Stavo rispondendo ai commenti sul Lj della Rosa.
Leggendo quello che ha scritto Lils.
E lei parlava della bellezza.
E io stavo scrivendo a mia volta qualcosa sulla bellezza. E avevo in testa un'emozione.
Non era ancora esattamente una poesia. Ma la sua ombra, piuttosto. Una eco.
Il ricordo.
E quando ho postato quello che avevo scritto, mi è tornato in mente l'origine di quell'emozione. Di quel *colore* - luce - quella cosa strana che è una poesia al suo stato primario, prima che riemerga alla memoria. Prima che riaffiori.
Yolanda Pantin.
Soliloquio del vampiro.
E anche Corpi - o forse anche di più.
E non avevo intenzione di scrivere niente del genere, oggi.
Ho altri post in mente - avrei De Andrè, e un libro da recensire. Ma non posso evitarlo.
Sono troppo *perfette*.
Sotto il cut, che forse non tutti hanno voglia di vedersi la f-list intasata dai versi di una venezuelana. *rolling-eyes* Anche se questa volta posto la traduzione italiana. Che è bellissima uguale. E, alla fine, è quella che io per prima ho letto.
SOLILOQUIO DEL VAMPIRO
Sento la paura della bellezza; chi oserà condannarmi?
J. L. Borges
-‹‹Come può la bellezza
essere così vicina
che io posso allungare
le braccia e toccarla
e ancor più voglio nominarla
dar voce a un sentimento
preterito e confuso
al di là della vita di dio di tutto?
Io dovrei guardare
soltanto la bellezza
contemplare ciò che per gli occhi
è simile al divino
al mistero della vita
qui al mio fianco
È tutto ciò che voglio
ed è così triste
come una sonata
di Brahams per violoncello
musica profonda
doppiamente profonda
il singhiozzo di un'anima
che finalmente trova
nel corpo il suo specchio
Io ho sentito il desiderio di morire
soltanto a vederti
e sarei appagato
Solo voglio guardarti
ma vengo alle tue labbra
anche per baciarti
seguendo un impulso
da bambino
che non misura le sue azioni
Solo voglio baciarti
come si bacia un angelo
sfiorandogli le labbra››
E dopo
- nel chiudere le porte -:
‹‹Ti desidero la morte
bellezza
perché non esista niente››.
CORPI (LUIS CERNUDA)
Sono così belli i corpi
che ho baciato
È tale il calore con cui accolgono
un altro corpo
che non posso fare altro
che ringraziare
per la gioia
che così poco merito
Ricordo un corpo in piedi
davanti allo specchio
l'atto di offrirsi
in un istante
quando tutto è perso
nel dorato riflesso
Sono così belli i corpi
che ho sognato
così perfetti
stati della gloria
in cui abita un dio
che non posso altro che abbandonarmi
alla vertigine della pelle
così convocata
Ma tu
corpo creato dal mio amore in solitudine
sognato baciato
appagato
lo sguardo che in te è incarnazione del mondo
di tutto il creato
da me
alle tue spalle
pelle abisso specchio
temibile oscurità oltre il tuo corpo
alla parola
consacro ogni cosa
i corpi che ho baciato
quelli sognati
immobili perfetti
terrore della gioia
che tu incarni