Nov 23, 2013 02:36
PROMPT PER LA "FREE PER LA TRAMA" NOTTE BIANCA n°2
Giocando ad obbligo o verità tutti e cinque scoprono l'omosessualità degli altri, anche se rei non è molto sicuro sulla sua sessualità.. beh toccherà agli altri fargli capire dove orientarsi.
[Terzo anno di liceo; OT3, implicit SeiGou, e Nagisa segretamente invaghito di Rei]
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Durante le vacanze invernali, la cosa più interessante per il team di nuoto dell'Iwatobi - quando non ci si allena alla Samezuka in gemellaggio - è quella di ritrovarsi a casa di Haruka e passare le serate tra chiacchiere, qualche cena, opinioni sullo sport che li lega tutti e, quando c'è anche Rin, si apriva il simpatico siparietto dei fratelli Matsuoka che, sebbene a prima vista non si direbbe, si somigliano in così tante cose che per gli altri è sempre una sorpresa farci caso.
Tuttavia, sebbene le serate passino così, divertenti e molto tranquille, c'è qualcuno che a lungo andare ha iniziato a stufarsi e all'ennesimo post-cena con tutti riuniti attorno al kotatsu di casa Nanase, si alza in piedi e esclama:
"Mi sto annoiando!! Ragazzi, su, facciamo qualcosa! Un gioco, una scommessa, una spedizione nel buio della soffitta di Haru-chan, qualcosa di D.I.V.E.R.T.E.N.T.E.!"
"C-cosa? A-al buio...? Nella soffitta di Haru?!"
"Nagisa, io non ho nessuna soffitta buia. Non spaventare Makoto"
"Uffa!!! Non ditemi anche voi che finire la serata con le solite chiacchiere, con Mako-chan che porta Haru-chan a dormire perchè è stanco e gli pulisce casa, o con Rin-chan che si arrabbia quando Gou-chan allude a Mikoshiba, non vi è venuto a noia! Rei-chan...aiutami a convincerli!"
Il lamento di Nagisa si espande con la sua voce squillante per tutta la stanza, ottenendo da ognuno dei presenti una reazione diversa e diversa da quella che voleva suscitare.
"Mi sembra il minimo aiutare Haru a pulire la casa quando lui ci ospita ogni volta. E poi ti fa piacere, non è vero Haru?"
"...Sì. Grazie, Makoto"
"E' KOU! E comunque non è vero che alludo a Seijur-ehm, a Mikoshiba-kun!"
"....!!! Giuro sulla buon'anima di nostro padre, Gou, che se sento ancora il nome o il cognome o un vaghissimo riferimento al capitano, non ti faccio più uscire di casa! INTESI?!"
Le chiacchiere senza peso di poco prima divampano con voci che si alzano da una parte e dall'altra, mentre Nagisa viene ignorato. Solo Rei continua ad osservarlo dal basso, con un cipiglio rassegnato e preoccupato allo stesso tempo, e gli fa cenno di rimettersi a sedere al suo fianco.
"Ormai ti conosco abbastanza bene per sapere che hai già qualcosa in mente"
"Rei-chaaaaan...Solo tu mi capisci!"
Sentendosi galvanizzato da quella sola frase, il biondo nuotatore a rana dell'Iwatobi si schiarisce la voce più che può, riottenendo di nuovo l'attenzione su di sè. Rei ha ragione, il piccolo demonietto sa benissimo cosa vuole fare fin dal momento in cui si è alzato in piedi. Con un sorriso che non promette nulla di buono, ammicca un po' a tutti prima di incrociare le braccia al petto e decretare:
"Si dia inizio a....OBBLIGO O VERITA'!"
Dopo un momento di silenzio quasi imbarazzato e confuso da parte di tutti - o quasi: a Gou si erano subito illuminati gli occhi, ma dopo un'occhiataccia da parte del fratello, anche lei si era unita alla perplessità degli altri - Nagisa si dice soddisfatto e torna a sedere, prendendo immediatamente le redini del gioco e il comando della situazione. Dopotutto, chi tace acconsente si è ricordato, e ha dato per scontato che tutti, volenti o nolenti, partecipino al gioco.
