Nel buio della stanza si sente un frullio di ali. Una figura scura si muove furtiva da un lato all’altro, spostando oggetti e mobili della saletta.
Dopo pochi istanti, un secondo frullio interrompe il suo operato. Le due sagome si avvicinano e confabulano per un po’; si riescono a percepire parole come musica, romantico e perfetto, poi il cala il
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E poi… e poi, be’, francamente Dean non aveva idea di cosa fosse successo, perché era semplicemente svenuto dal dolore.
Quando riprese i sensi, scoprì di essere steso a pancia in giù su un letto, ma non quello del motel dove lui e Sam alloggiavano. Dopo un breve esame della camera, si rese conto di essere al piano superiore della casa di Bobby, ed il padrone di casa, suo fratello e perfino il suo angelo sfigato erano tutti accalcati attorno al suo capezzale.
«Che succede?» cercò di chiedere, ma gli venne fuori solo una specie di gracidio. Si sentiva la lingua ruvida come carta vetrata e la schiena gli faceva male da morire. Provò a tirarsi su, puntellandosi sui gomiti e, all’improvviso, si rese conto che quella che gli pesava sulla schiena e lo aveva coperto fino a quel momento non era affatto una coperta.
«Sta calmo, Dean» cercò di placarlo Sam, ma lui lo sentì solo in parte, perché era troppo distratto dalle ali - delle cazzo di fottutissime, enormi e piumose ali bianche - che gli spuntavano da dietro le scapole.
«Cosa diavolo-» cominciò.
«Non sappiamo come sia successo» lo precedette suo fratello «Sei svenuto e ho fatto appena in tempo a caricarti in macchina che quelle ti sono esplose da dietro la schiena» spiegò «Allora ho chiamato Cas e abbiamo deciso di portarti in un posto sicuro».
Il maggiore dei Winchester spostò lo sguardo sull’angelo - l’unico vero angelo nella stanza, cioè - e scoprì che questi gli stava fissando la schiena con aria rapita.
«Cas, che diavolo è questa storia?» gli domandò esterrefatto. Cercò di muovere un braccio per acchiappare un lembo del suo trench ed attirare la sua attenzione, ma a spostarsi fu una delle ali, che quasi decapitò Bobby e si strusciò su Castiel in una lunga carezza.
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«Lo farei, se solo sapessi come cazzo pilotarle!» sbraitò l’interpellato, vagamente isterico.
«Mi dispiace, Dean» disse finalmente l’angelo, riscuotendosi «Non ho idea di cosa significhi, ma sono…» si schiarì la gola e sfiorò delicatamente un paio di piume che gli stavano solleticando il viso «… molto belle» concluse con voce roca - be’, più del solito, si intende.
A quel tocco, lui sentì la forza nelle braccia mancargli e ricadde sul divano, senza fiato. Era stato… era stato come se Cas gli avesse accarezzato un qualche punto molto intimo e sensibile, come il retro delle sue ginocchia.
«Senti, Bobby ed io andiamo di sotto per fare qualche ricerca e cercare di capirci qualcosa» propose Sam «Cas resterà con te. Potrebbe darti… uhm… qualche lezione?»
«Fantastico, davvero fantastico. Cos’è, serve una specie di patente angelica, per imparare ad usarle?» ringhiò Dean, cercando di toccarle. Tirò appena una piuma e finì a farsi un male cane, come se si fosse strappato i peli da un braccio. Okay, erano decisamente più delicate di quanto sembrassero.
«No, non così» lo istruì Castiel, prendendo la sua mano. La scostò e lisciò gentilmente le penne arruffate, causando una lunga cascata di brividi caldissimi lungo la sua schiena.
«Cristo» ansò il cacciatore, attirando l’attenzione degli altri due uomini, che grazie a qualche misericordia divina non fecero domande e si affrettarono a lasciare la stanza.
Con un tocco leggero, l’angelo fece scomparire la sua maglietta a brandelli ed il sangue secco che gli imbrattava la schiena e le ali. Il suo potere sfrigolò sulle piume come la coca-cola sulla lingua.
«Oddio, ti prego, smettila di palparmi» gemette Dean, affondando la faccia arrossata nel cuscino.
«È una bella sensazione?» chiese curioso Castiel, passando in modo quasi impercettibile i polpastrelli sull’attaccatura delle ali, vicino alle scapole.
Il ragazzo singhiozzò e, sconvolto, sentì il cavallo dei pantaloni diventare improvvisamente stretto. «È… è questo che fate voi gallinacei, quando pomiciate?» domandò senza fiato.
L’amico strinse le labbra e distolse lo sguardo. «Non saprei dirti. Sai che non ho… molta esperienza» rispose dopo un momento.
Be’, immagino non ci resti altro che scoprirlo insieme, pensò Dean, riuscendo con uno sforzo cosciente a muovere un ala ed usarla per circondare il corpo di Castiel, tirandolo più vicino a sé.
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*ççççççççç*
Sì, ecco... io... UNF!
*riprende a sbrodolare*
A dopo un commento più sensato, lo prometto. \O/
Forse. *se riesce a riprendersi*
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Sì, appunto #UNF
Gggggiuro che non dovevo scrivere porcate ò_ò Non so cos'è questa cosa, okay?
Sappi che io aspetto ♥
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Adoro Dean con le ali. E adoro il wing!p0rn e Castiel inesperto che prende l'iniziativa ♥
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Vai Cas, palpalo tutto! XD
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povero Bobby.. non perdere la testa XD
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