Dec 02, 2008 23:47
Ci sarebbero varie considerazioni da fare.
Cioè, è un mese esatto che non aggiorno. E boh. Ci sarebbero anche cose da dire, credo.
Ma non ho voglia di dirle.
Perché insomma, le spingi ai margini della testa. Non ne parli - non te ne parlano - e puoi fare quasi finta che non sia vero. Solo una specie di sogno. Delirio. Quella sera avevi anche la febbre…
Ed è una stronzata, perché poi le cose sono vere in realtà, e quando te ne accorgerai ti crollerà addosso tutto e ti sembrerà di non riuscire a rimettere a posto i pezzi.
Ma boh.
Non posso comportarmi molto diversamente.
Acciuffare il pensiero che sfugge ai margini e costringermi a guardarlo negli occhi non farebbe bene a nessuno, credo. Non a me, certo, ma neanche al resto del mondo.
Mi odio, in certi casi.
Realmente.
E vorrei solo nascondere la testa sottoterra, ancora. Non sono pronta per tirarla fuori.
Quello che mi angoscia più di tutto, a volte, è come il dolore reale mi tocchi di striscio - e si trasformi in nausea, si trasformi in incubo, in pensieri che sfuggono e in strategie di fuga - mentre quello 'fittizio' - se di dolore fittizio si può parlare - colpisca con forza e si lasci sentire.
Forse è questione di equilibrio.
Forse è che il dolore fittizio è interno a me - è frutto di una dinamica così strettamente personale, così intima, da diventare quasi piacere. Un masochismo emozionale che riguarda solo la sfera più profonda e mia.
Quello che non tocca altri. Non si propaga.
Egoismo Narcisismo Egocentrismo
Non in termini necessariamente negativi, però.
Forse è solo paura di assumersi responsabilità.
E tutto questo discorso non ha senso, lo so.
Non doveva neanche iniziare.
Stavo andando a dormire.
Stavo scrivendo Drenched.
Stavo leggendo Drenched, meglio - perché proseguire era un suicidio, a quest'ora. Con quel vuoto allo stomaco e quella frase di David a pesare.
E mi sono accorta una volta di più di quanto facesse male Rowan. Di quanto lo amassi per questo dolore che mi provoca. Di quanto gli somigliassi, in qualche modo, in questo.
E sono pensieri che fanno paura.
Pensieri da esorcizzare.
Non avevo previsto che, per scrivere sto concetto idiota (Sto scrivendo Drenched. Sto leggendo Rowan. Sto male) avrei finito per girare intorno al nodo di quello a cui non voglio pensare.
Uno dei nodi, almeno.
Molto molto recente.
Per una volta, non confisso dentro di me.
Potrei cancellare tutto, ma poi passerebbe un altro mese prima che mi decida a scrivere altro.
E boh.
Tra un mese sarà il prossimo anno.
Viene la vertigine, a pensarci.
Meglio andare a dormire.
(E, amore?
Quando leggerai questo post, non preoccuparti.
Per quel momento mi sarà già passata, credo.
È proprio solo un rigurgito adesso.
'Notte.)
...,
schizofrenie,
drenched