceva il suo migliore amico, o meglio, quello che ormai era da anni anche il suo ragazzo, e non si sarebbe aspettato risposta diversa. Rin sapeva che Sousuke lavorava sodo, anche sotto pressione, sempre deciso a superare i propri limiti, tanto da far preoccupare più di una volta il suo ragazzo. Con quel corpo forgiato da chissà quante vasche e allenamenti, quando entrava in acqua sembrava che essa si sottomettesse al suo volere, tanto da far sembrare tutto così facile. Rin amava tutto questo di Sousuke, amava conoscerlo così intimamente, amava il suo amore per il nuoto che condivideva appieno, e amava come dietro quell’espressione spesso seria e quasi minacciosa si nascondesse un cuore d’oro e una sicurezza in sé stesso tale da fargli ammettere senza problemi quanto era bravo.
Senza accorgersene, lo sguardo corallo di Rin era rimasto a lungo fisso sull’altro, distratto ma allo stesso tempo rapito da quegli occhi acquamarina che, se tornati per un po’ sulla giornalista per rispondere a qualche altra domanda, ora se ne stavano di nuovo fissi sui suoi, riempiendosi di lui. Arrossì, perché quando Sousuke lo fissava in quel modo le ginocchia gli tremavano e sentiva quasi le farfalle nella pancia - detestava questi paragoni degni di una ragazza, ma ehi, non trovava altro modo per esprimere ‘l’effetto Sousuke’- e se fino a pochi anni prima era solito guardare da un’altra parte e non far notare all’altro cosa gli suscitava sentirsi osservato così, ora invece sosteneva i suoi occhi magnetici e rispondeva in silenzio. Si dicevano cose che solo loro due potevano capire, e Rin sapeva che se per cinque anni tutto ciò gli era mancato, era da quasi altrettanto ormai che non era più così e non faceva altro che ringraziare il cielo per essersi scoperto innamorato del suo migliore amico e ricambiato in modo altrettanto forte, spassionato e intenso.
Sousuke ora era il suo mondo, e Rin quello dell’altro.
“Possiamo dire con certezza quindi che questa è stata una gara piena di soddisfazioni per te, non è così?” continuò la giornalista, e Sousuke quasi non la sentì, tanto era preso a guardare Rin. Nessuno se ne era accorto poiché il suo compagno se ne stava proprio appena dietro il cameraman, e ben visibile solo a lui, poiché era in attesa della sua intervista da parte della stessa giornalista.
Il cuore del nuotatore a farfalla aveva ripreso a battere sempre più forte ora, come se si trovasse ancora dentro l’acqua, intento a vincere. Più guardava Rin, più l’emozione saliva e sapeva che sì, era quello il giorno giusto. E il fatto che ci fossero pure le telecamere dava al tutto un risvolto temerario, quasi pericoloso, di certo indimenticabile. Rin probabilmente lo avrebbe preso a schiaffi dopo, avrebbe pianto, o lo avrebbe abbracciato; non lo sapeva neanche lui. Gli tremavano le mani al solo pensiero, perciò le chiuse a pugno, sorrise in quel suo modo che regalava solo a Rin e tornò a visualizzare nel suo campo visivo la giornalista.
“Esatto. Le soddisfazioni sono state davvero tante oggi, ma vorrei aggiungerne un’ultima” disse, e la donna, con un guizzo curioso, smise di fissargli i pettorali per chiedergli “Quale?” tornando poi a porgere a Sousuke il microfono.
“Beh, vorrei dedicare questa vittoria alla persona che più di tutte mi ha ispirato a nuotare, fin da quando ero piccolo. La stessa che mi ha fatto anche da rivale, quando è stato necessario. La stessa che ora mi è compagna di vita e che, se mi dirà di sì, sposerò”.
La bomba era stata gettata, e mentre la sorpresa di quella proposta aveva ammutolito la giornalista, dietro se ne stava Rin che, se prima si era letteralmente sciolto perché sapeva che Sousuke si stava riferendo a lui, ora si era totalmente immobilizzato. Era sbiancato, aveva smesso di respirare, aveva fatto cadere l’asciugamano a terra e si era portato una mano davanti alla bocca spalancata. Dal canto suo, Sousuke non aggiunse altro e lo guardò, sorridendogli con tutto l’amore che provava per lui. E con la certezza che, non appena si fosse congedato dai giornalisti e si sarebbe avvicinato al suo ragazzo, questi si sarebbe nascosto con la testa sul suo petto, rosso fino alla punta delle orecchie e avrebbe pianto. Di gioia, la stessa che aveva donato a Sousuke la forza per vincere quel giorno, per avere la scusa perfetta e chiedere all’amore della sua vita di sposarlo.
Tutto questo accadde, ed anche di più: dopo un “Sei un cretino, un idiota!” e un pugno sulla spalla uscito malissimo, visto il tremolio incontrollato d’emozione che scuoteva il corpo di Rin, Sousuke si ritrovò le sue labbra sulle proprie e un “Sì, sposami” sussurrato all’orecchio, che sapeva tuttavia di grido levato al cielo per farsi sentire da tutto il mondo.
sourin,
free prompt,
fluff