"Allora, le regole sono semplici: inizio io con la prima domanda, e poi andiamo seguendo l'ordine di chi risponde o paga penitenza, ha il diritto di fare la domanda successiva e così via" annuisce a sè stesso con un veloce cenno del capo, senza neanche darsi conto del responso degli altri, come suo solito, e subito i suoi occhi si illuminano mentre adocchia la sua prima vittima.
"....Allora, Rin-chan. Vediamo, cosa posso chiederti..."
"Nagisa, vedi di non esagerare" l'espressione del rosso si fa aggressiva e sulla difensiva, mostrando in una smorfia tipica di quel suo comportamento una fila di denti affilati come rasoi; purtroppo per lui, il suo ex-compagno di nuoto non si fa intimorire, piuttosto il contrario.
"La tua prima volta: dove, come, quando e con chi"
Il viso di Rin diventa del colore dei suoi capelli mentre la sua espressione si fa sempre più furiosa; sta per ribattere con una delle sue solite scenate, ma il suono di un risolino sottomesso, lo distrae, portandolo a guardare alla propria sinistra.
"Scusami, fratellone. Avanti, rispondi o paga pegno!"
"...Cosa. Diamine. Hai. Da. Ridere. GOU"
"E' KOU, e comunque, niente di che, fratellone. Semplicemente...io la risposta la so!!" segue altro risolino, pregno di chi il segreto lo sa ed è abbastanza bravo a nasconderlo fino a quando non è il momento di vuotare il sacco per prendersi una rivincita. L'altro Matsuoka sta nuovamente per sfogare la sua ira, quando Nagisa torna in campo come un tifone e si sporge del tutto sopra il kotatsu per afferrare le mani della ragazza e fissarla negli occhi con un interesse quasi morboso.
"Davvero???? Chi? Chi? Chi? Chi!!!"
"Nagisa-kun! E' il turno di mio fratello. Io non posso parlare"
"Uffa però! Non è giusto! So benissimo che non lo dirà mai, e ho già la penitenza pronta...però volevo saperlo!"
Entrambi alla fine scoppiano in una risata complice, mentre il povero sfortunato che stanno allegramente deridendo decide di calmarsi, aiutato anche dal sorriso rassicurante di Makoto che, seduto alla sua destra, gli ha messo una mano sulla schiena per appunto calmarlo.
"Nagisa!" lo chiama il rosso, attirando al sua attenzione mentre lo allontana di forza dalla sorella "Niente verità. Avanti, cosa devo fare come penitenza?"
"Tsk, non sei affatto divertente, Rinrin" e dopo aver ricevuto l'ennesima occhiata in cagnesco da parte del Matsuoka maggiore, Nagisa scuote il capo e ribatte la sua contro-offerta: "Devi baciare Haru-chan. In bocca. Con la lingua"
Cala il silenzio, o meglio, solo i respiri, trattenuti o leggermente accellerati si odono per la stanza. L'unico a muoversi, subito e di scatto, è Rei, che si volge di lato a guardare il biondo con un'espressione a mo dì 'Nagisa, ti sei bevuto il cervello?!'. Colui che ha emesso la penitenza se ne rimane ancora lì, fiero, con le mani conserte e una faccia così soddisfatta che la sua vittima non vede l'ora di togliergli di dosso piuttosto che dargli soddisfazione.
"Va bene" sono le semplici parole che Rin gli getta addosso proprio come se fosse una sfida. Si alza, fa il giro e si posiziona poco più in là, tra Haruka e Rei. Non aspetta cenni di assenso o altro dal padrone di casa, che lo guarda in silenzio ma che con gli occhi gli sta dicendo di smetterla e di ammettere la verità invece di fare tutta quella scena da prima donna. Idem la pensa Makoto, che osserva Rin da dietro la schiena di Haruka, super preoccupato, con tanto d'occhi e una leggera ombra di imbarazzo sul viso. Sa che Rin non si tirerà indietro e teme un'ennesima lite tra lui e Haruka.
