Angelica!verse (7/?)

Jun 18, 2012 22:10

Eccomi con un altro capitolo,q ui siamo già alla Maschera Rossa, e seguirò il libro perchè nel filma ccade tutto troppo velocemente. Dimenticavo: un'immy di Calembredaine, qui ci sono Giuliano Gemma con Michèle Merciere. Rosalba Neri nei panni della Polacca e Patrick Lematrire nei panni di Flipot. Il figlio di Kuassi Ba e di Olimpia di Soisson compare poco nei libri, ma ci tenevo particolarmente, e qui sarà 1 pg importante

Ros era sicura che con un po’ di sano lavoro e con una donna accanto prima o poi Robb si sarebbe dimenticato quella follia incestuosa, mentre Theon sosteneva che c’era solo una persona in tutta Parigi capace di farlo desistere: madame la Voisin.
Così l’avevano scortato entrambi dalla Voisin, Ros quella mattina aveva preferito non lavorare perché non si sentiva sicura, almeno finché tutto non fosse tornato come doveva essere lei avrebbe tenuto un profilo basso. Ad aprire la porta venne la figlia della Voisin, Marguerite, che Theon gli presentò come “ la più grande stronza di Parigi “ mentre questa li conduceva da sua madre e faceva finta di non aver sentito nulla.
<< Lord Greyjoy, che lieta sorpresa, non vi aspettavo così presto, conoscete anche padre Guiborg? >> disse la donna indicando il prete che era con lei.
Madame Voisin aveva circa trent’anni, quel giorno indossava una abito viola e sedeva al suo solito posto con vicino una sfera di cristallo e uno dei suoi gatti non trovò di meglio che abbandonare il tavolo per farsi prendere in braccio da Ros, che prima di farlo però si fece il segno della croce, la Voisin amava i gatti, specie se neri.
Padre Guiborg era un uomo scheletrico di circa sessant’anni ormai quasi del tutto calvo e i pochi capelli che gli restavano erano ormai bianchi. Aveva un sorriso malvagio sulle labbra e tutti sapevano che era un prete spretato, solo gli argotièrs sapevano che aveva avuto cinque figli, e solo Jean Putrido sapeva che li aveva sgozzati e ogni tanto durante le sue messe nere si serviva di altri bambini.
<< Di fama madame, di fama >> rispose Theon mentre l’altro si allontanava, non prima che Ros avesse deposto il gatto a terra e si fosse fatta nuovamente il segno della croce.
<< Non siamo qui per me madame, ma … >> << Per il giovane lord che è con voi. Avvicinatevi monsignore >> e detto questo la strega fece segno a Robb di avvicinarsi e gli altri due si ritirarono.
<< C’è una passione che vi consuma giovane lord, una passione molto forte ma che voi giudicate sbagliata e perversa. Ma tutto questo aumenta la vostra passione invece di farla diminuire. Vi definite in molti modi: perverso, sodomita e incestuoso ma non combattete la vostra passione, ne avreste solo a male. Guardatevi però dalle dame del Poituò e dai mori, uno per gratitudine e l’altro per un obbligo possono perdervi >> rispose per poi alzarsi. << Se quello che vi ho detto non vi sarà d’aiuto allora tornate, e io e padre Guiborg vi organizzeremo una messa >>.

Theon l’aveva poi portato dal gran Matteo perché quel che non cura una strega come la Voisin allora poteva curarlo il gran Matteo ma erano appena arrivati al Pont Neuf che vennero apostrofati dalla statua del buon re Enrico IV. << Avete saputo la notizia lord Greyjoy? >> chiese Claude Le Petit mentre scendeva dalla groppa del cavallo. << Quale notizia, poetastro? >> lo apostrofò Ros. << Sembra che Jon Snow abbia comprato, o ottenuto la cosa non mi è chiara, da Jean Putrido il figlio del moro, quello che hanno mandato alle galee, a quest’ora sarà già dalla marchesa degli angeli >>.
Non era possibile, no, non ora si ritrovò a pensare, la Voisin era stata chiara, doveva guardarsi dai mori, eppure era certo che l’unico che avesse dei servi africani era il conte di Peyrac, ricordava ancora Kuassi Ba nero come la notte e quello che era accaduto cinque anni prima ma lì a Parigi non c’erano servi scuri, almeno lui in quei mesi non ne aveva visti.
<< E che se ne fa di quel piccolo mulatto? >> chiese, cercando di rimanere impassibile. << Giovane lord, io non lo so, ma sono al Gallo Ardito, prova ad andare e a chiedere alla marchesa degli angeli, o a Jean Putrido quando gli sarà passata la paura, dicono che l’abbia quasi tagliato in due se non gli consegnava il bambino >> aggiunse il Poetastro prima che Theon e Ros lo portassero via.

