La cultura dello stupro

Feb 18, 2013 21:26

Premessa 1: non sono una fan dei romanzi rosa eterosessuali. Non ho idea di quali siano le loro caratteristiche, a parte vaghe idee ricavate più che altro da parodie o versioni gay, tipo la storia d'amore tra l'ereditiera e il giardiniere o il capo barbaro e la preda di guerra. Forse. *rolls*
Ripeto, non ho idea. Né del target di riferimento, né dei messaggi che veicolano, né del tipo di donne/storie che rappresentano.
L'impressione comunque è che le ragazzine di oggi non abbiano in mente quei libri, quando pensano a romanzi su grandi storie d'amore, ma Twilight e company. Se guardo l'elenco dei "Best Romance Novels of all Time", su Goodreads, i primi quattro posti sono occupati da questi titoli: (Notare: la scelta è dei lettori).
1) Fifty Shades of Gray
2) Beautiful Disaster
3) Pride and Prejudice
4) Twilight.
Ora. Tralasciamo l'apparizione anomala della Austen, che mi ha sconvolto quasi più delle altre scelte - più che altro perché è seriamente surreale trovarla lì in mezzo. Gli altri tre titoli sono esattamente la ragione per cui sto scrivendo questo post.

Premessa 2: non ho letto nessuno dei tre romanzi. Di Twilight so praticamente solo che si parla di vampiri sberluccicanti; di Fifty Shades of Gray so giusto che è nasce come fan fiction di Twilight e che teoricamente dovrebbe essere molto trasgressivo perché parla di BDSM ma sostanzialmente non fa altro che *sbagliare* tutto quel che è possibile sbagliare nel rappresentare quella subcultura; di Beautiful Disaster non so neanche se è stato tradotto in italiano, ma nella versione americana ha una copertina claustrofobica e intrigante che mi ha incuriosito quel che bastava per convincermi a leggere una recensione (critica). Dopo averla letta, ho chiuso la pagina molto lentamente e sono fuggita inorridita.
Quindi ecco. Sto parlando per sentito dire.
Ma oggi su Tumblr sono capitata su una citazione di Twilight che mi ha seriamente inquietata, e non mi sembra che la ragione possa essere solo che ho letto quel brano decontestualizzato. Il post è qui, se a qualcuno interessa leggerlo: avverto solo che è preceduto dall'avvertimento "sexual assalt". Sostanzialmente, è la citazione (letterale, immagino) del primo bacio tra Jacob e Bella. E sembra veramente, veramente, la descrizione dell'inizio di una violenza sessuale.
Non si tratta di ingigantire le cose. Non credo si tratti neanche di fraintendere. In quelle venti righe un uomo bacia una donna, che non vuole essere baciata; lei lo rifiuta, verbalmente e fisicamente, lui la ignora; alla fine lei cede. E non alla passione: alla sua forza, semplicemente. Si costringe a lasciarlo fare.
Ed ecco. Non è neanche esattamente questo il problema - non è il fatto che una delle storie d'amore che hanno diviso il popolo delle teenager in una battaglia all'ultimo sangue abbia, come eroi romantici contrapposti, un vampiro creepy e un lupo mannaro (forse vagamente, non so come proseguano le vicende) stupratore.
Il problema è che questa storia d'amore è arrivata QUARTA nell'elenco delle migliori di tutti i tempi, e che la seconda è la storia di una ragazza virginale che si scopre innamorata di un bastardo violento, possessivo ed estremamente portato a controllare ogni suo movimento (o almeno, questo è quel che ho captato dalle citazioni riportate nei commenti). E che la PRIMA è una fan fiction della quarta dove il personaggio femminile entra in una relazione sadomasochista assolutamente NON safe, sane and consensual senza essere (pare) neanche veramente masochista. Non nel senso letterale del termine.
E non so. Mi sembra che ci sia un certo elemento in comune, a queste tre storie, ed è un elemento preoccupante.
Sia chiaro: non sto entrando nel merito delle trame. Non sto entrando nel merito del livello letterario, del valore di questa letteratura. E non sto neanche dicendo che non riesco a vedere il fascino di relazioni disfunzionali, perché cioè. Ho scritto Drenched in Red. Il rapporto tra Rowan ed Edward mi affascinerà per sempre.
La differenza, però, è che io non considererei mai il rapporto tra Rowan ed Edward come la più bella storia d'amore che ho scritto. O che ho immaginato. E sicuramente non vedrei mai Edward come un eroe da storia romantica, qualcuno per cui sospirare e sognare e sperare che il destino lo metta sulla tua strada.
Ed è questo quel che mi sembra succeda con questi romanzi, invece. Perché il pubblico non è maturo, smaliziato, non è affascinato dalle cose sbagliate, complicate, destinate a finire male ma interessanti proprio perché terribili. Sono ragazzine, in due casi su tre almeno, e se il target di Fifty Shades cambia un po', non va certo a toccare settori più maturi della popolazione. Le lettrici sono più adulte, magari. Ma il livello culturale mi sembra sempre basso.
E di nuovo, non sto facendo una distinzione di valore. È solo che c'è un tipo di lettore che riflette su quel che legge, riflette sul perché ha trovato affascinante una determinata dinamica, per dire, e perché può trovarla affascinante anche se non vorrebbe mai trovarcisi in mezzo.
La maggior parte delle ragazzine non ha ancora raggiunto questa capacità. Per essere ancora più precisi, la maggior parte delle ragazzine che amano quei libri non li ama anche se sono qualcosa che non vorrebbe mai vivere, ma precisamente per la ragione contraria.
Ed è questo che mi mette a disagio.
Questo: il fatto che i tre romanzi più amati dal pubblico femminile, tre (o due, almeno) dei romanzi più famosi pubblicati da autrici femminili, presentano una visione dei rapporti uomo-donna così profondamente calati in quella che in inglese chiamano rape culture. La cultura dello stupro.
Perché è un problema.
Non so quanto sia presente nel dibattito femminista recente - italiano, soprattutto: non ho davvero idea - ma a me sembra che dovrebbe essere il primo argomento. Quello più importante, più spaventoso, perché è quello più insidioso. È quello più scomodo.
Perché è relativamente facile fare la voce grossa e accusare di maschilismo il capo che ti licenzia perché incinta, o ti costringe a prostituirti in modi più o meno evidenti per tenere il tuo posto, o usa il tuo corpo per vendere qualcosa. Ma è molto più difficile capire perché l'idea di un uomo che ti forza sappia avere un potere attrattivo anche ora, in questo secolo liberato, anche su di noi, coscienze moderne. Senza che neanche ce ne rendiamo conto.