Tuttavia, se il gesto del rosso si prospetta brusco e rabbioso, come ogni cosa che Rin fa quando è preso dalla rabbia orgogliosa che costantemente lo alimenta durante una sfida, la cosa si realizza in tutt'altra maniera: posa gentilmente una mano dietro la nuca di Haruka, gli sfiora lentamente i capelli e avvicina il viso dell'altro al suo; poi, con un trasporto che nessuno - eccetto Makoto - ha mai visto in lui, lo bacia senza riserve, come se il mondo potesse finire il giorno dopo, come se Haruka fosse per lui la persona più importante del mondo e in quel bacio, in quella lingua che accarezza ogni angolo della bocca del moro portandolo a ricambiarlo nell'effusione, volesse infondere tutto l'amore che prova per lui. E così è, semplicemente che nessuno lo sa, tranne ovviamente Haruka, Makoto e Gou, che li osserva stupita ma felice per aver finalmente la conferma di qualcosa di cui è convinta da sempre.
Finito il bacio, i due si guardano, un po' rossi in viso, e il primo a scostare gli occhi e ad allontanarsi è Rin, tornando dall'altra parte, vicino a Makoto.
"Bene, ora tocca a me" esordisce con la voce un po' arrochita, prima di schiarirsela e voltarsi verso la sorella. Ha tantissime cose da chiederle, e mentre lei lo osserva capendo che forse partecipare a quel gioco non è stata un'idea poi così grandiosa, una voce arriva a fermare nuovamente tutto sul nascere.
"M-ma...ma....R-rin-san e Haruka-senpai...I-insomma, io non..."
E' Rei che, in preda ad un imbarazzo che non ha confini, con gli occhiali quasi appannati mentre tenta più volte di rinforcarli meglio sul naso, balbetta e osserva ancora la scena ormai finita, un punto indefinito tra Haruka e sè stesso, senza sapere bene cosa dire. Non si è reso conto di aver parlato, ma ci pensa Nagisa a risolvere, o meglio, a peggiorare le cose.
"Rei-chan, cosa c'è? Ti sei emozionato anche tu per quel bacio? Insomma, io l'ho sempre pensato che Rin-chan fosse bravo, ma anche tu, Haru-chan!"
Per tutta risposta all'ennesima battuta maliziosa del biondo, un broncio imbarazzato compare sul volto del padrone di casa, mentre Rei finalmente si volta verso il suo compagno di classe fissandolo come se avesse detto qualcosa fuori dal mondo.
"Cosa vuol dire che hai sempre pensato che Rin-san fosse BRAVO, ma anche Haruka-senpai...!!??"
"Quello che ho detto, Rei-chan. Non capisco ancora il tuo imbarazzo. Insomma, non è neanche la prima volta che li vedo baciarsi; certo, non così audacemente, ma..."
"Nagisa-kun, sei peggio di Seijuro in fatto di stalking e di sapere tutto di tutti della tua squadra di nuoto"
"Grazie, Gou-chan!"
"E' KOU!"
"N-Nagisa-kun...! C-che cosa....L-loro hanno...N-non è la prima volta....?!"
Rei sembra sul punto di svenire, travolto da quella valanga di emozioni non richieste ma che, se analizzate attentamente, fanno luce su tantissime cose. Cose che non ha mai immaginato e che pensava impossibili, ma che invece sono la realtà che lo circonda.
"Rei. E' solo un bacio. Non volevamo metterti a disagio" è il commento di Haruka che, posando una mano sulla spalla del suo kohai, cerca a modo suo di calmarlo. Ed è questa non-chalance, questo implicito ammettere che per Rin e lui è normale baciarsi che fa tacere di botto Rei e gli mette addosso un'espressione di tale immobilità da renderlo quasi buffo.
"Ehm, ragazzi...Rei non sa niente di...di noi. Mettetevi nei suoi panni; è normale che lui...sì, insomma, si senta a disagio..."