La verità era un’altra, appena due ore prima di quell’incontro Jon Snow si era recato al sobborgo Saint Martin, dove Cul-di-Legno, nuovo Grand Coesre, aveva fissato la residenza, nella stessa abitazione del precedente. Quel giorno vi era anche Jean il Barbone e Jean Putrido che non appena lo vide corse verso di lui.
<< Non sono qui per i tuoi bambini Jean, non del tutto. Mi devi cedere il mulatto >> << Il piccolo neretto? Il mio tesoro più grande, a te? >> << Devi Jean, non hai scelta, fammi parlare col grand Coesre e con Jean il Barbone >> e detto questo aveva parlato con i due.
Cosa si fossero detti era un mistero, anche se al ladro di bambini parve di sentire parole come “ onore “, “ moro “ e “ marchesa “, ma alla fine della discussione Jean il Barbone si avvicinò alla donna che stava allattando il piccolo moro, glielo tolse e porse il bambino a Jon, dopo averlo avvolto in una coperta. << Fanne quello che vuoi Snow, la questione ormai non mi riguarda più >> disse prima di tornare ai suoi testi emntre il Grand Coesre annuiva
E fu così Jean Putrido vide il suo migliore investimento uscire dalla porta tra le braccia di Jon Snow, un tipo che aveva sempre giudicato non un imbecille ma fondamentalmente ingenuo.

Maestro Bourgeraud pensò di aver toccato il colmo della disperazione quando rivide uno dei quattro ragazzi tornare, erano già le nove di sera, con un bambino tra le braccia. Un bambino moro!
<< Cosa succede? E chi è quel bambino? >> chiese mentre tutti gli altri si accalcavano per vederlo. << Padron Bourgeraud, tranquillizzatevi, è il figlio di un moro, e di una gran dama >> rispose il ragazzo mentre la ragazzina bionda che corrispondeva al nome di Gilly si avvicinava e prendeva in braccio il bambino.
<< Quanti mesi ha? >> chiese la ragazzina << Tre, forse quattro >> fu la risposta, << Allora bisogna fasciarlo, un bambino così bello, altrimenti diventerà storpio >> intervenne Barbara. In breve tutte le donne si erano radunate accanto al bimbo e lo stavano coccolando, Gilly aveva affidato suo figlio a Grenn che teneva il bambino come se fosse la prima volta, e lo era, mentre Cantor e Florimond avevano deciso che era una battaglia persa in partenza e si erano rassegnati.
Sam aveva parlato con padron Bourgeraud, e solo perché era avvocato sebbene ufficialmente non praticasse, era riuscito a fargli accettare che potessero dormire lì, era sottinteso che avrebbero pagato e che le donne avrebbero aiutato alla taverna. << Che si dice di bello? >> fece una voce e Theon seguito da Ros entrò, a Sam era sembrato che ci fosse qualcun altro con loro ma ad una seconda occhiata si rese conto che probabilmente si era sbagliato.
<< E quello chi è? >> chiese Ros mentre Flipot le faceva vedere il bambino. << Non lo so, Jon è tornato portandolo in braccio >> rispose Ygritte prima di baciare Jon sulla guancia, era implicito che lei si sarebbe dovuta occupare del bambino quando sarebbe cresciuto e la cosa le stava bene, e prima o poi era sicura che avrebbe avuto figli da lui, e non li avrebbe mai venduti a Jean Putrido. << Ah, e come si chiama? >>. La domanda era più che legittima, di certo né la contessa di Soisson né Berta avevano pensato ad un nome. << Se lo chiamassimo come il vostro defunto marito? >> chiese Barbara, e Jon assentì. << No, lo chiameremo come suo padre: Kuassi Ba >> li contraddisse Angelica.
E fu così che Kuassi Ba figlio, figlio di Kuassi Ba padre e della contessa Olimpia Mancini di Soisson, ebbe il suo nome e fu così battezzato da quella bizzarra congrega che si era riunita alla locanda del Gallo Ardito di padron Borgeraud.

theon greyjoy, jon snow, game of thrones, angelica!verse, robb stark, incest

Previous post Next post
Up