Angelica!verse ( 6/?)

Jun 12, 2012 20:54

Eccomi qui di nuovo con questo verse, che finora mi ha dato tantissime soddisfazioni

Erano sopravvissuti, certo, Grenn si era ammalato, ma nulla che il gran Matteo non riuscisse a risolvere e quindi erano pronti per l’evento più importante dell’anno, ossia la fiera di Saint Germain dove puntualmente se le sarebbero date con gli egiziani.
Tranne quell’anno perché per puro miracolo erano riusciti a sfuggire all’uomo col cane, quel tizio stava diventando un autentico flagello a detta di Pyp, ma la verità era che tutti loro tremavano non appena vedevano un cane, la paura di finire o a Montfaucon o a Sali-a-malincuore era troppo forte.
Non sapevano spiegarsi come, né perché ma erano riusciti a tornare alla Tour de Nesle, appena in tempo per esservi sloggiati da Rodogon l’Egiziano che si era sistemato lì con tutta la sua gente.
Gilly e Ygritte che li avevano raggiunti da casa di Bel Ragazzo li avevano pregati di non andare a protestare, che l’era della banda di Calembradaine era finita, ma come la rossa ben sapeva Jon Snow era un ragazzo d’onore, e così erano andati dal Grand Coesre a Saint Denis dove Rolin il Tozzo e l’idiota Sbavante avevano fissato la loro residenza e dove gli arciministri e Jean Putrido si erano radunati.
Il figlio di Kuassi Ba, quello era un bel problema a detta di Sam. Non aveva ben capito ma sembrava che Jon Snow avesse un debito col moro e che quindi avesse a cuore il piccolo mulatto, e solo perché erano in superiorità numerica avevano impedito a Jon di riprendersi il bambino, quel bastardo prima o poi li avrebbe fatti morire tutti pensava, e lui non sarebbe diventato avvocato.
Così erano giunti fino alla stanza dove il ladro di bambini riponeva la sua merce, appena in tempo per sentire un urlo disumano. << I fantasmi >> << Ma quanto sei stupido? Questo è Sbavante, quell’idiota >>. Aveva visto giusto pensò Sam, era Sbavante che piangeva sul corpo di Rolin il Tozzo, e la porta dei bambini era aperta quindi i figli della marchesa erano salvi come Linot e Flipot, e la piccola Rosine era sparita. Osservò Jon che raccoglieva qualcosa e che poi gli fece un cenno e non ci fu bisogno di altro, aveva capito. Veloce, per quanto glielo consentisse la sua mole, corse alla finestra e l’aprì urlando: << All’assassinio, all’assassinio! Hanno ucciso il Gran Coesre! Sbavante ha ucciso il Gran Coesre! >> aggiunse mentre Pype Grenn lo imitavo e sentivano il rumore del resto della pitoccheria che rumoreggiava dentro e fuori quell’antro infernale.
<< I miei tesori! Sono rovinato! >> urlò Jean Putrido quando li raggiunse, prima di cominciare a piangere lasciandolo di stucco. << Snow, fa qualcosa, se hai a cuore quei poveri bambini aiutami a ritrovarli! Così dolci, così giovani per tutta Parigi da soli, oh aiutami tu che eri il capo della milizia di Calembredaine! >>, e così dicendo Jean Putrido offriva uno spettacolo a dir poco patetico agli altri pitocchi mentre supplicava a mani giunte Jon Snow di aiutarlo in quella che per tutti loro era una ricerca infame, persino per l’idiota Sbavante.

Ros era tornata a casa da un pezzo quando li vide rincasare: << Per fortuna siete ancora vivi, temevo che foste a Sali-a-malincuore >> disse mentre si affaccendava a cucinare qualcosa. << Com’è andata? >> chiese Theon mentre Robb si sedeva, Theon lo aveva fatto correre per ore e soprattutto non era riuscito a vederlo. Sospettava che Ros avesse intuito qualcosa, specialmente per i sogni che faceva ogni notte. Jon lentamente era diventato un’ossessione per lui e Ygritte gli diveniva sempre più detestabile e allo stesso modo il giovane Satin.
La notte precedente aveva sognato che erano ancora a Tolosa, e lui si faceva sorprendere dal fratellastro nudo tra lenzuola di seta nera come aveva sentito che faceva la regina Margherita con i suoi amanti. Jon gli sorrideva e poi si toglieva i vestiti rimanendo nudo, solo per lui. Allora saliva sul letto e si baciavano mentre sentiva le mani del fratello dovunque, poi non sentiva più niente, solo piacere, un piacere così intenso che era simile al dolore mentre Jon lo possedeva e lui si lasciava fare qualsiasi cosa mentre ad ogni affondo del fratello gli sussurrava “ ti amo “. Glielo diceva in ogni lingua che conosceva e Jon intensificava i movimenti portandolo ogni volta vicino al paradiso. Poi lo voltava e lui si sentiva come morbida argilla tra le mani del suo fratellastro mentre questi gli separava le natiche con le mani. << Fallo Jon, fallo >> lo supplicava, poi per fortuna Ros lo aveva svegliato, altrimenti avrebbe avuto qualcosa da dire. Ma la notte precedente era stato diverso, e si era svegliato solo la mattina, con il ricordo di lui in ginocchio e delle dita di Jon tra i suoi capelli.
<< Mi sono mescolata alle donne di Bel Ragazzo, poi Rodogon ci ha cacciati dalla Tour de Nesle e sono tornata qui. Hanno portato i bambini dal Gran Coesre, Gilly per fortuna era col figlio allo Chatelet. Snow e gli altri sono andati a protestare con Rolin il tozzo ma sono arrivati troppo tardi. Sbavante ha ucciso Rolin e ora stanno eleggendo il nuovo Gran Coesre >> spiegò loro Ros mentre metteva su tre piatti il poco che avevano. << E Jon? >> chiese, saperlo vivo e in libertà era stupendo. << Tuo fratello sarà tra i possibili candidati ma si sa già che sarà scelto Cul-di-Legno, gli offrirà sostegno e basta >> spiego lei mentre si sedeva a sua volta. << Perché volevi saperlo? ... No, dimmi di no, dimmi che …. Non puoi essere così stupido Stark! >> urlò Theon mentre Ros cominciava a capire e lui restava in silenzio. << Sei innamorato di lui, vero lord Stark? >> gli chiese lei. Quasi sempre il silenzio è la migliore risposta e lo fu anche in quella situazione. << E’ una questione complicata, ma tu sei nobile e i nobili fanno quello che vogliono a differenza del popolo >> e detto questo iniziò a mangiare come per dire che la discussione era chiusa per lei.

