Autore: diana9241
Fandom: Medici The Magnificent
Titolo: Dimmi come posso fare per salvare il mio cuore
Personaggi: Lorenzo de'Medici, Francesco de'Pazzi
Rating: NC17
Waring: slash, pwp, pre-Season 02
Note: la storica che in me rifiuta questa cosa, sappiatelo subito
Note2: la fangirl che in me invece sta esultando
Note3: non ho saputo resistere, se vogliamo dirla tutta è colpa di quei due che invitano allo shipping, non mia
Note4: adoro certe cose
Note5: mentalità rinascimentale a palla
Non ricordava un momento in cui l’altro non fosse presente.
Erano cresciuti insieme come migliori amici, condividendo gli studi, l’addestramento e passando praticamente ogni momento insieme. Un po’ gli dispiaceva che Giuliano si sentisse geloso del loro rapporto ma era più forte di lui, Francesco de’Pazzi era stato il suo primo amico e Lorenzo non riusciva ad immaginare di poter un giorno vivere senza di lui.
Avevano vissuto così tanto insieme che era convinto che un giorno si sarebbero sposati, questo prima che il nonno gli spiegasse che non era possibile per due uomini sposarsi, aveva pianto nell’udire quella notizia ma la nonna gli aveva spiegato che non era un buon motivo per smettere di essere amico di Francesco.
Crescendo quel sentimento si era rafforzato diventando sempre più esclusivo, per quanto ci fossero altre persone nella loro vita l’altro aveva la priorità, in ogni circostanza. Fin da bambini si davano baci sulla guancia, lo avevano sempre trovato normale, motivo per cui entrambi erano rimasti interdetti quando era stato comunicato loro di smetterla perché non sarebbe stato appropriato, perché non doveva esserlo aveva protestato lui senza però ottenere risposta, Francesco aveva accettato la cosa ma avevano continuato a baciarsi sulla guancia in segreto, dove nessuno poteva vederli. E poi un giorno avevano preso coraggio e si erano baciati sulla bocca, e quello si che era stato bello.
Già sapevano che c’era una legge che in teoria puniva severamente quelli come loro ma nessuno la osservava e quando accadeva colpiva solo i poveri, loro erano al di sopra di certe minuzie cittadine. Inoltre non erano i primi a farlo, alla loro età era perfettamente normale provare simili sentimenti per un altro giovane, l’importante era sposarsi ma poi ognuno si poteva prendere il proprio piacere ovunque desiderasse. E loro si erano fatti forza, anche se Lorenzo era sicuro che non avrebbe mai voluto baciare altre labbra oltre a quelle di Francesco. I testi erano pieni di vicende come la loro aveva comunicato una sera a Francesco, bastava sapere dove cercare ed era pieno di uomini che avevano amato altri uomini, dagli antichi dei greci agli imperatori romani, per non dire delle voci che correvano su certi re francesi e inglesi, non poteva essere così sbagliato se dei e re si erano abbandonati a quei sentimenti.
E Francesco aveva accettato la sua spiegazione e avevano continuato a vedersi di nascosto sostituendo in breve tempo ai baci molte altre cose. Quando si erano toccati per la prima volta era stato bello, Francesco de’Pazzi non sapeva cosa lo avesse fatto maggiormente impazzire: se il sesso di Lorenzo che si gonfiava tra le sue mani, gli occhi di Lorenzo che si facevano via via liquidi di piacere o la bocca dell’altro che lo implorava di essere baciata. E lui lo aveva fatto, ancora e ancora. Poi Lorenzo lo aveva fatto a lui ed era stato meraviglioso, si era letteralmente abbandonato all’altro, facesse tutto quel che voleva.
E dopo quello erano venute altre cose, compreso quell’atto che era considerato disonorevole ma che ad entrambi piaceva troppo. La prima volta che aveva preso in bocca il sesso di Lorenzo Francesco si era sentito soffocare dalla felicità, come poteva essere disonorevole avere così tanto potere sul piacere del proprio amante?
Lo aveva succhiato e leccato per quelle che gli erano sembrate ore, i gemiti di Lorenzo erano stati musica per le sue orecchie, era tutto assolutamente perfetto. E poi Lorenzo lo aveva fatto a lui e non si era mai sentito meglio, la testa appoggiata contro il muro, una mano tra i capelli di Lorenzo a giocare con le sue ciocche e la sua erezione che si spingeva contro quel calore così nuovo e così amato. E dopo aver trovato un nascondiglio perfetto avevano provato a farlo insieme e avevano trascorso pomeriggi interi a farlo, le bocche che accoglievano il sesso dell’altro e le mani che si esploravano bramose desiderose sempre di più. Era stato per quello che un giorno aveva portato le dita tra le natiche di Lorenzo e aveva lentamente introdotto un primo dito, non lo sapeva con certezza ma il modo in cui Lorenzo aveva aumentato i movimenti della testa era una prova di quanto gli piacesse, ricordava solo quel calore e come il sesso di Lorenzo nella sua bocca si fosse gonfiato ancora di più e come si erano entrambi persi in quel calore.
Da allora avevano cominciato a sperimentare anche quello, pur parlandone con disapprovazione diversi testi di medicina avevano mostrato loro come dovevano fare e avevano devotamente obbedito. Era così bello quando lo facevano, liberatorio quasi aveva pensato una sera poco prima che Lorenzo toccasse un punto dentro di lui che gli diede le vertigini, era qualcosa che non avevano mai sperimentato prima ed era meraviglioso.