Adrienne Rich diceva che diventare femminista, diventarlo davvero, significava intraprendere un processo di autoconsapevolezza e ricerca interiore difficilissimo, dolorosissimo, perché metteva in dubbio tutto quel che eri. Significava guardare dentro di te, cercare di capire quali frammenti della tua coscienza sono stati installati lì dalla cultura in cui sei cresciuta, cercare di capire come fare a liberartene. Non è nulla di gratuito, non è nulla di semplice.
Io credo che anche per noi - per me, almeno - possa essere ancora atroce.
Perché non importa come sei cresciuta. Non importa se razionalmente credi che certe cose siano sbagliate, che certe cose siano pericolose. Ognuno ha le sue aree buie, i segreti che fatica a guardare negli occhi. Che non sa nominare, neanche in silenzio.
Io ho Rowan. Ho una passione per storie che a volte mi spaventano, attrazioni che di giorno mi fanno orrore e di notte cambiano aspetto. Ho un sacco di problemi su cui non voglio dilungarmi, e anni spesi a cercarne le cause. A deglutire sospetti.
Ma non credo di essere un caso unico, non credo di essere la sola.
E se anche fossi la sola ad avere quei problemi, resta comunque il fatto che metà delle ragazzine che hanno letto Twilight hanno finito per innamorarsi e parteggiare per un tizio che forza la ragazza che 'ama' a baciarlo in un passaggio che, per come è scritto, potrebbe essere utilizzato tale e quale per raccontare uno stupro. Prima di leggere da dove è preso quel brano, sei davvero convinto che si tratti di quello. La gola si stringe, inizi a chiederti: voglio continuare? Poi leggi "Twilight: Eclipse p. 331 (Bella and Jacob’s first kiss)" e l'orrore cambia direzione.

Qualche mese fa, sempre su Tumblr, sono capitata su un altro post simile.
In questo caso, una ragazza raccontava la sua esperienza personale durante una lezione di Gender Studies, in cui la professoressa aveva fatto vedere alla classe la versione Disney di "La Bella e la Bestia", e dopo la proiezione aveva consegnato a ogni studente uno di quei volantini che trovi nei centri di soccorso per le donne vittime di violenza domestica: la 'check list' per capire se ti trovi in una relazione abusiva. Tutti i punti - tutti, o quasi - erano presenti nel comportamento della Bestia verso Belle.
E c'è qualcosa di orribile davvero nel rendersi conto che una storia dalla morale così bella e innocente - l'amore può contrastare ogni incantesimo, salvare chiunque - è esattamente il processo mentale che porta così tante donne a restare insieme a così tanti uomini violenti - o addirittura ad apprezzare il fascino del 'bad boy' - nell'intima convinzione che il loro amore avrà il potere di cambiarli.

E vorrei fosse chiaro che non sto facendo questo discorso dall'alto di una consapevolezza già ottenuta - non sto neanche accusando nessuno di portare avanti una cultura maschilista. Quel che mi angoscia è proprio l'interiorizzazione di certe dinamiche, vedere come sono le donne stesse a riproporle, ad apprezzarle, ritrovarle, cercarle - sapere che io stessa non sono al riparo da questo fenomeno. Non ne sono innocente.
Avere la sensazione che non lo fossi neanche da bambina. E non perché a scuola mi hanno portato a vedere La bella e la bestia e sono stata traviata. Ma per ragioni molto più intime, imperscrutabili e insidiose.
Cortocircuiti di cui ancora adesso non ho coscienza.

E non so. Non ho idea di dove volessi davvero andare a parare.
Ma ho letto quel brano e non riuscivo a scrollarmi di dosso quell'angoscia. Non riuscivo a non trarre paragoni con il prossimo capitolo della Rosa, con il pov di Keith che ho già scritto, i discorsi con Ste dopo.
Il mio disagio mentre scrivevo quella che per me si avvicina troppo a una violenza, e la paura improvvisa - inesistente prima di leggere quel pezzo di Twilight - che qualcuno dei lettori potrebbe invece non notare nemmeno il problema.

E la consapevolezza appunto che non c'è niente di semplice, nel mondo.
E che di certe cose non è mai responsabile, purtroppo, una parte soltanto.

PS - Mi scuso anche se questo post è fuori tempo. Finora avevo sempre notato solo le lamentele sulla qualità letteraria dei romanzi in questione, non mi ero concentrata sul loro messaggio. Scoprirlo è stato un po' uno shock.

..., desgarraduras, femminismo, on tumblr, paure, theme: that piece of the oppressor, mujer

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