Autore: diana9241
Fandom: Mary&George
Titolo: I'll be watching you
Personaggi: James VI/I, George Villiers, Robert Carr, nominati Thomas Overbury e Frances Howard
Rating: NC17
Note: evvai
Note2: tra il quinto o il sesto episodio, o missing moment
Nota3: Robbie un po' pirla era
Note4: conoscendo James è probabile sia avvenuto davvero
Note5: ah Georgie boy
Fottuti bastardi.
Lo sapevano, o quantomeno lui lo sapeva, era tipico del vecchio servirsi di tale studiata crudeltà, fottuto finocchio. Dopo tutto quello che aveva fatto, che aveva dovuto sopportare ora anche quello, e non poteva nemmeno ribellarsi.
A saperlo avrebbe dovuto pensarci prima, oh si. Quando quel ragazzino gli si era presentato chiedendogli se poteva prenderlo al suo servizio o diventarne il mentore avrebbe dovuto realmente spaccargli quel bel faccino a calci. E invece era stato così idiota da andarci a letto sperando di neutralizzarlo… tempo due giorni e il ragazzino si era ritrovato a fare capriole nel letto reale, in quello che era il suo posto.
A essere onesti avere un po’ di tempo per sé stesso, e per Frances, non gli dispiaceva ma quel ragazzino era pericoloso e da quel che sentiva era più vocale di una vergine e più svergognato di una puttana. Tutto stava andando a rotoli e quel che era peggio non sapeva come gestire la situazione, se solo Thomas fosse stato ancora vivo.
Suo suocero lo aveva già rimproverato per quello, abbiamo fatto un pessimo acquisto, se solo lo avessimo saputo ci saremmo tenuti l’altro e altri insulti simili, e quel che era peggio aveva ragione, ogni notte quel ragazzino si prendeva una fetta del suo potere e lui rischiava sempre di più.
Ci sapeva fare pensò continuando a premere l’orecchio contro la porta. Il ruolo di Gentleman of the Bedchamber si era trasformato in una tortura. Quel titolo che simboleggiava quanto fosse vicino al vecchio ora sembrava fatto per torturarlo, almeno gli era stato risparmiato di dormire ai piedi del letto reale ma comunque sentiva tutto e sapeva che a breve il titolo gli sarebbe stato tolto a favore di George Villiers. O Steenie come lo chiamava il vecchio, bello come un ritratto di santo Stefano si era giustificato, e la puttanella rideva, giovane, bello e sfrontato, davvero tutti credevano che fosse un giovane da niente da poter plasmare? Com’erano ingenui si disse prima di mordersi le mani per la rabbia.
<< Oh Vostra maestà… ah Vostra maestà… oh fatelo ancora… oh si >> udì e questa volta strinse i pugni, poteva quasi immaginarseli, oh se poteva.
George disteso sul letto senza niente addosso, o con una camicia che ormai gli si era attaccata alla pelle e quindi inutile, il corpo magro, giovane e flessuoso che si muoveva a tempo, il bacino che ondeggiava lascivo, le mani che toccavano ovunque, gli occhi indecenti, la bocca gonfia da puttana e il culo… quanto era stato bello fottere quel culo fosse solo per una notte e ora… ora era un altro che se lo stava fottendo e quel che era peggio si trattava del suo amante.
Il tizio che si è scopato e il suo amante, il suo amante reale e quel ragazzino che si è scopato, un incubo pensa Robert prima di fare dei respiri profondi e cercare di calmarsi. E poi lo sente, il vecchio, lui, il re o per lui semplicemente James.
Robert sa cosa gli piace, come farlo eccitare, come farlo durare e come procurargli piacere e si rende conto in quel momento che lo sa anche il ragazzino, i gemiti strozzati che sente dall’altra parte della porta glielo fanno capire. Sono disgustosi, patetici e incredibilmente eccitanti pensa prima di rendersi conto di essere già duro.