E Lorenzo de’Medici non si era mai sentito meglio. Lorenzo lo aveva preparato con una cura e una devozione che non aveva mai avuto prima, e quello era tutto un dire, per poi versarsi dell’olio sul proprio sesso e infine, con delicatezza e timore, lo aveva preso, marchiandolo come proprio e rivendicandolo come suo amato. Aveva fatto male, inizialmente aveva fatto male perché pur essendo ormai abituato ad accettare le dita di Francesco il suo corpo non era abituato ad altro. Il dolore e il fastidio però erano velocemente scemati mentre il suo corpo si abituava lentamente a quell’intrusione, aveva mosso ritmicamente il bacino per segnalare a Francesco che era pronto per altro e Francesco come sempre aveva obbedito.
Era prima uscito per poi rientrare con un’unica spinta questa volta, un movimento fluido e deciso che aveva colpito esattamente dove voleva. I loro movimenti erano scoordinati, frenetici e per quanto volessero godersi quel momento il piacere era troppo, si erano baciati con frenesia liberatoria mentre portava le sue gambe contro i fianchi dell’altro e Francesco gemeva il suo nome in una preghiera silenziosa che solamente lui avrebbe ascoltato. Sentì la mano dell’altro sul proprio sesso e buttò la testa all’indietro sui cuscini gemendo il nome dell’altro, era il paradiso e l’inferno, era bellissimo e ne voleva ancora, era sicuro che non si sarebbe mai stancato di quello; avrebbe avuto una moglie così come doveva essere ma non esisteva donna al mondo che gli avrebbe mai regalato un godimento simile.
Non sarebbe durato a lungo pensò poco prima di sentire Francesco gemere il suo nome e un calore nuovo riempirlo tutto, non si era mai sentito così pieno e così appagato si disse poco prima di venire a sua volta sporcando la mano di Francesco.
<< Cosa siamo noi? >> gli domandò Francesco mentre riposavano uno accanto all’altro.
<< Migliori amici >> rispose d’istinto anche se intuiva che potevano essere di più.
<< Per sempre? >> domandò di nuovo Francesco.
<< In questa vita e nell’altra >> rispose lui prima di baciarlo. << Voglio… insomma… è stato meraviglioso ma…. Hai capito… >> balbettò, non sapeva come spiegarlo a parole e temeva di offendere l’altro, quella situazione era stranamente complicata.
<< Vuoi farlo tu a me, giusto? >> gli venne in aiuto Francesco.
<< Se vuoi, non devi sentirti in obbligo >> replicò lui.
<< Lo voglio… a giudicare da come gemevi deve essere meraviglioso >> lo provocò Francesco prima di baciarlo una seconda volta. Sorrise prima che si sistemasse sopra di lui e cominciasse a baciarlo ovunque mentre le mani cercavano la boccetta d’olio. Se ne versò una generosa porzione sulle dita per poi portarle contro l’apertura di Francesco.
Si irrigidì istintivamente nel sentire il primo dito dentro di sé, per quanto vi fosse abituato ogni volta era come un ricordo della loro prima volta. Francesco de’Pazzi sapeva che quello che facevano erano sbagliato, motivo per cui non ne aveva mai parlato con nessuno limitandosi a dire a Guglielmo che lui voleva molto bene a Lorenzo, una frase ben studiata per non compromettere nessuno. Quello che avevano era speciale e ora… ora tutto quello era bello, bizzarro e intossicante. Lo avevano già fatto altre volte ma mai si erano spinti oltre, possedere Lorenzo era stato fantastico e ora il pensiero di farsi possedere… era troppo.
Mosse il bacino e fu ricompensato da un secondo dito, e poi da un terzo. Lorenzo si mosse con fare esperto, aprendolo sempre di più e infine toccò quel punto dentro di lui, quello dove nasceva il piacere e Francesco si sentì morire dalla felicità, il solo pensiero di quando a toccare quel punto sarebbe stato il sesso di Lorenzo gli fece girare la testa.
<< Fallo… fallo ora >> ansimò e dopo averlo baciato Lorenzo obbedì scivolando lentamente dentro di lui con un gemito liberatorio. Chiuse gli occhi per istante, tutto quello minacciava di sopraffarlo e aveva bisogno di pensare. Quando li riaprì Lorenzo lo stava osservando, uno sguardo corrucciato che lo rendeva ancora più giovane e che lo attrasse come sempre.
<< Muoviti >> mormorò e l’altro obbedì, stando attento a colpire quel punto preciso ogni volta, mosse il bacino andando incontro a quelle spinte, era davvero bello, non sapeva descrivere cosa fosse meglio e… non voleva smettere. Portò una mano sul proprio sesso gonfio e poco dopo sentì la mano di Lorenzo sulla propria mentre le loro bocche si cercavano frenetiche.
Ansimarono e gemettero insieme mentre i loro corpi erano fusi in uno e sentiva il piacere montare in lui per la seconda volta, Lorenzo che non smetteva di baciarlo. Portò le mani sulla schiena dell’altro tracciando disegni invisibili mentre sentiva il proprio corpo sempre più vicino. Un’ultima spinta e si liberò contro la mano dell’altro mentre il suo corpo si contraeva contro il sesso di Lorenzo. E poi lo sentì, quel calore così forte e quel godimento senza pari, quello era il momento migliore della sua giovane vita.
<< Noi siamo amici, vero? >> gli domandò questa volta Lorenzo.
<< Migliori amici >> rispose lui, era sicuro che fossero altro ma non sapeva esattamente cosa, sapeva però che avevano tutta la vita per scoprirlo.