Colgo l'occasione oltre per aggiornare la story anche per ringraziare voi tutti di essermi stati vicini in questo brutto periodo della mia vita che pian piano spero che si risolva, siete fantastici ragazzi! E ora torniamo a noi e alla famiglia terremoto...tutti sotto il cut, please!
Arrivai nella mia nuova casa in giornata. Per quanto fosse bello abitare sulla spiaggia, haimè l’appartamento mi costò più di quanto pensavo e non mi rimasero nemmeno i soldi per pavimentare e imbiancare casa.
Nonostante ciò non mi disperai. Il motto della nostra famiglia è sempre stato BOIA CHI MOLLA e mi ripromissi che i prossimi soldi guadagnati sul lavoro avrei finito di abbellirla. Intanto mi misi a dipingere in maniera che magari potevo già renderla decente con i quadri che avrei fatto.
Appena finito di sistemare scatoloni e mobili, cenai con un’insalatina insipida. Fra le mie doti di sicuro non c’era quella culinaria!!! L’aria era mita e decisi di sgranchirmi le gambe faccendo una passeggiata. Senza saperlo arrivai al Parco centrale.
Già che c’ero pensai di unire l’utile al dilettevole e di esercitarmi un pò a scacchi quando vennì fermata da un ragazzo che avevo probabilmente la mia età.
-Ciao, scusa se ti disturbo sai per caso dirmi dov’è la scuola di polizia? Sono appena arrivato e mi hanno detto che dovrebbe essere qui nei paraggi.
-Certo che lo so, l’ho frequentata anch’io! E’ qui vicino, se vuoi ti accompagno direttamente
-Mi faresti un favore immenso, comunque io mi chiamo Jason e tu?
-Alanis, piacere!
-Prima di iscriverti però ti metto in guardia su una cosa...la scuola di polizia di Sunset è la più dura di tutto lo stato e prendono soltanto 10 persone su mille domande. Io ci sono entrata grazie a mio padre che ha agganci dappertutto ma poi mi sono fatta un culo così per dimostrare che quel posto me lo meritavo e che non ero la solita raccomandata.
-Non ti preuccupare, Alanis. Io sono una cappa dura e quello che voglio l’ottengo a tutti i costi. Farmi il mazzo non mi preuccupa..
Lo portai a destinazione e ci salutammo con la promessa di vederci magari prima o poi per mangiare un panino insieme. Quando entrò dentro l’edificio me ne andai a casa e nel tragitto pensai a lui. Mi sorprese molto la cosa...di solito era mia sorella Avril che perdeva la testa facilmente, io ero sempre quella con i piedi per terra intenzionata a far carriera. Non avevo tempo per bagianate sull’amore e roba bella. Però lo sguardo profondo di Jason e il suo sorriso mi aveva turbato. Andai a dormire dicendo a me stessa che per ora la priorità assoluta ce l’aveva il mio posto in polizia. Avrei fatto mari e monti per arrivare in cima e niente mi avrebbe fermato. Però, però quel Jason lì...scossì la testa come per scacciare il suo ricordo da me e mi addormentai come un sasso. L’indomanimattina mi svegliai in ritardo ed ad aspettarmi c’era già la volante. Ora ero diventata agente del traffico e il mio compagno veniva a prendermi a casa. Mi misi subito l’uniforme e andai di corsa in macchina.
Alla sera è troppo distrutta per mettermi a cucinare, così andai a farmi la doccia ed ad mangiare qualcosa nel bistrot del paese. Un pò di sana vita mondana mi avrrebbe fatto bene! In più da quelle parti c’era stato un furto e magari riuscivo a chiedere delle informazioni a tal proposito a chi abitava da quelle parti. Mentre stavo interoggando un signore della zona, vidi che ad un tavolo all’esterno c’era seduto proprio Jason.
Avrei tanto voluto aver il coraggio di andare a sedermi nello stesso tavolino e di solito sono un tipino dello deciso in certe situazioni, ma qualcosa mi frenava....ero già arrossita al solo pensiero di averlo davanti agli occhi, sicuramente avrei fatto la figura del pesce lesso. Quell’uomo lì mi rende pazza! Prima di andarmene a casa, mi girai l’ultima volta a guardarlo...era semplicemente perfetto.
Mentre stavo per prendere il taxi per il ritorno, ad un tratto mi sento chiamare...mi giro e vedo che è proprio lui a venirmi incontro!