Impreca in gaelico prima di portare una mano dentro le proprie brache, che vergogna, che umiliazione, e pensare che fino a pochi mesi fa c’era lui su quel letto a farsi scopare… o a scopare dato che il vecchio con l’età preferisce che siano gli altri a fare tutto il lavoro. E a lui andava bene ma poi… poi quel ragazzino è entrato nella sua vita e gli ha portato via tutto. Si lascia scappare un gemito che subito copre con la mano libera, l’altra che si muove con forza contro la propria erezione mentre i rumori si fanno sempre più forti e assordanti.
Piò vederli, George mentre apre le gambe per farsi scopare meglio mentre il cazzo del re, James, lo penetra sempre più a fondo, sempre più forte, portandolo fino all’estasi o almeno ad una finzione di essa che possa soddisfare il vecchio re. A James piace credere che tutti lo amino, che lottino per avere il suo amore e lui in quel momento lo odia, è un gioco meschino, assolutamente meschino e si è fatto gabbare.
Vorrebbe urlare, vorrebbe piangere, vorrebbe fare irruzione nella stanza da letto del re, strappargli quel ragazzino e poi prenderlo a calci fino ad ucciderlo, vorrebbe sostituirsi a lui, tornare a quanto era lui a far gemere il re, quando ne percorreva il corpo con la bocca eccitandolo e non aveva bisogno di orge nei bordelli con marchettari di bassa lega per risvegliare i sensi del re, quando erano solamente loro due e il re d’Inghilterra lo apriva, lentamente, dolcemente, teneramente, amorosamente, strappandogli gemiti estasiati e sospiri di piacere. Era tutto perfetto allora, e vi ha rinunciato per aver abbassato la guardia una sola volta, che coglione. Lo diceva Thomas che senza di lui non era in grado di fare nulla, che gli doveva tutto, che senza di lui era una nullità e ora… ora si trova contro una porta con una mano sulla bocca, una sul cazzo e nelle orecchie i suoni di una copula che rischia di fargli perdere tutto.
Un ultimo grido, un ultimo gemito e poi… grazie a Dio hanno finito.
Ed è quello di cui ha bisogno, quel miscuglio di rabbia, gelosia e lussuria, che lo fa venire con un gemito strozzato. Deve solo ricomporsi e tornare a letto e non lo saprà nessuno si dice prima che la porta si apra di scatto.
Re James, primo del suo nome in Inghilterra e sesto in Scozia, Defensor Fidei e Signore d’Irlanda, lo sta guardando e Robert Kerr non si è mai sentito così prigioniero della malia che quell’uomo è in grado di scatenare. Mediocre tranne quei capelli rosso fuoco, gli occhi vivaci e attenti e il corpo ormai anziano eppure avverte una vampata nel bassoventre mentre il re, James, lo guarda sornione come se fosse a conoscenza di un segreto.
<< Robbie, potresti portarci da bere? >> domanda il re, come sempre non si fa problemi a farsi vedere nudo mentre lui… quanto vorrebbe urlare.
<< Vostra Maestà, James… io… perché? >> domanda di rimando.
<< Perché dopo aver scopato ho sempre sete, o vuoi unirti a noi? >> risponde James lasciandolo di sasso, quello si che è crudele, oltremodo crudele eppure… la tentazione sarebbe forte. Con discrezione allunga il collo e lo vede: George Villiers giace sul letto, il volto appagato, i capelli in disordine e il seme reale che gli cola dalle cosce e non è mai stato così bello.
<< Io… io non oserei mai, non con un uomo del genere >> replica lui, ha ancora una dignità.
<< Non fare la verginella con me Robbie, se ti è piaciuto ascoltare ti piacerà partecipare >> è la risposta del re che lo lascia di sasso… ovvio che sapesse, James sa sempre tutto pensa Robbie mentre George Villiers ride, fottuta puttanella pensa prima di liberarsi del farsetto.
<< Meraviglioso, le persone che più amo al mio servizio, meraviglioso >> mormora James prima di baciarlo delicatamente sulle labbra. Poi si getta su George che subito lo accoglie gemendo di piacere, falso come le promesse d’amore di una puttana. Avrebbe dovuto ucciderlo quella sera si dice Robbie Carr prima di sistemarsi sul letto, se solo fosse coraggioso come Frances a quest’ora non avrebbe certi problemi.