"Messa così la fai sembrare una cosa negativa, Makoto"
"Ah-...ma non voleva esserlo! Rin, pensaci un attimo: non è normale - non del tutto e almeno non troppo qui in Giappone - che due ragazzi, due uomini, si bacino e sì, lascino intendere che non è la prima volta che lo fanno e probabilmente neanche l'ultima"
Makoto è in difficoltà, non sa come esprimersi: non vuole sminuire nessuno, ma allo stesso tempo vuole aiutare Rei, che è in evidente disagio ormai.
Scoprire qualcosa di così importante sul suo senpai e su un ragazzo che ha imparato ad ammirare molto nel corso degli ultimi mesi, non può lasciare Rei indifferente, in modo positivo o negativo che sia. Non che la cosa lo ripugni, anzi, la sta prendendo meglio di quanto avrebbe mai creduto: dei ragazzi gay non se li sarebbe mai immaginati nella vita reale, fuori da un mondo immaginario che va di moda solo tra le ragazze o associato a qualche notizia proveniente dal mondo dello spettacolo estero. E invece eccoli qui, due semplici ragazzi come tanti, suoi amici, omosessuali. Sono sempre loro, non li trova diversi, anzi, ora che ci riflette, il loro atteggiamento - diverso tra loro ma menefreghista nei confronti di chi può giudicarli anche male - li rende ancora più coraggiosi, da ammirare, ai suoi occhi. Bellissimi.
"Rei...Scusa. Non volevo spaventarti"
"C-cosa...? Ma no...non preoccuparti, Haruka-senpai! E' solo che...non me l'aspettavo, ecco. E come al solito, Nagisa ha ingigantito tutto..." Rei si volta con fare di rimprovero verso il biondo al suo fianco, che gli risponde con un sorriso divertito e poi con un'alzata di spalle.
"Rei-chan...è troppo divertente vederti così! Anzi, quasi che mi è venuta voglia di ricominciare tutto da capo e iniziare con te!"
"No, ora tocca a me!" si impunta Rin, ringraziato silenziosamente da uno sguardo di Rei che non ci tiene affatto a diventare la prossima vittima di Nagisa. Il rosso accenna un sorriso che vuole essere rassicurante ma che sembra più una smorfia indefinita, e inizia così il suo terzo grado con la sorella.
Il gioco inizia in questo modo ad ingranare e alla fin fine più o meno tutti sono vittime di penitenze o sono costretti a dire la verità, oltre che a domandarla più o meno con insistenza. E' infatti Nagisa quello che tutti temono di più, quello che però non è riuscito ancora ad ottenere chissà quali scoop la sua piccola testolina bionda pensa celarsi nei cuori dei suoi amici. Sorprendendo tutti, è quando giunge per la terza volta il turno di Rei, che l'imbarazzo torna a farla prepotentemente da padrone.
"Makoto-senpai...sei innamorato di Haruka-senpai?"
"...Sì"
La risposta secca, sebbene imbarazzata, viene detta dal capitano della squadra con sguardo serio, diretto a Rei. Non c'è margine di equivoco, e il fatto che sia stato proprio il nuotatore a farfalla a farla rende tutti ancora più sorpresi della risposta di Makoto. Insomma, tutti ormai sanno dei suoi sentimenti per Haruka, ma dopo il mezzo shock di poco prima, nessuno avrebbe creduto che persino Rei l'avrebbe notato.
Quest'ultimo si sistema gli occhiali, nuovamente rosso, e sostiene lo sguardo, prima di aprire la bocca, fare per parlare, ma tacere. Si stringe nelle spalle, il silenzio che è calato lo infastidisce. Neanche Nagisa parla, anzi, lo fissa con fare preoccupato stavolta. Tutti sono molto protettivi con Makoto, proprio perchè lui è il primo a proteggerli; perciò, anche il piccolo demonio è preoccupato di un'eventuale reazione negativa di Rei."Rei...mi dispiace" inizia subito Makoto, non reggendo quella tensione neanche lui, portando letteralmente le mani avanti, ma Rei scuote il capo, forte, tornando a guardarlo con fare accorato e...sollevato.
