[Supernatural]

Dec 07, 2014 23:27

Titolo:
Fandom: Supernatural
Personaggi: Castiel/Dean Winchester
Rating: SAFE
Parole: 1090
Prompt: Nuova e piena per il WRPG di maridichallenge e albero, luci e vin brulé per la miatabellina dell'Avvento.
Avvertimenti: AU, Slice of Life, sicuramente OOC, da sistemare asap
Note: Non so cosa sia, non so quando la sistemerò. Più che altro era un ''segnaliamo parole e prompt, oddio''.
Riassunto: (Quando sarà chiaro anche a me cosa succede.) Dean e Castiel addobbano l'albero di natale. #??
Disclaimer: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla.

La mattina dell'otto dicembre casa Novak è vuota. Ci si potrebbe quasi chiedere se persino il proprietario abbia abbandonato quelle mura ed abbia deciso di passare la giornata altrove. L'unico segno di vita è qualche suono leggero che proviene ogni tanto da alcuni luoghi: un grattare dietro una porta, alcuni oggetti che cadono, qualche lamento da altre stanze.
I suoni si fanno più forti giusto un attimo prima che dietro la porta d'ingresso si sentano dei passi, poi, quando la chiave viene inserita nella toppa, il silenzio cala in ogni angolo di quella casa. La porta si apre, e prima ancora che la persona appena arrivata possa poggiare le chiavi sul mobile di ingresso un sonoro starnuto riempie le pareti, scacciando il silenzio e la cama appena conquistata.
« Non ti sei ancora liberato del gatto, vero? » chiede il ragazzo, lasciando finalmente il mazzo di chiavi e passando per l'ingresso in direzione del salotto.
« Non posso buttarlo di nuovo in mezzo alla strada, Dean. » un altro ragazzo lo segue e il suo tono è quello di qualcuno che ripete per almeno la decima volta la stessa cosa.
« Allora di' chiaramente che non vuoi avermi in giro per casa tua. » Dean poggia gli scatoloni che stava trasportando sul tappeto, lasciandosi poi cadere con un tonfo sul divano.
« Dean. » Odia come a Castiel basti dire il suo nome per mandare messaggi di frasi o discorsi interi. Anzi, è ancora peggio quando non dice nemmeno quello e lo fissa solamente, in un modo che sembra voglia dimostrare che la telepatia esiste e così anche la vista araggi x. Proprio come in quel momento: gli occhi blu di Castiel sono fissi su di lui e Dean si sente nudo, sente che l'altro possa leggergli nell'anima da un momento all'altro, per questo distoglie lo sguardo e rabbrividisce. (O forse trema perché è appena rientrato in casa da una dannata cantina ghiacciata e sente il freddo attaccato persino nelle ossa, ecco.)
Dean comunque sbuffa, perché ha capito il ho salvato questo gatto dalla strada e dalla pioggia e non lascerò che né lui né tu usciate da questa casa e potrebbe avere qualche problema nel condividere il divano, il letto o Castiel con quella palla di pelo nera. No, okay, come non detto. Niente di tutto quello è effettivamente suo e soprattutto Dean Winchester non è geloso di uno stupido gatto.
« Pensi di aiutarmi o di rimanere lì seduto? » Castiel inizia ad aprire le scatole, piene zeppe di decorazioni e lucine e paline di vetro colorate.
« Quando mi hai chiesto di vederci per il ponte, sai, pensavo ti riferissi ad un weekend fuori » o chiusi in camera da letto, se proprio « non ad una giornata passata a rovistare nella tua cantina e a montare il tuo albero di Natale. » Dean ghigna ed incrocia le braccia, lasciando che il divando prenda meglio la forma del suo regale culo.
Castiel lo ignora e continua a tirare fuori le decorazioni. Sbuffa, Dean, e si lascia scivolare a terra, aprendo la scatola contentene l'albero ed iniziando a montarlo. Dannato hippy con il suo non è giusto far morire un albero solo per averlo come decorazione per un paio di settimane. Finito con quello prende le luci, perché Dean puà dire di odiare il Natale quanto vuole, può nascondere tutti i maglioni fatti a mano e tutti quelli imbarazzanti regalati da Sam, può mettere il muso e comportarsi da perfetto Grinch quanto vuole, ma in fondo in fondo è solo una piccola Cindy Lou Who che non aspetta altro di poter vivere la magia delle feste ancora ed ancora ed ancora (magari senza svegliarsi tutti i giorni il 25 dicembre mattina, perché è più che sicuro che dei paperi gli abbiano insegnato che non è piacevole e non è sicuro del perché ma si sente nella pancia che rivivere lo stesso giorno migliaia di volte non posso portare nulla di buono). E comunque non è come se Dean abbia preparato l'albero di Natale per tutta la sua infanzia, accompagnato dalla madre che ogni volta lo rimproverava perché le luci sono la prima cosa che si mettono, poi le palline e tutto il resto, ma prima devi mettere le luci.
Quando gli addobbi dell'albero iniziano a procedere bene, Dean si alza, va in cucina e - etchu - scaccia il gatto. Vuole preparare un dannato vin brulé, non morire perché tra uno starnuto e l'altro tira una testata allo spigolo di qualche mobile, grazie tante.
Nel frattempo Castiel finisce di sistemare le palline, i fiocchetti e i nastrini dorati, quindi passa alle decorazioni che vanno sistemate all'interno della casa, come la neve spray sulle finestre o i babbonatalini da lasciare sul mobile della televisione e su qualche ripiano della libreria, come le sfere di vero decorate da appendere in giro per le stanze e il babbo natale da attaccare alla porta. Quando Dean esce dalla cucina con due tazze di vin brulé piene e fumanti gli sembra di essere appena entrato in una casa completamente nuova. Si guarda intorno, confuso, incapace di capire come mai una soperta di lana ricoperta di renne sia poggiata su un bracciolo del divano e da dove sia spuntato fuori l'angioletto posizionato in cima all'albero. Lo fissa con le labbra socchiuse e Castiel è pronto a rubargli un bacio. Bacio che dura pochi secondi e che non è altro che uno scontrarsidi labbra. Dio, Dean non si è ancora abituato a quelle labbra ruvide contro le proprie e non è nemmeno sicuro che ci riuscirà presto. Sì, avere Castiel in giro è normale, la sua vita è quasi piena in quel modo, ma pensare che lui possa essere il suo ragazzo - che poi lo è? Non hanno mai veramente parlato di cose simili - lo rende, forse, in qualche modo...nervoso? Nah,Dean Winchester non è nervoso, soprattutto per cose simili.
Lascia la tazza calda tra le sue mani e lo fissa negli occhi. Così tante cose da dirgli, così poco bisogno di aprire la bocca. Lo osserva e gli sembra di scoprire una nuova ruga intorno ai suoi occhi, mentre gli sorride felice. Lo osserva e il suo sgiardo gli sembra così pieno di parole che sente la gola seccarsi. Manda giù un sorso bollente di vin brulé, dando così inizio alla stagione delle lingue bruciate invernali. (No, non è affatto una cosa che gli succede spesso con le cioccolate calde o con le zuppe di riso, okay? Proprio per niente. Mai.)

sistemare asap

Previous post Next post
Up