Rieccomi, dimenticavo se cercate info su Peguillin, che ricomparirà a breve, credo, eccovi qui la sua pagina di
wikipedia.
Come diceva Rosina il vero problema era il freddo, poi veniva il mercato nero ma grazie al cielo la signora marchesa sa sempre come cavarsela.
Robb riconosceva che si trovava in mezzo a gente che fino a un anno prima non avrebbe degnato nemmeno di un saluto, eppure stava bene.
Paradossalmente, e questo l’avevano notato tutti, l’unica persona che gli fosse sinceramente affezionata era proprio la marchesa degli angeli, eppure ogni tanto lei e Jon si appartavano per “ chiacchierare “ come dicevano loro, per altre cose più divertenti sosteneva invece Theon.
Gilly aveva provato ad estorcere qualcosa a Florimond ma il bambino si limitava a dire che Jon e sua madre erano tanto amici così si erano rassegnati.
Theon era riuscito finalmente a liberarsi della padrona di casa, trasferendosi con Ros al Gallo Ardito, non prima di averle alleggerito il borsellino mentre lei continuava il suo mestiere.
Quel giorno di gennaio era sceso prima del solito quando li sentì discutere.
<< Sicuro? >> <<< Sicurissimo signora marchesa, me l’hanno confermato in tanti, potete starne sicura >> << Jon, oh Jon, tu mi togli un peso dal cuore, ma dillo che sei mesi fa ti sei divertito con gli altri >> << Ovviamente signora, sapete … quel monaco non mi è mai piaciuto >> << E a chi piaceva Bècher? >> e scoppiarono a ridere. Bècher? Conan Bècher? Conan Bècher il monaco folle? E cosa c’entra suo fratello con quel folle. << Hai saputo altro? >> << Purtroppo no, ma andremo con gli altri al Louvre entro domani da Barcarole >> << Porti anche tuo fratello? >> << No, lui no >> stava per risalire quando quelle parole lo fermarono, perché lui no si chiese mentre la donna faceva la sua stessa domanda. << Non è dei nostri, e non voglio coinvolgerlo in questa storia, meno sa e meglio è >> << Se almeno noi sapessimo qualcosa in più >> << Dovrei andare a Bordeaux per saperne di più su Kuassi Ba, o chiedere a Vivonne e sapete bene che nessuna delle due idee è praticabile >> << Perché ti occupi così tanto di questa faccenda Jon Snow? >> << perché l’ho giurato al conte vostro marito, e perché ho un debito col vostro servo >> << Mai vista una fedeltà simile, ti ringrazio >> disse lei prima di abbracciarlo di slancio.
Ebbe occasione di parlargli solo la sera, dopo che anche gli ultimi avventori se n’erano andati, con Linot che in sottofondo suonava la sua gironda.
<< Perché non mi dici la verità? >> gli chiese. << Quale verità? >> << Chi è veramente la marchesa degli angeli? >> << E’ Angelica di Sancé, la contessa di Peyrac, non so quante volte te l’ho detto >> << Ti rendi conto che quello che dici è assurdo? La contessa è a Tolosa >> << Ne sei sicuro? >> << Tu le credi? >> << Io lo so >> << E Bècher? Cos’è successo? >> gli chiese, per vedere Jon che scoppiava a ridere. << Bècher, quel maledetto frate che non ha compreso il genio del conte? È morto. È morto di paura >> gli rispose suo fratello tra una risata e l’altra. << E come puoi trovare divertente una cosa del genere? >> gli domandò scandalizzato. << Perché non doveva andare così, siamo apparsi, ha urlato che eravamo dei demoni ed è morto, Barcarole ancora ride >> gli rispose Jon appoggiandosi al muro. << E il bambino? >> << E’ figlio del moro e di una gran dama, una contessa straniera, ma non saprai di più, è meglio per te >> gli disse emntre lo attirava a sé. << E il resto? >> gli chiese Robb mentre si lasciava voltare. << Non c’è altro >> gli rispose Jon mentre lentamente gli abbassava i pantaloni. << Non c’è altro >>.
Poi non fu più tempo per le spiegazioni.
Quando riconobbe il duca di Lauzun il primo istinto fu quello di fuggire dalla finestra ma poi osservando la contessa di Peyrac che indossava una maschera rossa si fece coraggio e raggiunse Sam che nel suo angoletto vicino il fuoco stava esercitando il suo mestiere di avvocato, illegalmente. << Quello non è il duca di Lauzun? >> gli disse infatti indicandogli il duca. << Si, è proprio Peguillin rispose lui sovrappensiero mentre osservava Sam scartabellare le sue carte.
<< Allora farete meglio a non farvi vedere >> gli rispose l’altro, troppo tardi perché Lauzun l’aveva visto.
<< Stark! Ma che bello incontrarvi qui, e io che vi credevo con Andijos a combattere questo nostro giovane re, e invece siete qui, e non passate nemmeno a salutarmi >> lo rimproverò l’altro.
<< Non sapevo foste a corte Peguillin >> rispose teso, anche perché sapeva a malapena dove si trovava il Louvre. << L’idea c’era, ma avrei dovuto lasciare mia cugina, e come sanno tutti meglio essere in due a sorvegliarla, a presto, fil de Tholoroza >> e detto questo tornò a concentrarsi sul cibo.
<< Sua cugina è un bel tipino, peccato che sia troppo irrequieta >> << Non che il cugino sia meglio mio caro Jon >> si voltò e vide Jon e la marchesa degli angeli che dovevano aver seguito tutta la conversazione. << Da quanto siete lì? >> chiese osservandoli. << Da quando Peguillin si è avvicinato >> rispose la marchesa prima di salutarli con una riverenza.
<< Non sembra lei >> disse, non era convinto che fosse la contessa, erano troppo diverse. << Lo è, fidati >> gli rispose Jon con un sorriso.
Tholoroza non è un errore, è il nome di Tolosa in occitano, l'info è nel secondo, o primo, libro di Angelica quando Joffrey de Peyrac va al patibolo