**Lazzaro morì. se ne stava li bello bello morto morto...** Questo incipit mi ha fatto venire in mente il testo teatrale di Gibran "Lazzaro e il suo amore". Dopo che Gesù l'ha resuscitato Lazzaro non è più lo stesso. La madre e la sorella, preoccupate, gli chiedono cosa lo turbi. Lazzaro, dolorosamente, racconta che una volta morto, nell'aldilà, conobbe una misteriosa donna di cui si innamorò, e con la quale visse "oltre i confini del tempo e dello spazio" una meravigliosa storia d'amore. "Eravamo nello spazio, la mia amata e io, ed eravamo lo spazio tutto. Eravamo nella luce ed eravamo tutta la luce. E fluttuavamo proprio come l’antico spirito che aleggiava sulla superficie delle acque; ed era perennemente il primo giorno. Eravamo l’amore stesso che abita nel cuore del bianco silenzio. Poi una voce come un tuono, una voce come innumerevoli spine che infilzano l’etere, gridò le parole “Lazzaro, vieni fuori!”. E la voce s’innalzò e riecheggiò nello spazio, e io, proprio come la marea, da flusso divenni riflusso; una casa divisa, una veste lacerata, una giovinezza inconsumata, una torre crollata con le cui macerie fu tracciato un confine. Una voce gridò: “Lazzaro, vieni fuori!” e io discesi dalla mia dimora nei cieli a una tomba, dentro una tomba, questo corpo in una cava murata..."
**Scompaio. A volte per pochi giorni solamente, a volte - come stavolta appena stavoltata - per mesi.** "Sì, tre giorni, tre secoli, tre ere cosmiche. È assurdo che si cerchi sempre di contare e misurare. C’è sempre qualcuno con una meridiana e una bilancia." DeathLV, vieni fuori!
(Nick, lo so che questa e casa tua e io non dovrei però.)
>>>Dopo che Gesù l'ha resuscitato Lazzaro non è più lo stesso Senti Ste, se io mi porto una copertina e me ne sto buona vicino al termosifone a sentire te che racconti cose, mi ci vuoi? Eh?
no problem, sweetheart. Vengo anch'io! porto la mia personale copertina, o in alternativa il sacco a pelo dell'esercito, devo ancora decidere in merito.
Hehehe, ma la storia non è mia eh, è di Gibran. Le parti tra virgolette sono le sue, e a lui va il merito di tutto. Mi fa piacere che la storia vi sia piaciuta. Anche a me piacque, e molto.
O uomo colto ed erudito, ho una domanda: ma Lazzaro e la definizione di lazzarone nno qualche cosa a che fare ? ( fingi che non ti abbia mai detto che la mia tipa è laureata in lingue e letteratura straniera ) E' gradita una delucidazione.
Da quanto ne so quel Lazzaro e lazzarone non c'entrano nulla. Il termine deriva da lazzaretto (che deriva da S.Lazzaro, protettore dei lebbrosi), e indicava in origine i poveretti che vi risiedevano, e successivamente assunse il significato dispregiativo di persona che non fa nulla, scansafatiche. Penso sia da escludersi l'idea che possa derivare dal fatto che "il nostro" Lazzaro fosse morto e Gesù dovette chiamarlo per ben tre (o due?) volte prima che si risvegliasse, e quindi il Lazzarone diventasse per metafora una persona scansafatiche che non si sveglia nemmeno con le cannonate. Sebbene potrebbe essere una teoria affasciante. Di più non so.
Questo incipit mi ha fatto venire in mente il testo teatrale di Gibran "Lazzaro e il suo amore".
Dopo che Gesù l'ha resuscitato Lazzaro non è più lo stesso. La madre e la sorella, preoccupate, gli chiedono cosa lo turbi. Lazzaro, dolorosamente, racconta che una volta morto, nell'aldilà, conobbe una misteriosa donna di cui si innamorò, e con la quale visse "oltre i confini del tempo e dello spazio" una meravigliosa storia d'amore.
"Eravamo nello spazio, la mia amata e io, ed eravamo lo spazio tutto. Eravamo nella luce ed eravamo tutta la luce. E fluttuavamo proprio come l’antico spirito che aleggiava sulla superficie delle acque; ed era perennemente il primo giorno. Eravamo l’amore stesso che abita nel cuore del bianco silenzio. Poi una voce come un tuono, una voce come innumerevoli spine che infilzano l’etere, gridò le parole “Lazzaro, vieni fuori!”. E la voce s’innalzò e riecheggiò nello spazio, e io, proprio come la marea, da flusso divenni riflusso; una casa divisa, una veste lacerata, una giovinezza inconsumata, una torre crollata con le cui macerie fu tracciato un confine. Una voce gridò: “Lazzaro, vieni fuori!” e io discesi dalla mia dimora nei cieli a una tomba, dentro una tomba, questo corpo in una cava murata..."
**Scompaio. A volte per pochi giorni solamente, a volte - come stavolta appena stavoltata - per mesi.**
"Sì, tre giorni, tre secoli, tre ere cosmiche. È assurdo che si cerchi sempre di contare e misurare. C’è sempre qualcuno con una meridiana e una bilancia."
DeathLV, vieni fuori!
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>>>Dopo che Gesù l'ha resuscitato Lazzaro non è più lo stesso
Senti Ste, se io mi porto una copertina e me ne sto buona vicino al termosifone a sentire te che racconti cose, mi ci vuoi? Eh?
(Grazie del sms. Letto e gradito :) )
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Vengo anch'io! porto la mia personale copertina, o in alternativa il sacco a pelo dell'esercito, devo ancora decidere in merito.
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E' gradita una delucidazione.
Salamelecchi et ammennicoli vari ed eventuali
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(>>>la mia tipa è laureata in lingue e letteratura straniera
Già la amo!)
Si, ti saluto la surella :))))
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Penso sia da escludersi l'idea che possa derivare dal fatto che "il nostro" Lazzaro fosse morto e Gesù dovette chiamarlo per ben tre (o due?) volte prima che si risvegliasse, e quindi il Lazzarone diventasse per metafora una persona scansafatiche che non si sveglia nemmeno con le cannonate. Sebbene potrebbe essere una teoria affasciante.
Di più non so.
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