Claudio le Petit aveva detto loro di aver visto i due ragazzini tre ore prima insieme alla marchesa degli angeli e a una fanciulla di quattordici anni, fresca come una rosa, e che si stavano dirigendo vero il Bois de Boulogne. Claudio le Petit aveva il brutto vizio di infiorettare le cose ma non appena entrarono al Bois si sentirono chiamare: << Pss, siamo qui >> e da un cespuglio apparve Flipot che teneva Linot per mano insieme a una ragazzina che Pyp riconobbe subito come Rosine, l’ultima moglie del defunto gran Coesre. << Cos’è successo? Il messaggio di Flipot diceva che eravate al sicuro e che dovevamo chiedere al Poetastro >> chiese Pyp osservando i tre. << La marchesa degli angeli ci ha salvato, ha ucciso lei il Grand Coesre, ora alla locanda del Gallo Ardito, mentre noi ce andiamo a zonzo >> rispose la giovane Rosina sorridendo loro e proprio in quel momento Ygritte e la Polacca li raggiunsero. Ygritte avrebbe fatto a meno di Satin ma alla Polacca serviva qualcuno che portasse la gironda del vecchio Tebaldo che lei aveva destinato a Linot, e insieme a quella la scimmia Petit che si appollaiò sopra la spalla destra di Ygritte.

Maestro Bourgeraud pensò di essere realmente sfortunato quando, era appena suonato il vespro, vide arrivare quattro pezzenti seguiti da una ragazzina bionda con un neonato al collo e una donnaccia con i capelli rossi che aveva sulle spalle una scimmietta. Ne fu certo quando uno di quei quattro, non molto alto, capelli neri e ricci, un farsetto in condizioni pietose e l’aria di gran signore gli chiese dove si trovasse la marchesa degli angeli. Stava per rispondere che non conosceva alcuna marchesa degli angeli quando Angelica uscì diretta verso lo Chatelet e li vide: << Sono così felice di vedervi ragazzi, e anche voi ragazze, venite dentro, forza >> e detto questo li fece entrare mentre maestro Bourgeraud pensava a cos’avrebbe detto sua moglie.
Proprio in quel momento Flipot stava portando al piano di sopra Florimond che piangeva e per una volta lo chiamava con il nome completo. Jon Snow sapeva che la marchesa degli angeli aveva vissuto a Tolosa, e a Tolosa solo una persona aveva chiamato il proprio figlio Florimond: la contessa di Peyrac Angelica di Sancé.
<< Posso parlarvi? >> e detto questo la prese per un braccio mentre lei stava cercando di liberarsi, avrebbe fatto tardi allo Chatelet, ora ne era sicura. << Voi siete la contessa di Peyrac >> le disse, e non era una domanda. << Come hai fatto a capirlo Jon? >> chiese lei sorpresa. << Il vostro viso mi era familiare ma non ricordavo dove lo avevo visto, e in tutta Tolosa solo vostro figlio si chiamava Florimond. Inoltre ho visto il valletto della signora contessa di Soisson, e so che avevate ceduto il vostro nero Kuassi Ba a lei >> rispose. << Mi complimento con te Jon Snow, tu sei il figlio bastardo di Ned Stark, quello che … >> << Esatto, io, per questo ho un debito con Kuassi Ba >> la interruppe lui << E come vorresti sdebitarti con lui? Sai che alle galee >> << Ma il figlio della Soisson è suo, giusto signora contessa? >>
Angelica sorrise, quel ragazzo era dotato davvero dell’onore, come tutti i guasconi. << Fa come vuoi guascone, ma attento >> e detto questo lo fece rientrare nella locanda mentre si avviava verso lo Chatelet.

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