Angelica!verse (8/?)

Jun 21, 2012 22:12

Rieccomi con un altro capitolo, da cui in poi ho commesso uan scelta azzardata, ma che
 si sta rivelando giusta

Non c’era riuscito, era entrato, aveva visto Jon che aveva tra le braccia quel neonato e poi era uscito di corsa. Era certo che se fosse rimasto sarebbe andato da lui, si sarebbe fatto riconoscere e poi … poi l’avrebbe baciato di fronte a tutti. Jon l’avrebbe sicuramente respinto e sapeva che non avrebbe sopportato di vedere quegli occhi pieni di disgusto e pietà, disgusto perché l’incesto era peccato mortale e pietà perché non era riuscito a trattenersi.
S’immaginava gli occhi di tutti gli altri che lo osservavano, disgustati e schifati e lui che continuava a fissare le labbra di Jon, così piene e così invitanti per lui, non avrebbe saputo resistere e lo avrebbe baciato nuovamente.
Così si era sistemato fuori dalla finestra da dove li poteva vedere tutti, specialmente lui, e tutti erano attorno al bambino, persino la scimmietta si era avvicinata, e dovette ammettere che era un bel bambino il piccolo mulatto. Si chiese se fosse figlio di Jon e di una serva di colore e se fosse lui il moro di cui aveva parlato la Voisin e cosa dovesse fare.
Ripensò al sogno della notte precedente. Era con Jon, come sempre, e c’era un letto ma non capiva dove si trovassero, quello che gli importava davvero era che Jon era dentro di lui e si muoveva mentre lui aveva le mani sulla schiena del suo fratellastro.
<< Ti faccio male? >> gli chiedeva Jon mentre si fermava, lasciandolo insoddisfatto, il suo corpo reclamava quel calore, quel movimento e così gli rispondeva: << Non importa Jon, ti voglio, ti voglio, fammi male, fammi male ma muoviti >> e suo fratello si limitava a baciarlo mentre ricominciava a spingere, sempre più forte, sempre con più impazienza mentre lui si aggrappava a lui implorandolo di non fermarsi. Poi nella stanza irrompeva Ygritte e lui si limitava a fissarla, con un sorriso. << Baciami amore mio, baciami >> diceva mentre sentiva suo fratello raggiungere l’apice del piacere. Si rese conto di quello che stava facendo solo quando dovette appoggiarsi al vetro con l’altra mano.
Era peccato ma non la tolse, pensare a lui e a Jon mentre facevano quelle cose era così inebriante e … << Lo diceva mia madre che voi papisti siete tutti dei degenerati >> disse una voce, e si voltò, Theon lo stava osservando appoggiato ad un muro.
<< Sei veramente patetico Stark, ma siccome mi sento buono ti porto una bella notizia: so chi sono i genitori di quel piccolo mulatto che il tuo amato fratellino si è portato: una gran dama e un moro >> << Te l’ha detto lui? >> << E la marchesa degli angeli ha confermato, comunque, mi dispiace interrompere i tuoi sogni incestuosi ma dobbiamo andare: Ros ci raggiungerà dopo >> e detto questo attese che l’altro si sistemasse per poi prenderlo a braccetto. << Sai Stark, mio nonno Quellon, che Iddio l’abbia in gloria diceva sempre che nell’alcova un uomo potrebbe fottersi la propria sorella e non dovrebbe importare a nessuno. Una volta infatti … >>

In breve al Gallo Ardito vi fu una certa routine. Barbara e Rosina si occupavano della locanda e dei bambini mentre Gilly era stata scelta come nutrice di Kuassi Ba figlio e allattava anche suo figlio. Sam aveva stabilito il suo studio sulla panca a sinistra del fuoco e stava mettendo via i soldi per mettersi in regola mentre Grenn e Pyp andavano e venivano. Satin sembrava interessarsi a Rosina ma tutti erano certi che la ragazza, vedova di Rolin il Tozzo, non si sarebbe mai abbassata a lui, pertanto la cosa iniziava e finiva lì. Non era quello però il loro vero problema.
Tra la marchesa degli angeli e Jon c’era affinità, lo avevano notato tutti, Ygritte per prima, ma la cosa non le dispiaceva in quanto la marchesa degli angeli era pur sempre l’amante di Calambradaine, aveva ucciso il Grand Coesre e aveva trovato loro un tetto sopra la testa.
Le avevano provate tutte, dal lasciarli discretamente soli ad allontanarsi discretamente, ma quei due non sembravano voler comprendere la cosa e loro non sapevano cosa inventarsi.
Così mentre gli affari della locanda miglioravano di giorno in giorno loro si stavano lentamente imborghesendo.

Era un’azione folle, e stupida si disse Robb mentre bussava a quella porta e veniva ricevuto da Marguerite. <> disse una voce e una ragazza con un ampio mantello nero uscì da lì imprecando.<< Giovane lord, è bello rivedervi nuovamente >> lo accolse la Voisin. << Madame >> fece lui, forse non aveva così tanto bisogno di lei. <> disse lei, come se gli avesse letto nella mente.
La vide mentre frugava tra gli scaffali, poi prese una polvere, la mise in un sacchettino e gliela porse, << Polvere di cantaride giovane lord. Usatela in maniera accorta: in dosi minime è un afrodisiaco che farà innamorare di voi chiunque, in dosi massicce invece è il più terribile dei veleni >> gli disse.
Cantaride, sapeva benissimo cos’era, eppure accettò quel sacchetto, << Non ho bisogno di soldi, ma ricordate che quando avrò bisogno di un favore voi eseguirete giovane lord >> aggiunse la Voisin, come se avesse compreso quello che lui pensava.

La cantaride si ricava da un isnetto, e oltre ad essere un veleno discretamente potente nell'era mdoern aera ritenuta un afrodisiaco

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