"Makoto-senpai, non devi scusarti, anzi! Sono...sono contento per te! Ti invidio, vi invidio! Siete tutti così coraggiosi! Non avete paura delle vostre scelte e vivete il vostro amore liberamente...siete bellissimi!"
Sul viso di tutti, anche su quello di un Rin leggermente interdetto, si palesa l'ombra di un sorriso. Sanno che detto da Rei, quello è un complimento che viene dal cuore e fa tenerezza quel ragazzo dalla palese insicurezza per quanto riguarda questioni amorose ma anche di identità personale.
"Anche tu sei bellissimo Rei, io l'ho sempre pensato. E' per questo che mi piaci"
E' la voce di Nagisa ora a spezzare il silenzio, e il suo compagno di classe si volta, osservandolo, mentre a mano a mano che le parole del biondo prendono piede nel suo cervello, inizia ad arrossire fino alla punta delle orecchie. Gli fa piacere, ma soprattutto, si sente ora così su di giri proprio perchè è stato Nagisa a dirglielo.
"Per la cronaca, anche io sono gay. Rin-chan è gay, Haru-chan è gay, Mako-chan è gay. E' una cosa che si sa da un po' ormai; figurati, quei tre sono innamorati persi l'uno dell'altro e non si accorgono di essere persino piuttosto palesi"
Il terzetto chiamato in causa inizia ad agitarsi, chi più palesemente chi meno, e Rin già sta per lanciarsi in una delle sue scenate plateali mentre Haruka scosta lo sguardo e Makoto cerca di calmarli entrambi - anche se il più imbarazzato dei tre è lui - quando Nagisa solleva le mani e le poggia sulle spalle di Rei, attirando tutta l'attenzione dell'altro ed escludendo gli altri ospiti fuori dal suo campo visivo.
"Ora non so se l'hai capito o no, ma tu mi piaci proprio in quel senso, Rei. Ed è tutta la serata che aspetto che per penitenza qualcuno mi dica di baciarti"
Il sorriso largo e felice di Nagisa si fa anche malizioso mentre l'altro lo fissa a bocca aperta tra il rosso peperone e il bianco cadaverico.
"Nagisa...Obbligo o verità?" fa Makoto, che osservandoli con aria serena, da brava 'mamma' della squadra, ha deciso di dare una mano al suo amico più giovane e fargli realizzare il primo passo verso qualcosa che sa lo renderà felice a lungo.
"Obbligo" risponde pronto Nagisa, ringraziando il capitano della sua squadra con un veloce sorriso e occhiolino, prima di tornare a guardare Rei e posargli ora le mani sul in modo da non farlo scappare. Gli accarezza la pelle, poi i capelli e infine gli sfila gentilmente gli occhiali, sotto gli occhi di tutti.
Rei è rapito, ma vorrebbe anche scavarsi una fossa e morire dall'imbarazzo; Nagisa ha il potere di sconvolgergli la vita, sempre, quando meno se lo aspetta. Eppure, per quanto consciamente si dica di no, di rifiutarsi perchè lui non è gay, il suo corpo non si muove da lì. Anzi, il desiderio che ha di baciare a sua volta il biondo si fa ora così forte da stordirsi da solo. Perchè? Cosa gli sta succedendo?
"Bene...allora Nagisa, devi baciare Rei"
Cala nuovamente il silenzio dopo le ultime parole di Makoto; Nagisa accenna un sì e fa per avvicinarsi. Vicino, vicino, sempre più vicino, fino a fermarsi ad un soffio.
"Se non lo vuoi, mi fermo" sussurra verso l'altro e Rei legge nei suoi occhi che è veramente così; che non è un gioco, il biondo fa sul serio ma soprattutto ci tiene veramente a lui. Il cuore gli salta un battito e finalmente il suo cervello risponde a tutti i quesiti che lo stanno turbando dall'inizio di quella strana serata.
"Non fermarti. Ormai sono sicuro: è questo ciò che voglio" è la sua risposta, prima di farsi avanti di sua sponte e baciare Nagisa. Dopotutto, che differenza c'è tra l'amare una donna o un uomo? Per Rei nessuna e finalmente l'ha capito.
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